Home Notizie SkyTg24, il tg che funziona. Il direttore Emilio Carelli: “Puntiamo sull’indipendenza politica. Mentana? Non ci servono star…”.

SkyTg24, il tg che funziona. Il direttore Emilio Carelli: “Puntiamo sull’indipendenza politica. Mentana? Non ci servono star…”.

Parliamo spesso di telegiornali e informazione, qui dentro. Purtroppo, il più delle volte, ne parliamo male, criticando negativamente – per altro tra i pochissimi in Italia, ad occhio e croce – l’operato dei nostri organi di informazione televisiva, prezzolati, inginocchiati, imbavagliati, accomodanti e bugiardi. Più raramente trattiamo del telegiornale di Casa Sky, quello SkyTg24 che

pubblicato 5 Luglio 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 23:39

Parliamo spesso di telegiornali e informazione, qui dentro. Purtroppo, il più delle volte, ne parliamo male, criticando negativamente – per altro tra i pochissimi in Italia, ad occhio e croce – l’operato dei nostri organi di informazione televisiva, prezzolati, inginocchiati, imbavagliati, accomodanti e bugiardi. Più raramente trattiamo del telegiornale di Casa Sky, quello SkyTg24 che ormai sta prendendo sempre più piede nell’immaginario medio del telespettatore: i due conduttori, la banda rossa con l’ultim’ora, il serpentone con i lanci di agenzia e il jingle ormai celeberrimo.

Il direttore della testata, Emilio Carelli, è stato intervistato da “ItaliaOggi” in merito alle novità per la prossima stagione. La principale sarà data dall’attenzione maggiore per l’argomento economico:

“Un contenitore più ampio, sempre con Sarah Varetto (la conduttrice di Sky Economia – ndr), con più collegamenti e dirette dalle varie borse d’Europa, oltre a commenti autorevoli. In un momento di crisi economica come l’attuale, è giusto cavalcare i mercati finanziari”.

Il giornalista, che quest’anno ha vinto il “Premiolino” – il più antico e prestigioso premio giornalistico italiano, assegnato annualmente a sei giornalisti della carta stampata e della televisione come celebrazione alla carriera e per il loro contributo nel campo della libertà di stampa – con la seguente motivazione: “Per aver realizzato, al di fuori del duopolio, un nuovo telegiornale puntando su una redazione di giovani e su uno stile sobrio ed efficace, applicando così la lezione del miglior giornalismo televisivo”, ha un sogno:

“Un tg fatto tutto in diretta, con i giornalisti sul posto, sempre più diverso dai telegiornali tradizionali che vengono confezionati in redazione. Andremo avanti con il nostro palinsesto, che prevede 39 edizioni di tg più l’approfondimento”.

Di certo la novità più evidente di SkyTg24, rispetto ad altri competitor, è la grande tecnologia messa a disposizione dalla piattaforma satellitare. Commenta Carelli, sempre a “ItaliaOggi”:

“Ora abbiamo sei finestre di Active, il servizio che si utilizza premendo il tasto verde: mi piacerebbe arrivare a otto, offrendo una scelta maggiore. Il nostro è un pubblico tecnologicamente sofisticato, che ama smanettare col telecomando, apprezza la possibilità di scegliere. Anzi, direi che, più che evoluto, è esigente, poiché paga l’abbonamento e vuole informazione di qualità”.

Sulla querelle legata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Carelli precisa la posizione del proprio telegiornale:

“Il nostro editore non ha mai fatto pressione. Su Berlusconi abbiamo semplicemente fatto il nostro lavoro, dando conto quotidianamente di tutte le voci. Non abbiamo nascosto le notizie, come ha fatto qualche altro tg. Tra l’altro siamo stati l’unica tv a intervistare Patrizia D’Addario. Puntiamo molto sull’indipendenza dalla politica”.

Sul futuro professionale, Carelli non si sbilancia:

“Sono molto soddisfatto di quello che sto facendo, di fare un telegiornale che negli ultimi due anni ha vinto l’Oscar come migliore tg dell’anno. Ho creato il format che volevo e la struttura che volevo: un privilegio che pochi hanno. Sto molto bene: ogni giorno tocchiamo 2,5 milioni di italiani e ci siamo guadagnati un ruolo da protagonisti. Poi siamo tutti sul mercato, ma ora non è nelle mie aspirazioni cambiare. Mentana a Sky? Non abbiamo bisogno di star…”.