Home Rai 1 L’Assemblea del Tg2 esce allo scoperto: “Saremo il primo Tg della nuova tv”. In attesa del direttore definitivo…

L’Assemblea del Tg2 esce allo scoperto: “Saremo il primo Tg della nuova tv”. In attesa del direttore definitivo…

Tg2 in assestamento. Gli ultimi sommovimenti s’erano avvertiti in merito alla direzione, il cui timone è stato al affidato a Mario De Scalzi e in predicato di passare definitivamente nelle mani di Mario Orfeo (Il Mattino). L’assemblea del telegiornale di RaiDue si è riunita, proprio in queste ultime ore per fare fronte comune innanzi a

19 Giugno 2009 13:11

Tg2 Tg2 in assestamento. Gli ultimi sommovimenti s’erano avvertiti in merito alla direzione, il cui timone è stato al affidato a Mario De Scalzi e in predicato di passare definitivamente nelle mani di Mario Orfeo (Il Mattino). L’assemblea del telegiornale di RaiDue si è riunita, proprio in queste ultime ore per fare fronte comune innanzi a una confusione dirigenziale e gestionale che ha pochi precedenti in Italia per quanto riguarda le ultime nomine politiche. La lettera prodotta, approvata all’unanimità, è indirizzata “al Direttore che c’è e al Direttore che verrà”, e annuncia:

“Eravamo il secondo telegiornale della vecchia televisione, la sfida e’ diventare il primo della nuova”.

Il che, detto in periodo di switch over, con RaiDue e Rete4 sparite dalla maggior parte dei televisori italiani, è più coraggioso che realistico. Il comunicato continua passando ai toni amari:

“Abbiamo perso nell’edizione principale fino a 7 punti di share in 7 anni. Abbiamo perso anche il Tg della notte e una collocazione idonea per una rubrica storica come ‘Tg2 Dossier’, ma non e’ il tempo di piangere sul latte versato. Non e’ tempo di aggiustamenti né di piccoli orizzonti: la sfida del nuovo Tg2 e’ quella di una rivoluzione tecnologica e professionale che spazzi via tutte le logiche del passato. Non e’ piu’ possibile riproporre un prodotto tradizionale in uno scenario e con un pubblico radicalmente rinnovato e da conquistare. Il passaggio al digitale deve diventare non solo un mero cambio di tecnologia, ma l’occasione di ripensare da zero il prodotto e il processo produttivo”.

Infine lo sguardo al futuro, sperando possa servire davvero a riproporre all’attenzione pubblica un telegiornale (e dei telegiornali) all’altezza del nome che portano e non gli oggetti ad uso e consumo del potere che stiamo vedendo in questi giorni informarci ad arte, alleggerendo con precisione certosina la gravissima crisi morale, politica e sociale che sta investendo il nostro Paese per colpa dei suoi governanti. Non auspichiamo telegiornali reazionari: auspichiamo telegiornali che valgano almeno la metà dell’informazione libera che, per fortuna, possiamo consultare all’estero grazie a questo strumento immortale che è Internet.

Conclude, perciò, il comunicato:

“In questo quadro, il nostro Cdr è pronto ad un confronto aperto e sincero, a relazioni sindacali costanti e costruttive per trovare soluzioni comuni e condivise anche in considerazione dell’urgenza dei tempi. La sabbia che ci copre può essere soltanto un paradosso, ma non troppo. Occorre scrollarsi di dosso la vecchia stagione con le sue mareggiate e coltivare quella nuova. Una stagione dove tornino protagoniste le notizie, le regole della professione, il rispetto per chi ci guarda e che per guardarci ora investe con un decoder per apparecchio televisivo e che, da ora in poi, avrà un panorama piu’ ampio di offerte televisive.
Per questo anche noi dobbiamo guardare alla televisione ed al modo di fare televisione con uno spirito nuovo, attento, rispettoso degli utenti (da conquistare o riconquistare) nell’osservanza, peraltro, di quelle regole professionali che non hanno tempo, che sono valide sempre nel mondo libero”.

In bocca al lupo.

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