Se non smanetti sul telefonino, in televisione, non sei più nessuno. Un tempo era Vittorio Sgarbi, distratto al cellulare tutto in tempo durante La pupa e il secchione, a destare scandalo. Oggi, nella tv sempre più social, non sono più i programmi a sbarcare su Facebook e Twitter, ma sono i media a diventare, essi stessi, storyline (fenomeno che, nella tv italiana, sembra affermarsi un po’ in ritardo se pensiamo a cosa è stato Gossip Girl).
Ci prepariamo a una stagione tv in cui il tubo catodico andrà simulare e integrare, in maniera sempre più pervasiva, le abitudini dei nativi digitali, a conferma di quanto il verosimile vada ormai a coincidere col virtuale.
Ecco che a X Factor, nella fase countdown partita sul web, si sono inventati l’espediente narrativo del gruppo Whatsapp aperto da Fedez. In questo modo i giudici non si raccontano tradizionalmente in camerino, ma si interfacciano in una chat simile a quelle che apriamo tutti con i nostri amici. Chissà se questo lei motiv sbarcherà anche su SkyUno e andrà a innovare alcune dinamiche interazionali sui giudici, format di Simon Cowell permettendo.
X Factor non è il solo programma “telefonato” della prossima stagione. Su Rai4 arriva, infatti, Smartlove, format tutto italiano prodotto da Endemol che vedrà due potenziali fidanzati scambiarsi i cellulari, password incluse, e fare, in questo, modo piena conoscenza dell’altro.
Se a questo aggiungiamo che anche Mi manda RaiTre è sbarcato su Whatsapp, con una finestra sempre aperta per denunciare imbrogli e truffe, è evidente che alla tv non basti più stare sui social network. Il suo obiettivo è di inglobarli per intercettare il suo pubblico, talmente connesso da accendere la tv solo per followare e ritwittare chi sta oltre lo schermo (e identificarsi con la star se fa lo stesso).