Home Tv Talk Massimo Giletti a Tv Talk risponde a Blogo: “In Rai da 25 anni, ma è finito un ciclo: non so cosa farò in futuro

Massimo Giletti a Tv Talk risponde a Blogo: “In Rai da 25 anni, ma è finito un ciclo: non so cosa farò in futuro

Dopo 25 anni in Rai, il conduttore de L’Arena sembra intenzionato a cambiare ‘casacca’. Magari per dedicarsi ai reportage come il recente “Uomini senza volto”.

pubblicato 7 Novembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 08:40

Massimo Giletti, ospite di Tv Talk di oggi sabato 7 novembre,  dice di innervosirsi molto quando i politici non rispondono alle sue domande, ma alla fine sembra ‘svicolare’ di fronte alla domanda scelta da Cinzia Bancone tra quelle proposte dalla Community di Blogo. Si punta su quella di antosora100 che chiede al giornalista “quanto vorrebbe scippare Porta a porta a Bruno Vespa?”.

“Io sono il primo a pensare di aver finito un ciclo: io sono nato in questa azienda e dopo 25 anni che non ho mai accettato offerte da altre parti, però non lo so cosa sarà del mio futuro….”

inizia a dire il giornalista, bloccato però dalla Bancone che vuole riportarlo sui binari precipui della domanda.

“Qui non si tratta di scippare un programma a un altro. La storia di Bruno Vespa parla da sé. Ognuno di noi sa la forza, la bravura,la qualità di Bruno Vespa. Non è compito mio dire quello che voglio fare. C’è un’azienda che sa quello che vali e allora dovrebbe utilizzarti in un determinato modo. Poi le strade sono infinite…”

chiosa ecumenicamente Giletti. Il messaggio, però, mi sembra facilmente interpretabile come una richiesta a Mamma Rai di valorizzare il suo impegno giornalistico, magari investendo nella sua vocazione per i reportage. Fresco dei numeri raccolti con Uomini senza Volto –  andato in onda proprio al posto di Porta a Porta, tra l’altro – Giletti torna sul tema a lui caro dell’inchiesta giornalistica e manda, anche in questo caso, un messaggio diretto alla Tv di Stato:

“Sarebbe ora che la Rai non lasciasse fare solo a Sky o ai satellitari i reportage. In Italia, ad esempio, ci sarebbero tante storie da raccontare, tra le periferie ad esempio, e secondo me bisogna investire nel reportage. Spero che la Rai non abdichi su questo linguaggio. Sapete quanto è costato il reportage in Kurdistan? 18.000 euro….”

dice Giletti, che torna, quindi a (non) parlare del suo futuro in Rai. Già in una recente intervista a Hit, il giornalista faceva capire di aver voglia di ‘ricontrattare’ la sua permanenza a Viale Mazzini, visto che il suo contratto scade a Marzo 2016.

L’idea di un cambiamento di palinsesto, di una ‘promozione’ in prime time, di un ciclo di reportage da seconda, è in giro da tempo, ma per ora non si riesce ad abbandonare la domenica pomeriggio. Una collocazione che per il prof. Simonelli sarebbe il caso di abbandonare, anche per lasciare al pubblico il meritato riposo da scandali e indignazione. “Come insegna qualcuno, la domenica ci si riposa.. La domenica è sacra. Senza talk show sarebbe più sacra” suggerisce Signorelli, anche se gli ascolti non invogliano Mamma Rai a rinunciare a L’Arena di Giletti.

Il giornalista, però, sembra pronto a esplorare nuovi mondi, nuove redazioni, nuove collocazioni. Sempre che Mamma Rai non capisca davvero il valore dei suoi più affezionati ‘figlioli’.

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