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7 giorni: anche Baudo rilancia con l’attualità

In pieno J’Accuse mosso alla televisione italiana, apostrofata come vecchia e ripetitiva, Pippo Baudo conferma la sua tesi: resistere è bene, insistere è meglio. Nasce così l’intento di una reimpaginazione stilistica dell’ultimo segmento di Domenica In, 7 Giorni. Considerato che il linguaggio del varietà è in via di estinzione nella domenica televisiva, per restare appannaggio

6 Ottobre 2008 10:07

7 giorni baudo In pieno J’Accuse mosso alla televisione italiana, apostrofata come vecchia e ripetitiva, Pippo Baudo conferma la sua tesi: resistere è bene, insistere è meglio. Nasce così l’intento di una reimpaginazione stilistica dell’ultimo segmento di Domenica In, 7 Giorni. Considerato che il linguaggio del varietà è in via di estinzione nella domenica televisiva, per restare appannaggio del prime time, anche un veterano dell’entertainment come Baudo si gioca la carta dell’attualità.

Dopotutto non c’è programma che in conferenza stampa non abbia ostentato questa scelta, dai veri problemi del Paese di Insieme sul Due alla cronaca a 360° di Pomeriggio Cinque. Peccato che poi passino i giorni, non arrivino nuovi delitti da spolpare e la cronaca rosa dilaghi paurosamente a detrimento di ogni taglio giornalistico. Bastano gli impietosi bilanci dell’Auditel per far preferire l’ultimo fidanzato di Ela Weber al disagio giovanile.

In ogni caso Baudo vuole (ri)provarci, promettendoci – come in ogni prima puntata che si rispetti – di esser pronto a cambiare registro. La sua è la consapevolezza di chi si impegna a fare un lavoro originale e fuori dal coro, tra sperimentazione e fedeltà alla propria vocazione. Se ora lo fa in modo più compiuto, non è di certo la prima volta che sentenzia su temi sociali.


L’esordio di Domenica In 7 Giorni

baudo 7 giorni Gli va dato atto di essere sempre riuscito a raccontare l’Italia senza risultare pretenzioso, ma arrivando dritto al cuore delle famiglie. La sua onestà è lampante e non a caso, in passato, lo si voleva lanciare in politica. Lui ha preferito continuare ad agire sulle coscienze da modesto intrattenitore e rimane tale anche con un foglietto da anchorman in mano (come si faceva una volta andando a braccio, senza gobbi spersonalizzanti).

Presenta con chiarezza le notizie della settimana, nella consueta cornice rassicurante dei suoi programmi, dai sottofondi musicali ad una grafica fortemente icastica. E la sensazione è che sia decisamente più credibile di tante sedicenti stagiste spacciate per professioniste del settore.

Le interviste, almeno così pare, saranno sempre legate ai fatti della settimana e dunque integrate nel concept informativo. Non resta che capire se, finito l’effetto sorpresa, Baudo riuscirà a fare a meno delle sue marchette di qualità, dallo spettacolo di Enrico Brignano all’amarcord delle gemelle Kessler.

Per ora lasciamolo compiacersi del suo nuovo giocattolino, come furono il Family Play e il gioco coi bambini del Domani nelle annate passate. Perché una cosa è certa: nei programmi di Pippo non vedremo mai rincorrere il facile ascolto con i reduci dai reality.

Domenica InPippo BaudoRai 1