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Il Collegio, nove alunni su diciotto sono attori. Anche il corpo docenti non scherza

Gli alunni de Il Collegio recitano? La metà ha lavorato nel cinema, teatro o pubblicità.

pubblicato 4 Gennaio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 15:11

UPDATE 4 gennaio 2017 – La nostra mini-inchiesta su Il Collegio prosegue. Perché se nove alunni su diciotto sono degli attorini, anche il corpo docente non scherza (ma sono una minoranza). La cattiva governante risponde al nome di Lucia Gravante: è sì un’istruttrice federale di atletica leggera, di ginnastica ritmica e di fitness ma si occupa anche di cinema e televisione. E ha un curriculum da fare invidia (qui completo). Ha avuto ruoli in Non uccidere, Né Giulietta Né Romeo, Baciamo le mani, Nebbie e delitti 3, Carabinieri 5, Sospetti 3 e poi al cinema in Bianca come il latte, Rossa come il sangue, Può succedere, Quando la notte e quant’altri. E poi più di quindici spettacoli teatrali, alcune esperienze come doppiatrice e voice over (è stata la voce degli spot Tim e Vodafone).

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Anche il preside, Paolo Bosizio, non è affatto estraneo al mondo della recitazione. La sua biografia su Wikipedia recita: “Accostatosi al teatro in giovanissima età, sogna di fare l’attore: a soli 9 anni allestisce uno spettacolo grazie al quale si guadagna la medaglia d’oro e l’appellativo di ‘bambino dalla mente vulcano’ dalla direttrice dell’istituto scolastico di via Corridoni a Milano, Maria Saturno. Fin da bambino frequenta assiduamente il Teatro alla Scala insieme alla nonna melomane e il teatro di prosa insieme alla madre”. Quindi diventa regista, direttore artistico e anche docente di storia del teatro e dello spettacolo all’Università Statale di Milano e al Piccolo Teatro di Milano. E’ definito “il signore del teatro milanese”.

Infine c’è Fabio Caccioppoli. Al Collegio è docente di educazione fisica e tecnica, nella vita di tutti i giorni si occupa di sport ma è anche responsabile della compagnia di spettacolo Matadores: “Ci occupiamo di creare, produrre e vendere spettacoli di teatro, musica, intrattenimento, danza e altre forme artistiche”, si legge sul loro sito.

La finiamo qui, buona visione.

Il Collegio, nove alunni su diciotto sono attori

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Il debutto, dati alla mano, è stato positivo. Lunedì 2 gennaio 2.132.000 telespettatori hanno seguito la prima puntata de Il Collegio (share medio dell’8,28%) , il nuovo docu-reality di Rai 2 prodotto da Magnolia. “Diciotto teenager sono protagonisti di un particolare viaggio nel tempo che li trasporta nel 1960 nel Collegio Convitto di Celana a Caprino Bergamasco per un’esperienza educativa di formazione e di relazioni molto diversa e lontana dalla loro realtà quotidiana” è la sostanza del format. Un esperimento senza dubbio interessante anche se, visto in onda, è sembrato “finto”.

Non vogliamo mettere in dubbio l’onestà del lavoro degli autori e della produzione, ci mancherebbe. Ma alcune scene sono sembrate indotte o addirittura recitate (male). Solo una sensazione. Se però alla sensazione ci aggiungiamo che, Google alla mano, almeno nove ragazzi su diciotto hanno già avuto esperienze nel mondo del cinema, teatro e pubblicità… si potrebbe pensar male.

Attenzione: questo non significa che i ragazzi o i professori abbiano un copione. Neppure che sia tutto recitato. Crediamo nella buona fede dell’esperimento. Potrebbe significare, però, che quelli scelti non siano (non sempre perlomeno) ‘ragazzi limite’ ma ragazzi abituati a recitare e vogliosi di apparire a tutti i costi. Speriamo di sbagliarci. Comunque un giro fra i profili social dei ragazzi lo abbiamo fatto, sarete voi a giudicare.

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Partiamo dal caso più eclatante. Quello di Filippo Moras, 17enne presentato come “il ragazzo fissato con i videogiochi e la lacca”. In realtà ha una carriera bella avviata nel mondo del cinema: ha avuto una piccola parte in un film natalizio di Aldo Giovanni e Giacomo, ha avuto un ruolo da protagonista in Sentirsidire – Quello che i genitori non vorrebbero mai e La storia di Cino, è stato il volto di due spot pubblicitari per Sky e la Coca Cola. Inoltre nel 2015 è stato selezionato nel 2015 per il Master Studio di Roma sotto la direzione di Michele Placido. Allo stesso Master Studio di Michele Placido, ecchecaso, ha partecipato anche Marika Ferrarelli (qui la sua prova di recitazione) che quest’estate ha registrato anche il cortometraggio Io ho Sognato e che su Instagram si definisce già “attrice”.

Non è da meno la fiorentina Swami Caputo che su Ask racconta il suo curriculum vitae: “Ho iniziato da piccola a fare le foto e le sfilate, a 10 anni ho iniziato a fare le pubblicità, dopo ho fatto un film e ora Il Collegio”. Il film in questione è La scuola più bella del mondo, uscito nel 2014 per la regia di Luca Miniero (con Christian De Sica, Angela Finocchiaro e Rocco Papaleo nel cast). La sedicenne dalla “poca autostima” è seguita dall’agenzia Studio Emme, la stessa di attori ormai affermati come Brando Pacitto.

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Si divide fra due agenzie, addirittura, la sedicenne Jenny de Nucci: “da pochi giorni” è allo Studio Emme, “da nemmeno un anno” alla So What?. Non a caso ammette di essere arrivata a Il Collegio perché, ascoltate, “mi ha mandato l’agenzia”. Ma cos’è la So What?? Si tratta di un’agenzia che si occupa si spingere ragazzi da 0 a 18 anni in “tutti i settori che costituiscono il variegato mondo dello spettacolo, della moda, pubblicità, televisione e cinema”.

Anche Filippo Zamparini, presentato come ‘amante dei videogiochi’, è arrivato in tv tramite la stessa agenzia. Su Instagram ammette: “Se siete interessati anche voi a fare lavori come attore o modello andate dalla Sowhat?, l’agenzia che mi ha consigliato il provino del Collegio“.

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Non è finita qua. Arianna Pasin, quindicenne dai capelli rosso fuoco e sette tatuaggi, è stata protagonista di una pubblicità della Seven e non solo: “L’ultima pubblicità è stata quella della Seven, poi ne ho fatto un altro dopo ma non era una pubblicità”. Inoltre ha posato per dei cataloghi di moda. Federico Nobile, quattordicenne fiorentino, vanta invece una certa passione per il cinema e ammette di aver “fatto qualche pubblicità qua e là quando ero più piccolo”. La torinese Silvia di Santo sui social dice di aver lavorato come “attrice di cinema e teatro” (ma non si trovano ulteriori riscontri).

L’unica onesta sin dall’inizio è stata Letizia del Signore, quattordicenne della provincia di Viterbo: “La sua passione è la recitazione e sogna di fare l’attrice nelle fiction. Non vive senza televisione”. Infatti frequenta il Corso di Recitazione Scrittura Produzione Sceneggiatura Regia Action Academy a Roma.

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