Home Rai Sport Giusy Versace a Blogo: “Ma quale carriera televisiva, io faccio solo cose coerenti alla mia vita” (VIDEO)

Giusy Versace a Blogo: “Ma quale carriera televisiva, io faccio solo cose coerenti alla mia vita” (VIDEO)

L’atleta paralimpica: “Non sono un’appassionata di calcio. Ma non ero nemmeno un’appassionata di atletica eppure me ne sono innamorata quando ho iniziato a correre”

pubblicato 29 Luglio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 12:20

Accanto al conduttore Alessandro Antinelli nella nuova edizione de La Domenica Sportiva, in onda dal 23 agosto alle 22.35 su Raidue ci sarà Giusy Versace. L’atleta paralimpica ha raccontato a Blogo il suo ruolo all’interno dello storico programma:

Sarò presente in tutta la trasmissione, da buona prezzemolina come qualcuno mi definisce. Si parla di sport e io sono un’amante dello sport. Darò il mio contributo per sottolineare i veri valori che lo sport rappresenta. Sono ben contenta di far parte di questa squadra giovane e propositiva. Se possiamo regalare sorrisi alla gente, attirare gente ai teleschermi io sono contenta.

Come abbiamo fatto nei giorni scorsi con la showgirl Andrea Delogu, che affiancherà Enrico Varriale al Processo del lunedì, abbiamo interrogato la Versace per comprendere il suo livello di conoscenza del mondo del calcio. Guardando il video integrale dell’intervista che trovate in apertura di post potrete scoprire come è andata (anche se c’è il dubbio di qualche simpatica irregolarità). Lei comunque ha ammesso:

Non sono un’appassionata di calcio. Ma non ero nemmeno un’appassionata di atletica eppure me ne sono innamorata quando ho iniziato a correre. Chissà se questa non sia l’opportunità buona per innamorarmi anche del calcio. Io però tifo per lo sport in generale, non per una maglia in particolare.

Infine, a proposito della sua carriera televisiva che ha spiccato il volo dopo il trionfo a Ballando con le stelle, la Versace ha frenato:

La carriera televisiva la vedete voi. Io non faccio televisione per fare televisione. Non mi piace pensarla così. Io faccio le cose che hanno un senso e che possono dare continuità e coerenza a quello che faccio nella vita. Ballando aveva senso perché volevo portare a casa la disabilità come normalità. Alive è stata una scommessa e mi ha dato la possibilità di raccontare storie di altre persone che come me hanno dovuto tirare fuori un po’ di coraggio per sorridere alla vita. Prima ancora di Ballando ho lavorato a Sky commentando le paralimpiadi e seguendo altre cose sportive. Ma non guardo a ciò che è successo dopo Ballando come una carriera professionale.

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