Home Piazzapulita Piazzapulita, Vespa contro Saviano: “Un Presidente del Consiglio non può non denunciare”

Piazzapulita, Vespa contro Saviano: “Un Presidente del Consiglio non può non denunciare”

Vespa commenta la querela della Meloni a Saviano: “Un premier non può non denunciare chi lo reputa corresponsabile della morte di un bambino”

2 Dicembre 2022 02:24

In pieno tour promozionale del libro, come ogni anno in questo periodo, ma sempre capace di offrire temi di dibattito e ‘titoli’. Bruno Vespa non si smentisce nemmeno a Piazzapulita e, dopo aver lanciato lunedì scorso a Quarta Repubblica una stoccata alla banda di Propaganda Live per il caso Soumahoro, stavolta nel mirino finisce Roberto Saviano.

Lo scrittore, proprio nello studio di Formigli, nel dicembre 2020 aveva definito “bastarda” Giorgia Meloni nell’ambito di un discorso più ampio legato alla questione degli sbarchi dei migranti e delle ong.

La Meloni, all’epoca deputata, querelò Saviano. Querela che non avrebbe intenzione di ritirare ora che è diventata Presidente del Consiglio.

Nel 1968 mi sono laureato con una tesi sui limiti penali e il diritto di cronaca”, spiega Vespa. “Luciano Violante dice che Saviano va punito perché ha detto ‘bastarda’, io invece ti dico di no. Perché è un insulto da codice penale, ma un Presidente del Consiglio può farne a meno. Quello di cui un Presidente del Consiglio non può fare a meno è denunciare una persona che afferma che è corresponsabile della morte di un bambino in mare. Si chiama attribuzione del fatto determinato. Ho procurato la morte di un bambino in mare? Dimostramelo”.

Formigli lo corregge e offre i dettagli sull’episodio, vissuto in prima persona: “La querela è stata fatta sul ‘bastarda’ ed è sul ‘bastarda’ che la Meloni ha replicato”. Vespa però non indietreggia di un millimetro: “No, anche sul resto . Stiamo attenti, Corrado, abbi pazienza. Questo è il punto, non c’entra ‘bastarda’, non buttiamo la palla in angolo”.

I rapporti tra il conduttore di Porta a Porta e Saviano non sono mai stati distesi. In tal senso, alla mente torna il precedente del 2016 quando, dopo l’intervista del giornalista aquilano a Salvo Riina, l’autore di Gomorra criticò il programma di Rai 1: “E’ stata l’intervista più pregna di messaggi mafiosi degli ultimi anni e Vespa non se ne è accorto”, contestò Saviano, ospite a Tv Talk. “Se parli con il male devi riuscire a codificarlo, senza diventare un megafono“.

Piazzapulita