Underdog – Ho scommesso su di me: il debutto con Marcell Jacobs si trasforma in un “hanno scommesso su di me”
Underdog – Ho scommesso su di me, il nuovo programma condotto da Laura Tecce, offre un racconto che si limita alla superficie e al cliché
Forse il sottotitolo di Underdog, il nuovo programma condotta da Laura Tecce, ha bisogno di essere riscritto. Più che Ho ho scommesso su di me, nella prima puntata, dedicata al campione olimpico Marcell Jacobs, si è respirata l’aria di “hanno scommesso su di me“.
Underdog, infatti, non è un programma in cui attraverso un’intervista-confessione il protagonista si mette a nudo, raccontando il percorso da lui fatto per infrangere tutti i pronostici. Il programma, in onda da ieri nella seconda serata del lunedì di Rai 2, punta su una ricostruzione della vicenda umana del personaggio di puntata, che abbracci anche il punto di vista delle persone accanto.
Nel caso del primo appuntamento si sfrutta poi la vicenda sportiva di Marcell Jacobs per dare spazio anche al presidente del Coni, Giovanni Malagò. Una scelta che ha il sapore di ruffianeria e che, soprattutto, spezza il possibile (e quanto mai improbabile) coinvolgimento del telespettatore nella storia di Jacobs.
Il racconto dell’atleta oro olimpico nella corsa dei 100 metri a Tokyo rimane appeso a cliché. Laura Tecce non riesce a scavare a fondo nell’intervistato, anche per la superficialità delle domande poste. La scelta di fare raccontare il protagonista a persone vicine fa poi venire meno la premessa di un racconto in prima persona.
Proprio quest’ultimo sarebbe potuto essere un punto di forza di Underdog, che punta a narrare storie di chi ce l’ha fatta innanzitutto da solo. Con il coinvolgimento della moglie, della madre e successivamente anche dell’allenatore si sceglie invece di puntare su uno schema di racconto più tradizionale.
Underdog finisce così per confondersi all’interno di un’offerta di programmi già esistenti, non portando nulla di nuovo al pubblico televisivo. Probabilmente è un’occasione mancata, perché un racconto in controluce di chi si è “fatto da solo” poteva aggiungere un nuovo tassello all’offerta televisiva Rai.