Home Notizie ‘Un matrimonio di troppo’ su Prime Video: una commedia che vorrebbe divertire ma risulta solamente insipida

‘Un matrimonio di troppo’ su Prime Video: una commedia che vorrebbe divertire ma risulta solamente insipida

Will Ferrell e Reese Witherspoon sono i protagonisti di questa commedia disponibile in streaming su Prime Video: leggi la recensione del film

31 Gennaio 2025 14:13

Dalla trama, “Un matrimonio di troppo” sembrava avere le carte in regola per fare compagnia allo spettatore in una tipica serata invernale che vede la combo divano e plaid. Anche gli attori coinvolti nel progetto – Will Ferrell e Reese Witherspoon – sulla carta erano sinonimo di sicurezza, buonumore e divertimento. La storia vede al centro due matrimoni accidentalmente prenotati lo stesso giorno e nello stesso luogo. Le famiglie delle future coppie di sposi si trovano ad affrontare la sfida di preservare il momento speciale del proprio amato. Ed ecco il padre della prima sposa (Will Ferrell) e la sorella dell’altra sposa (Reese Witherspoon) pronti a sfidarsi in un confronto senza esclusione di colpi per organizzare una festa indimenticabile per i loro cari.

E così mi ero preparato ad una simpatica commediola senza impegno per trascorrere due ore con poche aspettative: qualche sorriso. Ma, ahimé, nemmeno quelli sono arrivati. “Un matrimonio di troppo”, purtroppo, risulta essere solo una commedia “di troppo” tra le tante che vedono l’associazione “matrimonio + imprevisti”. Will Ferrell è Jim, un padre vedovo morbosamente legato alla figlia Jenni che sta per sposarsi – giovanissima – con il suo fidanzato. Reese Witherspoon è Margot, la sorella della futura sposa, una donna di successo che non riesce ad avere un buon rapporto con la madre e con il resto della famiglia. Lei non si sente compresa, loro non riescono a sentirsi coinvolti nella sua vita professionale, legata alla produzione di show televisivi a Los Angeles. Sia Jim che Margot vogliono organizzare nozze impeccabili ma la location scelta – piccola e che permette un solo matrimonio per weekend – è stata resa disponibile per entrambi, nei medesimi giorni, e riuscire a dividere spazi e tempistiche non sarà affatto facile.

Il problema principale di questo film è l’assenza di momenti davvero divertenti. Per assurdo, è tutto troppo esagitato e, allo stesso tempo, poco coinvolgente. Gli ingredienti si mescolano con difficoltà e anche i personaggi comprimari risultato poco incisivi e di scarso spessore. Persino il contrasto tra il matrimonio opulento organizzato dalla Witherspoon e quello chiassoso e un po’ cheap messo in piedi dalle amiche di Jenni ha un potenziale poco sfruttato ed evidenziato solo con un momento karaoke.

Il disastro, ovviamente, è dietro l’angolo, insieme ai vari imprevisti. Anche l’alchimia fra i due protagonisti non riesce a coinvolgere lo spettatore. Non si crea empatia, tutto suona – spesso- grottesco ma, allo stesso tempo, anche inutilmente malinconico. La trama scorre fra ripicche e immediato pentimento, liti e momenti di improvvise confessioni a cuore aperto che suonano forzate. Gli sposi, al centro del racconto, sembrano incolore e confusi, travolti loro stessi da tutto quello che li circonda e, soprattutto, dai due protagonisti che cannibalizzano la scena.

Le amiche della figlia di Will Ferrell esasperano il loro ruolo di giovani cresciute con particolare attenzione all’utilizzo di termini politically correct ma non fanno sorridere né esorcizzano o rendono ironico il loro ruolo. Risultano semplicemente rumorose, “too much”, non simpatiche ma solamente irritanti. E la famiglia della Witherspoon si ritrova, allo stesso tempo, ad essere raffigurata in maniera molto superficiale. Distanze, silenzi fra loro per poi esporsi, improvvisamente, tutti intorno ad un tavolo dopo l’ennesimo tentativo di sabotaggio del matrimonio altrui. Da maschere di loro stessi all’improvviso attacco di verità e confidenze. Poco naturale, troppo telefonato.

Il finale, inoltre, evitandovi spoiler, risulta ancora più forzato poiché nemmeno sospirato. Tutto assume un crescendo non percepito e sembra essere scattato il pensiero che “commedie con questa trama,  non possono che finire così“. Ma nessuno si era reso conto di questa evoluzione e, soprattutto, a nessuno importava.

Se la banalità poteva essere un elemento prevedibile all’interno di una commedia americana “anche se basica”, invece ci si ritrova a guardare quanti minuti manchino al finale in più occasioni. E per una pellicola che ha puramente lo scopo di intrattenere è qualcosa… di troppo.