Home Tú sí que vales Tu sì que vales, commozione in studio per le parole di una madre che ha perso la figlia, uccisa dal compagno nel 2003

Tu sì que vales, commozione in studio per le parole di una madre che ha perso la figlia, uccisa dal compagno nel 2003

Tu sì que vales, giudici e pubblico commossi per la storia raccontata da Maria Teresa D’abdon: la figlia fu uccisa dal compagno nel 2003

26 Settembre 2021 01:46

Commozione nella puntata di “Tu sì que vales” di sabato 25 settembre 2021. Maria Teresa D’abdon si è presentata per raccontare la storia di sua figlia, assassinata dal suo compagno nel 2003. Da allora, la donna ha dato vita -insieme ad altre mamme- ad una associazione che tutela le donne per un sopporto psicologico, legale, concretamente. E la vicenda ha commosso giudici e pubblico presente, portando Sabrina Ferilli alle lacrime.

Ecco la vicenda raccontata con le parole della signora:

“Ho scelto questa trasmissione che è molto seguita per lanciare un messaggio. Racconterò la storia di mia figlia. Si chiamava Monica, nel 2003, purtroppo è stata massacrata dal suo compagno a colpi di coltello. Non ha finito la sua opera, le ha bruciato metà del suo corpo. In grembo aveva un bimbo. La nostra famiglia si è un po’ distrutta. Abbiamo seguito l’iter della legge. Il primo processo gli hanno dato 18 anni, ci ha fatto l’offerta di 100.000 euro in cambio di mia figlia… Non abbiamo accettato. Il secondo ci ha offerto degli spiccioli ma non ci siamo fermati e siamo andati avanti. Solo chi ha tanto dolore può essere d’aiuto agli altri. Insieme ad altre mamme ci siamo messe a fondare un’associazione. Prima di fondare l’associazione, ho sentito il dover di abbracciare una mamma che aveva lo stesso dolore: la mamma dell’assassino. In occasione dell’anniversario di mia figlia, l’ho invitata in Chiesa. Le ho teso le mie braccia ma purtroppo questa donna ha giustificato suo figlio. Da allora non ho voluto più sapere niente e ho continuato la mia battaglia. Abbiamo fondato l’associazione “Difesa donne: noi ci siamo“, io ed altre mamme. Aiutiamo le donne che hanno bisogno. (…) Noi cerchiamo di portarle via, tutelarle, poi denunciare e, nel frattempo, darle assistenza in tutto. Soprattutto se hanno dei figli che vanno tutelati. E’ quello lo scopo, il motivo per cui non denunciano…”

Dopo l’applauso del pubblico presente, la prima a parlare direttamente alla donna è stata Maria De Filippi, visibilmente turbata e colpita dalla storia drammatica appena ascoltata:

Complimenti per come lei è riuscita a reagire perché penso che sia la cosa più brutta che possa capitare. Ho visto le foto di sua figlia, una ragazza bellissima, piena di voglia di vivere, con gli occhi buoni. Mi dispiace molto per quello che è successo alla sua famiglia. Ha detto una cosa giusta quando ha detto “La paura di denunciare, di essere lasciate sole, di non farcela”. (…) Complimenti per il gesto che ha fatto nei confronti della mamma di chi ha tolto la vita a sua figlia. Il fatto che abbia teso la mano, non so chi ce l’avrebbe fatta, sinceramente…”

Sabrina Ferilli è intervenuta, in lacrime, comprensibilmente commossa.

tu si que vales sabrina ferilli commossa

“Sai cosa mi fa commuovere? La capacità del perdono…” ha iniziato. Poi, ha aggiunto, al termine dello spazio di questa drammatica storia a Tu sì que vales:

“Sai cosa mi spiazza di certe persone che hanno subito un danno impossibile da recuperare… Sentire  la capacità di accoglienza, di attaccamento verso la vita, riconoscenza verso le persone perbene, buone… La capacità del perdono… sono schiaffi in faccia che danno. (…) Se ci fosse stata la testimonianza e se avesse detto “Odio quella famiglia, vorrei vedere quel ragazzo nelle fiamme dell’inferno”, lo capisci. Gli vai dietro. Ma su un danno così, sentire delle persone così capaci di mandare avanti tutto e dire “Il meglio c’è e lo vedo tutti i giorni” sono medaglie al petto che bisognerebbe dare. Sono veri esempi“.

Qui potete vedere il video del racconto della signora Maria Teresa D’abdon a Tu sì que vales.

 

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