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Tú sí que vales 2021, arriva lo “Spiderman” Mattia Villardita (che incontrò il Papa)

Nel talent show di Canale 5 la toccante storia di Mattia Villardita, il 28enne che si prende cura dei bambini malati in ospedale vestito da supereroe.

9 Ottobre 2021 23:05

Nella puntata di stasera di Tú sí que vales, il talent show del sabato sera di Canale 5 condotto da Belen Rodriguez, Alessio Sakara e Martin Castrogiovanni, è arrivato Mattia Villardita, del quale i giornali hanno parlato qualche mese fa. Il nome non vi dirà nulla, ma probabilmente riuscirete a fare mente locale se vi dicessimo che si tratta dell’uomo vestito da Spiderman che è stato ricevuto recentemente da Papa Francesco.

Mattia Villardita, 28 anni, si traveste da supereroe per i bambini malati degli ospedali, allo scopo di intrattenerli con il sorriso. Il ragazzo, non solo è stato ricevuto dal Pontefice, ma anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel 2020 lo ha premiato per “l’altruismo e le fantasiose iniziative con cui contribuisce ad alleviare le sofferenze dei più giovani pazienti ospedalieri“.

Villardita ha raccontato la sua storia nel programma dell’ammiraglia del Biscione riuscendo a colpire Maria De Filippi, Rudi Zerbi, ma soprattutto Gerry Scotti, che si è anche visibilmente commosso. Sabrina Ferilli invece ha fornito il verdetto della giuria popolare, che gli ha detto di sì con il 97 per cento dei voti. “Il 3 per cento era costituito dai parenti di Batman“, ha scherzato Scotti, che poco prima guardando il protagonista della serata molto emozionato gli aveva detto che anche ai supereroi è concesso piangere e che non c’è nulla di cui vergognarsi.

Una storia molto forte, se si considera che Mattia Villardita ha deciso di intraprendere questa missione anche per via di una malattia congenita che per 19 anni lo ha costretto a entrare e uscire dagli ospedali. Lo stesso Mattia aveva spiegato al Corriere della Sera:

“È nato tutto 4 anni fa, a Natale: dovevo consegnare un computer al San Paolo di Imperia e ho pensato a una maschera che potesse far divertire i bambini che stavano vivendo quello che avevo vissuto anch’io. E ho continuato anche durante il lockdown, perché la malattia non si ferma. Non potevo più entrare nei reparti, allora ho fatto oltre 1400 videochiamate”.

Un paio di settimane fa la stessa trasmissione ha ospitato il commovente intervento di Maria Teresa D’abdon, che aveva perso la figlia uccisa dal compagno nel 2003.