Home Notizie TRASH O GARBAGE? PUPATTOLE E SECCHIELLI

TRASH O GARBAGE? PUPATTOLE E SECCHIELLI

Trash e garbage, sono due parole inglesi, com’è noto, che equivalgono a due sinonimi. Stanno a significare “rifiuti, immondizie, cosa spregevole, senza valore”. Antefatto. Vado in una pizzeria a piazza Mazzini, Roma. A un tavolo è seduto Enrico Papi, con la famiglia. Ci sono moglie e bambini, ma[…]

pubblicato 30 Ottobre 2006 aggiornato 11 Febbraio 2021 07:31

Trash e garbage, sono due parole inglesi, com’è noto, che equivalgono a due sinonimi. Stanno a significare “rifiuti, immondizie, cosa spregevole, senza valore”.
Antefatto. Vado in una pizzeria a piazza Mazzini, Roma. A un tavolo è seduto Enrico Papi, con la famiglia. Ci sono moglie e bambini, ma Papi sta parlando al telefonino e non li guarda proprio, forse li ha incontrati per caso e si annoia, può accadere a volte con la famiglia. Papi è felice, felicissimo, ride a più non posso. Non tendo l’orecchio, non si fa. Ma presumo che stia complimentandosi con qualcuno, e forse soprattutto con se stesso, per il successo della “Pupa e il Secchione“. Forse prepara la serata di congedo dopo la gloria.
Secondo antefatto, avvenuto prima della serata in pizzeria. A “Tv Talk“, interpellato, dico che il successo della trasmissione si deve in parte allo sfruttamento di un vecchio schema, caro al cinema e prima ancora alla letteratura, in cui la Bestia, il Brutto, lo Sfigato fanno tema e spettacolo quando vengono accostati alla Bella, alla Bona, alla Super Figa. Aggiungo che la trasmissione non mi dispiace perchè nella insalata della trasmissione-show il reality di base sfrutta schemi collaudati si mescola con i doppi sensi, gli spogliarelli, le battutine, le allusioni, le erezioni invisibili e sperate, la voglia del successo, i giochi di letto sognati o semplicemente messi in scena. Varietà tv che in fondo non fa che ripetere il varietà dei padri e dei nonni. Naturalmente, reso cult tv, il peggio.

Poi, dopo questi due antefatti, vado su Italia 1 e mi guardo per molti minuti (troppi) la puntata di lunedì 30 della “Pupa e il Secchione”. Tutti sembrano felici del successo e si complimentano l’un l’altro, e soprattutto con se stessi. La Panicucci sprizza, Papi spiccia, tutti si lanciano nelle danze, ballano motivi da discoteca, dovunque in stanze e nello studio; il ballo continua nei tini di uve calcate dalle ragazze, si beve o forse si è bevuto, uno dei Secchioni- Monti- rivela di amare di James Bond, intanto Platinette ha detto le sue su questo o quella, passano scrittori e intellettuali d’assalto. La parola domina. La chiacchiera. Il cazzeggio. La Panicucci bacia, con schifo, l’orrido secchione Monti, Monti con schifo accetta il gioco. E’ il via a una ridda di baci e bacini. Il montaggio scivola tra bocche e lingue, sull’0nda di cari motivetti d’antan….Eccetera. Papi fa cultura e cita Buzzanca, il Merlo Maschio, e Laura Antonelli , Teocoli, Banfi , Gloria Guida e la dive sexy anni settanta. Eccetera… La lingua sibila…
Ma dove è finita la verve della trasmissione? Dov’è finita la sua insensatezza spiritosamente volgarotta? Dove sono finte le Pupe e i Secchioni? Dove sono scomparsi i corteggiamenti, le seduzioni, i giochi degli imbranati?
Lasciamoli perdere, stanno rovinando uno show, trasformandolo in un reality che frulla gli altri e si frulla.
Dunque, trash è in proposito un termine inadeguato: l’arte contemporanea lo ha reso sofisticato ed elitario, genere appunto artistico e prezioso, smettiamolo di usarlo. Qui, in questa serata di uno show sciupato per occupare palinsesto e raccattare share, prevale il garbage, la spazzatura non doc (come il vino della trasmissione).
Ecco: d’ora in poi propongo di usare la parola garbage al posto di trash, rinnoviamo il lessico visto che la tv non ha misura del darsi la zappa addosso…ovvero la zappa sono gli autori, le pupe e i secchioni tornano alla minuscola, e si perdono nella notte. Clic, spengo il cassonetto.
ITALO MOSCATI