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Tiki Taka “spiezza in due” il Processo del Lunedì. Cruciani contro Freccero

Giuseppe Cruciani contro Carlo Freccero: “Non dovresti essere al Processo?”.

pubblicato 25 Agosto 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 11:36

L’obiettivo, ci diceva Pierluigi Pardo alla vigilia della nuova edizione di Tiki Taka, non era quello “spiezzare in due” il Processo del Lunedì, diretto concorrente (effettivamente solo per 20 minuti) del lunedì sera calcistico in tv. Ma Pardo & Co ci sono riusciti, totalizzando un risultato migliore sul fronte auditel ma non solo. Anche il gradimento è stato ben diverso.

Partiamo dai meri dati. Tiki Taka ha ottenuto il miglior risultato della seconda serata con il 7,69% di share (poco meglio rispetto al debutto della scorsa stagione) e, durante il periodo di sovrapposizione 23.39-23-59 ha superato il programma di Rai 3 di circa 200 mila telespettatori: 678mila (5,83%) vs 436mila (3.75%) del Processo.  Ma nessuno dovrebbe stupirsi. Ieri sera, puntuali alle ore 23, ci siamo sintonizzati sul programma condotto da Enrico Varriale e l’espertissima per sua ammissione Andrea Delogu. La noia ha fatto da padrone. Non sono bastate la retorica di Andrea Scanzi ed il populismo di una sempre più tuttologa Mara Maionchi a ravvivare il tutto. Se aggiungiamo, poi, l’assenza del patron della Samp Ferrero – annunciato come specchietto per le allodole ospite di punta ma mai visto -, il debutto del Processo senza Biscardi si può considerare un flop su tutti i fronti. Ci saranno margini di miglioramento, certo, ma il divario con la trasmissione avversaria è stato evidente.

Sì, perché alle ore 23.40, sempre più annoiati ed esausti, ci siamo sposati sul canale 6 e siamo stati travolti dall’energia della squadra di Tiki Taka, ormai rodatissima e affiatata. Il programma ha poco a che vedere con quello descritto in precedenza, il calcio è l’unico, minimo, comun denominatore. Pardo, sempre più ironico, sa come tener incollati i telespettatori allo schermo (ricorda, per certi versi, la Monica Setta del Fatto del giorno). La parola “noia”, qui, è totalmente fuori contesto. Il ritmo è incalzante e solo la pubblicità riesce a rallentarlo. Insomma, come sintetizzano alla perfezione gli AutoGol, “tanta calcio, tanto casino, tanta caciara e tanta sorca”: un mix che pare funzionare.

Da segnalare, poi, un fatto curioso. Il neoconsigliere (a gratis) della Rai, Carlo Freccero, ieri sera ha preferito il programma Mediaset rispetto a quello della Rai. Scelta legittima, per carità. Freccero è stato spesso ospite di Pardo anche durante la scorsa stagione. Ma ci è sembrata una scelta onestamente strana. L’ha pensata come noi anche Giuseppe Cruciani, seduto sul divano dello studio di Cologno Monzese. Ecco la sua provocazione: “Mi stupisco di come tu, consigliere di amministrazione della Rai, sia qui. Tu oggi dovresti essere in una trasmissione di cui non farò il nome, concorrente a questa. Contribuisci al successo di questa trasmissione pur essendo uno pagato dalla Rai…”. Gli fa eco un altro provocatore di professione, Giampiero Mughini: “Perché perde il suo tempo a fare il consigliere quando potrebbe sostituire Conte, Blatter?”, dice sottolineando la grande cultura calcistica di Freccero. Il quale chiosa: “Io non sono pagato, sei un cretino e ti denuncio. Io non ho fatto la scaletta di questo programma, io sono tante cose”.

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