Home Notizie Pierluigi Pardo a Blogo: “Ecco le novità di Tiki Taka. Il processo? Non ho la cultura del ‘ti spiezzo in due'”

Pierluigi Pardo a Blogo: “Ecco le novità di Tiki Taka. Il processo? Non ho la cultura del ‘ti spiezzo in due'”

Intervista a Pierluigi Pardo, conduttore di Tiki Taka (ogni lunedì, terza serata, Italia 1).

pubblicato 24 Agosto 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 11:39

Lunedì 24 agosto. E’ il day after della prima giornata di campionato. Alcune sorprese (la sconfitta della Juve, quella del Milan), bombe di mercato (Mario Balotelli torna al Milan?) ed argomenti caldi hanno reso vivo il debutto del campionato di Serie A. Ed animeranno anche i programmi calcistici del lunedì, al via questa sera. Quest’anno non ci sarà più solo Tiki Taka (ore 23.40, Italia 1), ma anche Il processo del lunedì (ore 23, Rai 3). Alla guida del programma di calcio ed affini di Italia 1 è confermato il sempre più amato Pierluigi Pardo, nonostante alcune indiscrezioni relative ai mesi passati lo volessero lontano dal programma.

Pierluigi, allora, ci sarai?

“Io alcune volte rimango basito da certi rumors. A giugno ho fatto un normale cambio di contratto con Mediaset. Sono diventato un collaboratore, proprio per poter fare meglio quel che già faccio. Qualcuno, forse, non ha compreso. Ma non c’è mai stata una discussione su Tiki Taka“.

E’ la terza edizione. Quest’anno vi mettete alla prova con una concorrenza diretta…

“A me fa piacere, lo dico sinceramente. Abbiamo iniziato nel 2013 quasi per gioco e, onestamente, tutti pensavano che su una tv generalista non ci fosse spazio per un programma di calcio del lunedì. Esser riusciti a farlo, essere andati bene dal punto di vista degli ascolti e altrettanto bene sul fronte della critica ci rende particolarmente felici. Sembrava un’impresa impossibile ma non lo è stata. I capoccioni del marketing di Mediaset ci dicono che Tiki Taka ha un valore di marchio e gradimento ben preciso preciso. E, quindi, quest’anno continuiamo. Continuiamo soprattutto a divertirci. La leggerezza, sono sicuro, ci accompagnerà anche durante questa nuova edizione”.

Il programma miscela il calcio ed il bar sport all’intrattenimento, il gossip ed altri elementi che vi rendono diversi rispetto agli altri programmi di calcio. E’ questa la chiave del vostro successo? 

“A Tiki Taka c’è l’alto ed il basso. C’è il gossip di Gabriele Parpiglia, ma c’è stato spazio anche per la mamma di Ciro Esposito, per la rivoluzione in Ucraina, per l’alluvione in Sardegna, per Scampia. Il calcio è tutto. Il nostro non è un programma di calcio in senso stretto, non è solo interviste del post partita, conferenza stampa, immagini. Tiki Taka ha allargato declinato questa passione: c’è stato due volte Matteo Renzi, abbiamo avuto e avremo gli intellettuali con la passione per il calcio. Da quest’anno faremo anche una cosa legata alla letteratura del calcio…”.

Ovvero?

“La stiamo mettendo a punto. Ci piacerebbe fare delle piccole letture dei grandi libri di calcio. Ribadisco piccole, non noiose. Lo faremo perché vogliamo rivendicare il valore culturale di questo gioco. Oggi mi sembra sempre più acclarato che il calcio è cultura, ad ogni livello. Da Papa Francesco, ad Angela Merkel, passando da tutti i Capi di Stato ed i grandi intellettuali: tutti sono legati a questa passione. E’ un fenomeno plantetario che si può declinare sotto tante forme. E noi, credo, siamo stati i primi a farlo. E’ una medaglia che ci possiamo prendere”.

Enrico Varriale, conduttore del Processo del lunedì, ha dichiarato: “Vinceremo questa sfida”. Tu la vivi come una sfida?

“Io non devo vincere niente. La nostra vittoria è continuare così, continuare a divertirci. Sappiamo tutti com’è Tiki Taka, vedremo cosa sarà Il Processo. Io non ho la cultura antagonista del ‘ti spiezzo in due’. E’ chiaro che ci saranno due programmi sportivi, probabilmente allo stesso orario. C’è chi vedrà un pezzo di un programma ed un pezzo dell’altro. Ma ci sarà anche chi vedrà soltanto uno. Io non mi sento in competizione con Varriale, piuttosto mi sento in competizione con tutti quei programmi che andranno in onda al nostro orario. Se vogliamo vederla sotto un punto di vista brutale, il nostro obiettivo è fare share e sarò contento se sia noi che il Processo faremo buoni risultati”.

Vi siete prefissato un obiettivo di ascolto ben preciso?

“Dipende molto anche dalla concorrenza. Non solo da Varriale, ma da quello che proporranno anche gli altri canali. Se ci sono i reality che vanno molto lunghi, qualcosa viene tolto ai programmi di seconda serata. Il vero obiettivo, però, è stare in salute. Tiki Taka, durante questi due anni, lo è sempre stata. Mediaset è un luogo dove, se i programmi non vanno bene, vengono chiusi. La Rai, forse, è diversa. Ci sono programmi che fanno il 4% e continuano ad andare in onda. Da noi non sarebbe possibile. Il nostro programma è sempre andato sopra la media di rete, abbiamo ottenuto ottimi risultati”.

Facciamo chiarezza sul cast di quest’anno… Chi ci sarà?

“Sono confermati Melissa Satta, Giampiero Mughini, Raffaele Auriemma e Graziano Cesari, le nostre presenze fisse. Poi ci saranno grandi ospiti di calcio perché questo è un programma che i calciatori e gli addetti ai lavori guardano. E ci saranno anche altri ospiti che ruoteranno. Certo, Scanzi e Dalai sono andati al Processo, benissimo…”.

L’hai vissuto come un tradimento?

“No, non l’ho vissuto come un tradimento. Ognuno deve far quel che vuole nella vita e deve andare nel posto dove si diverte di più. Scanzi e Dalai non erano nostri ospiti fissi, venivano ogni tanto. Scanzi sarà venuto 12 puntate da noi, Dalai qualcosa in meno. E’ chiaro che se Il Processo gl’ha proposto una presenza fissa, questa cosa li abbia incuriositi. Non c’è niente di male. Noi abbiamo già le nostre presenze fisse”.

Il quotidiano La notizia ha scritto: “A Tiki Taka ci sarà una nuova figura femminile che la produzione mantiene segreta. Pare si aggiri per i corridoi di Mediaset con il burqua”, addirittura. Chi è?

“Non potevamo annunciare la sua presenza perché non avevamo ancora firmato. Si tratta di Francesca Brienza da Roma Tv. Verrà spesso come romanista praticamente. E’ la fidanzata di Rudi Garcia, l’allenatore della Roma, ma è anche una brava giornalista del canale tematico della Roma. L’idea di vederla battibeccare o, comunque, confrontarsi con Mughini mi piace molto. Le porte rimangono aperte a tutti, Tiki Taka è un luogo molto libero nei confronti delle società. Da noi i giocatori si sono sempre divertiti, hanno avuto modo di tirar fuori quello che, durante la ritualità di certe conferenze stampa o interviste, fatica ad uscire”.

Fra le new entry di quest’anno ci sono anche gli Autogol. Facevano la parodia di Tiki Taka su YouTube: “Tanto calcio, tanta caciara, tanto casino… e tanta sorca”. Loro riassumevano così…

“(ride, ndr) Non mancherà il sano cazzeggio, è una componente fondamentale della vita di tutti noi. Gli AutoGol sono bravissimi, cercheremo di ripulirgli il linguaggio, senza toglierli un’anima creativa di un certo tipo. Comunque, se posso aggiungere, non cambia molto rispetto al Tiki Taka del passato. Quest’anno avremo una squadra redazionale più ricca, riusciremo a fare delle pillole, delle rubriche e delle sorprese in più. La scaletta resta variabile. Io non so quale sarà il tema della prima puntata, gli ospiti vengono convocati fra domenica e lunedì (durante la prima puntata ci saranno Ciro Ferrara e Marco d’Amore, ndr)”.

Il direttore di Rai Sport Carlo Paris ha detto basta alla moviola. Da voi ci sarà?

“Ma certo, ci sarà. Premesso che, da telecronista, la partita ideale è quella senza episodi arbitrali: perché non vogliamo casini, perché è più divertente commentare un gesto tecnico bello piuttosto che un fuorigioco di un centimetro. E’ chiaro, però, che se c’è un episodio arbitrale importante, il lunedì se ne parla nei bar, sui giornali e se ne parlerà anche da noi. Noi ci affideremo ancora a Graziani Cesari, ha competenza ed empatia”.

Sui tuoi canali social hai fatto l’in bocca al lupo a Premium Sport che, scrivi, “sta facendo le cose in grande”. Insomma, avere la Champions League in esclusiva è un tassello importante…

“Io incontro tanti abbonati, sia a Premium che a Sky. E’ chiaro che esiste una concorrenza fra televisioni che si basa sugli investimenti, ma io l’in bocca al lupo lo faccio a tutti. Ognuno, poi, decide come e se spendere i propri soldi. Mi sembra oggettivo, però, che Premium quest’anno abbia fatto un grande salto qualitativo, ora più visibile rispetto al passato. C’è un palinsesto vero, h24 di informazione sportiva. La Champions è una competizione troppo importante, per tre anni, per poterne farne a meno. Quest’anno sarà un’esclusiva assoluta”