The Day of the Jackal, Eddie Redmayne e Lashana Lynch: “L’ambiguità dei personaggi” ha contribuito al successo della serie
La serie di Sky è stata nominata ai Critcs Choice Awards e ha immediatamente ottenuto il rinnovo per una seconda stagione
The Day of the Jackal ha conquistato il pubblico di Sky nel Regno Unito, ottenendo oltre 3 milioni di spettatori per il primo episodio nell’arco di sette giorni dopo il rilascio. Un dato che l’ha portata a superare sia House of the Dragon che Chernobyl. Anche per questo la serie in 10 episodi, apprezzata dalla critica e dal pubblico anche in Italia e negli Stati Uniti (dove è stata rilasciata da Peacock) è stata rinnovata per una seconda stagione, con cui continuare a raccontare le vicende dell’enigmatico sicario sciacallo interpretato da Eddie Redmayne. Non solo ma ha ottenuto anche una nomination come Miglior Drama ai Critics Choice Awards 2024.
“Penso che uno degli elementi più coinvolgenti in questa serie rispetto al libro originale da cui è tratta è l’ambiguità dei suoi personaggi” ci ha raccontato proprio Redmayne nell’intervista che trovate in lingua originale in fondo all’articolo, insieme alla co-protagonista Lashana Lynch che interpretata l’agente MI5 che cerca di catturarlo a ogni costo. Nel romanzo “lo sciacallo era una persona cattiva che cercava di uccidere una persona buona (De Gaulle, ndr.). In questa versione aggiornata, invece, c’è molta più ambiguità morale. Ogni personaggio, che sia l’agente dell’MI6, l’assassino o il protagonista preso di mira, si muove in un territorio morale molto più sfumato. E penso che questo rifletta abbastanza bene la società in cui viviamo oggi”. “Tutti in questa serie camminano lungo quella linea sottile tra giusto e sbagliato e a volte decidono di mentire spudoratamente” ha aggiunto Lynch.
Gli attori vivono sempre esiste diverse in ogni loro ruolo e bisogna trovare il modo di staccare il lavoro da attore con la vita, soprattutto in una serie così forte come The Day of the Jackal. “Dipende dal fatto se stai girando in esterna, dal fatto se stai facendo teatro o cinema. Anche quando fai teatro, come nel mio caso, durante le prove è la cosa più vicina a un lavoro dalle nove alle cinque. Quando sei in esterna, è come essere parte di un circo” ci ha detto Redmayne. “È una sorta di esistenza nomade, quasi da gitano, vero? Ma ho trovato intrigante che il personaggio che interpretavo fosse, in un certo senso, un attore“.
Lashana Lynch ha aggiunto come ogni giorno, ogni volta che toglieva i panni di Bianca “sapevo che era sparita. E ne ero davvero felice perché affronta moltissimo nella serie. Ma in altri show, quando il personaggio è fisicamente più simile a te, capita a volte che ci sia una strana fusione: le linee tra te e il personaggio si confondono, entrano e escono continuamente dalla tua mente, e devi trovare modi per separarti. Qui poi abbiamo lavorato lontano da casa per un lungo periodo, e in questo c’è una sorta di isolamento: sei solo al lavoro. Ti senti a casa come se fossi al lavoro, perché stai continuamente lavorando sul copione“.
Tra le scene che troviamo nelle ultime puntate della serie The Day of The Jackal, il cui cofanetto completo è disponibile su Sky e NOW (dopo il finale del 13 dicembre), ce ne è una che Eddie Redmayne ci ha raccontato e che anche tra le poche in cui ha lavorato a stretto contatto con Lashana Lynch. “C’è questa scena in cui mi insegue. Io sono a cavallo mentre lei guida. Ho passato settimane a lavorare con uno stuntman per imparare ad andare a cavallo e a correre al galoppo. Ho fatto tanta pratica. Poi arriviamo sul set quel giorno e c’era un camion con un cavallo finto attaccato alle ruoto. Forse pensavano fossi incapace o non assicurabile” ha raccontato. “Sicuramente è stato un momento ridicolo essere trainato da un camion su un cavallo meccanico mentre Lashana mi sparava”. Lynch ha aggiunto: “Non voglio mentire, sapendo quanto Eddie si impegnava sempre vedendo quella scena ho pensato a quanto fosse disciplinato quel cavallo! Ecco diciamo che queste scene alleggeriscono dalla tensione di altri momenti, magari mentre stava per tante ore appostato come cecchino o nelle scene drammatiche con Ursula Corbrerò”.