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Terminologia seriale: un sunto per fare chiarezza

Un recente dibattito sollevato dal post su Fiction Tv, il nuovo mensile dedicato alle serie tv italiane e straniere, impone di fare chiarezza su una questione piuttosto controversa inerente all’onomastica seriale. Spesso e volentieri, infatti, si fa confusione tra termini mutuati dal modello americano e significato acquisito nella dizione nostrana. Andiamo con ordine partendo dal

30 Dicembre 2006 12:37

fiction Un recente dibattito sollevato dal post su Fiction Tv, il nuovo mensile dedicato alle serie tv italiane e straniere, impone di fare chiarezza su una questione piuttosto controversa inerente all’onomastica seriale.
Spesso e volentieri, infatti, si fa confusione tra termini mutuati dal modello americano e significato acquisito nella dizione nostrana.
Andiamo con ordine partendo dal nome fiction.
Trattasi di un vocabolo onnicomprensivo atto a indicare lo spettacolo di finzione in generale, ovvero una messa in scena interpretata da attori e fondata su una sceneggiatura di matrice autorale.
Il genere in questione nasce in radio assumendo da subito un modello seriale, ovvero fondato sulla periodicità più o meno quotidiana a seconda della tipologia di racconto.
La fiction si suddivide, a tal proposito, in soap, sitcom, series fino a inglobare i più recenti serial.
La soap nasce originariamente come commedia radiofonica sentimentale dall’infinito numero di puntate (30′), sempre imperniate sulle traversie amorose di pochi personaggi fissi. Già nel nome il prodotto denuncia una fronte impronta commerciale, riconducibile ala sponsorizzazione da parte dell’industria dei detersivi.
La soap fu via via adattata alla televisione e programmata ogni giorno a orari fissi (a striscia) per venire incontro a un target per lo più composto da casalinghe (11-16.30). La prima, The guiding light (in Italia, Sentieri), approdò dalla radio alla tv nel 1952 ed è la più longeva della tv visto che è ancora in onda.
Poi ci sono le sitcom (situation comedies), collocate in orari più pregiati, come il tardo pomeriggio, sempre a striscia, in puntate di 30′. I loro personaggi sono più caratterizzati psicologicamente e l’impianto narrativo è basato sul botta e risposta di battute vivaci all’insegna di un dialogo scoppiettante, talvolta accompagnato da un sottofondo di risate e applausi finali. La prima, I love Lucy, descriveva la vita di una coppia intellettuale di New York impersonata da due attori che erano marito e moglie anche nella vita, pronti a intrecciare con successo realtà e finzione.
Il terzo genere della fiction televisiva è rappresentato dalle serie tv (series) cicli di episodi in cui a personaggi fissi e a situazioni costanti si aggiunge, di volta in volta, qualche guest star legata a una dato avvenimento, che modifica il quadro fisso per poi sancirne la ricomposizione a fine puntata.
La caratteristica di series come Lassie o Perry Mason sta nel fatto che ogni episodio deve assomigliare agli altri perchè lo spettatore possa riconoscervisi (serialità intesa non come pezzi tutti uguali come avviene nella produzione industriale, ma tanti prototipi ciascuno diverso dagli altri, anche se simile).
In tutti questi generi i protagonisti sono senza memoria, l’episodio è chiuso in sè e la successione della messa in onda può essere alterata senza che nessuno se ne accorga.
Tal presupposto viene, invece, capovolto nei più recenti serial americani, ispirati da vicende narrative ben più complesse e articolate, in cui ogni puntata è concatenata alle precedenti e alle successive, pur avendo un significato a sè stante, e la narrazione può procedere per anni introducendo nuovi personaggi ed eliminandone altri, come in Dallas o in Dinasty.
La differenza tra una serie tv e un serial sta, insomma, in un concetto molto semplice: nel caso del secondo, perdersi una puntata può risultare fatale e l’evoluzione della trama è all’ordine del giorno, mentre in una serie tv si può ritrovare i propri beniamini in qualsiasi momento senza temere di essersi lasciati sfuggire qualcosa (valore aggiunto in termini di passaggi televisivi che fa della Signora in giallo una delle series più replicate della storia assieme all’Ispettore Derrick).
Con la speranza di avervi fornito un quadro esaustivo, vi diamo appuntamento al prossimo dossier!

[Fonte La televisione di Enrico Menduni]