Home Notizie Shameless, gli scandali di Weinstein & Co. citati apertamente: l’attualità di Hollywood entra nelle serie tv

Shameless, gli scandali di Weinstein & Co. citati apertamente: l’attualità di Hollywood entra nelle serie tv

I casi di molestie sessuali che hanno scosso Hollywood iniziano ad entrare nelle serie tv: Shameless ci scherza e cita apertamente i diretti interessati

pubblicato 2 Ottobre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 21:15

Era inevitabile che in questa stagione tv gli show made in Usa prendessero a piene mani ispirazione dallo scandalo Weinstein ed, a ruota dalle accuse di molestie sessuali rivolte a molti altri big dello showbusiness americano per ricavarci storyline e battute.

Qualcosa si era già visto in coda alla stagione scorsa: se ne I Griffin gli autori hanno sempre cercato di stare sul pezzo, facendo qualche allusione in alcuni loro episodi, in The Good Doctor il personaggio di Claire (Antonia Thomas) deve affrontare un superiore che sfrutta la sua posizione per trarne vantaggio con le dottoresse più giovani, mentre Unbreakable Kimmy Schmidt ironizza sulle accuse trasformando la protagonista (Ellie Kemper) in una potenziale predatrice sessuale.

Nessuno, però, fino ad oggi aveva osato -anche per ragioni legali- citare nomi e cognomi dei protagonisti di questi casi che hanno scosso (e che ancora scuotono) Hollywood. A pensarci è stato Shameless, che in occasione del suo 100esimo episodio (la serie è la più longeva di sempre di Showtime) ha voluto un po’ tornare alle origini del senso dello show, ovvero non avere ritegno nel mostrare situazioni imbarazzanti e dialoghi scomodi ma mai presentati con il solo intento di provocare.

Anche in questo caso, quindi, il riferimento ad uno degli scandali dello showbusiness più clamorosi degli ultimi anni si è inserito nella trama con l’ironia ed il cinismo che da sempre contraddistinguono la serie di John Wells. Cos’è successo?

-Attenzione: spoiler sulla nona stagione-
La premessa è che l’Alibi, il locale di Kevin (Steve Howey) e Veronica (Shanola Hampton), è stato indicato da una giornalista come il peggior posto del South Side di Chicago che una donna potrebbe frequentare, per l’alto rischio di violenze sessuali in zona e la clientela composta da uomini senza ritegno.

Kevin non accetta la definizione, e si mette a pensare ad un modo per risollevare le sorti del suo locale: oltre ad una nuova insegna “Vagine al sicuro”, che dovrebbe attirare l’attenzione delle ragazze in cerca di un posto tranquillo dove bere e parlare, il personaggio elabora una scala per classificare i propri clienti maschi, i cui punti di riferimento sono proprio i produttori, attori e registi coinvolti nelle accuse dei mesi scorsi.

Ecco, quindi, iniziare la sfilza di nomi con tanto di definizioni: Weinstein sarebbe un “manipolatore e patetico” per le violenze che avrebbe “presumibilmente” (dice uno dei clienti del bar) messo in atto, mentre Aziz Ansari “un coxxxxxe”. Ce n’è anche per Bill Cosby, in risposta ad un cliente che ammette di aver sedato una donna e poi esserci andato a letto. Chi ha il vizio di dare lunghi abbracci con un po’ troppa enfasi è invece “un Lasseter”, in riferimento all’ex direttore creativo della Pixar.

Anche Woody Allen si porta a casa una citazione, per quello che è finito con “una 19enne di una che vedevo”. La chiusa finale di Veronica dice tutto sia sulla situazione che si è creata in America che sulla consapevolezza che questa faccenda difficilmente vedrà la fine a breve: “Ti servirà una lavagna più grande per la tua lista, tesoro”. Da tutta questa vicenda, insomma, verrà fuori tanto materiale per battute e trame per questa e le prossime stagioni.