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Sex, Uncut: il talk show con l’influencer Guglielmo Scilla su Prime Video che fa servizio pubblico parlando di coming out e identità di genere

Sulla piattaforma di streaming un interessante prodotto rivolto ai giovani in cui si affrontano temi inerenti la sessualità, una sorta di Loveline 2.0.

19 Gennaio 2022 07:35

Ci salverà lo streaming? In una scuola italiana in cui affrontare l’educazione sessuale è divisivo, figuriamoci parlare di omotransfobia, per fortuna c’è Sex, Uncut: si tratta di un talk show in dieci episodi disponibile sulla piattaforma Prime Video.

Il programma si potrebbe considerare tranquillamente una sorta di Loveline, la trasmissione cult condotta per anni da Camila Raznovich su Mtv prima di trasmigrare nei più rassicuranti lidi di Rai 3 (Tatami, Kilimangiaro).

A condurre Sex, Uncut è lo youtuber Guglielmo Scilla in arte Willwoosh, che qualche anno fa è stato protagonista di una fiction su Rai 1 molto sfortunata, Baciato dal sole, probabilmente in un momento in cui la televisione era convinta di fare ascolti attraverso volti molto popolari sul web. Successivamente l’influencer ha partecipato a Pechino Express.

Lo show in questione per la precisione è un branded content, in quanto è realizzato in collaborazione con un popolare marchio di profilattici. Tuttavia, il prodotto ha un respiro intelligente. In trenta minuti la trattazione dei temi non è affatto banale. In studio, oltre a Guglielmo Scilla, sono presenti per esempio la drag queen Stephanie Glitter, l’attore Fortunato Cerlino (il popolarissimo Don Pietro Savastano della serie tv Gomorra) e lo psicoterapeuta Rocco Falconeri per trattare l’argomento del coming out.

Proprio questo episodio è uno dei più riusciti, che non rimane circoscritto all’omosessualità (Fortunato Cerlino per esempio dichiara che per lui non è stato facile dichiarare alla sua famiglia che voleva fare l’attore). La testimonianza più convincente è fornita da Stephanie Glitter. La drag queen racconta che quando ha rivelato il suo orientamento sessuale alla madre, è stata quest’ultima a rivolgersi a uno psicologo. Lo specialista le aveva semplicemente detto che non avrebbe dovuto interessarle con chi sarebbe andato a letto suo figlio.

In un mondo normale un contenuto del genere dal linguaggio ampiamente accessibile verrebbe trasmesso nelle scuole.