Home Serie Tv Serially, la piattaforma streaming che non si paga, ma che ha la pubblicità: un’alternativa a Netflix & Co. è possibile?

Serially, la piattaforma streaming che non si paga, ma che ha la pubblicità: un’alternativa a Netflix & Co. è possibile?

Una piattaforma streaming gratis, ma con pubblicità: Serially è un’alternativa ai colossi a pagamento, ma deve ricordarsi che conta anche il contenuto…

16 Ottobre 2021 10:40

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una nuova zampata del servizio SVOD più famoso di sempre, ovvero Netflix, che prima aumenta l’abbonamento mensile e poi trionfa sulla bocca di tutti con il fenomeno Squid Game. Eppure, in questi stessi giorni, si è parlato di un altro modo di fare streaming, dove la S di SVOD (che sta per Subscription Video On Demand) viene sostituita dalla A di Advertising. In altre parole, una piattaforma streaming con la pubblicità e, per questo, gratuita: è il concetto alla base di Serially, la nuova proposta italiana per gli amanti delle serie tv.

Presentato ufficialmente giovedì 14 ottobre 2021, Serially è un’idea tutta italiana, nata dagli imprenditori Alessandro Mandelli e Massimo Vimini, e realizzata dalla startup specializzata nell’audiovisivo e nell’industria del doppiaggio iXMedia. Spiegare come funzioni sembra superfluo, dal momento che le piattaforme streaming sono ormai entrate nel nostro modo di consumare serie tv e film. Serially, però, si differenzia dai servizi che già conosciamo perché il suo abbonamento basic non richiede pagamento, ma solo di accettare qualche contenuto pubblicitario durante la visione.

Antes De Perder Il tutto nasce da una considerazione supportata da alcune ricerche: sempre più frequentatori di piattaforme si direbbero disposti ad accettare qualche spot pur di pagare di meno. In particolare, secondo l’istituto di ricerca 2B Research ben il 70% degli utenti accetterebbe di vedere un po’ di pubblicità per abbassare a zero il costo dell’abbonamento.

Serially parte da qui: per ora il servizio è disponibile solo su browser, ma entro fine ottobre sarà usufruibile su iOS ed AppleTv; entro il 10 novembre su Android ed Android Tv e nel corso del 2022 su Smart Tv Samsung ed LG e su Amazon Fire Tv.

Questo per la parte tecnica: ma per i contenuti? Serially, al momento del suo lancio, propone tredici serie tv spagnole ed inglesi, alcune delle quali doppiate in italiano ed altre sottotitolate. Il genere più presente è il drama (Si Fueras Tù, Bajo la red, Boca Norte, El Punto Frio, Wake Up, Inhibidos), ma non manca qualche comedy (Brassic, Drama, Antes de Perder, Zomboat), un paio di horror ed alcune serie fantasy (Dorien, Him, Cupido). I titoli, sia chiaro, non sono famosissimi: sono prodotti di nicchia, la cui scelta è frutto di una ricerca che ha coinvolto una community di appassionati. A questi titoli, entro fine anno, ne arriveranno altri dieci, per un totale di 23 serie tv.

La curiosità di vedere come si muoverà nei prossimi mesi Serially è tanta. La sfida, d’altra parte, è di quelle ambiziose: si può proporre un catalogo di qualità senza far pagare nulla agli abbonati? I colossi dello streaming, da Netflix ad Amazon Prime Video, fino al più giovane Disney+, ci hanno insegnato una regola: se vogliamo vedere tanti contenuti e sempre più esclusivi, dobbiamo essere disposti ad aprire il portafogli. Siamo così abituati a seguire questa regola che, però, ci siamo dimenticati di provare una via alternativa.

Serially vuole ricordarcela, questa via, ma la sfida non sarà semplice. Anche perché il pubblico di oggi è sempre più esigente e riesce bene a distinguere una gran serie da una mediocre. E, di conseguenza, sa bene indirizzare i propri sforzi, anche economici, nel momento della scelta dei contenuti. Quindi, sì, una piattaforma di streaming che si appoggia sulla pubblicità è una bella notizia, ma non deve bastare: la scommessa è appena iniziata.