Home Rai 1 Questo è il mio paese, Sergio Friscia a Blogo: “Finalmente un ruolo drammatico, in Italia Danny DeVito farebbe solo cinepanettoni” (VIDEO)

Questo è il mio paese, Sergio Friscia a Blogo: “Finalmente un ruolo drammatico, in Italia Danny DeVito farebbe solo cinepanettoni” (VIDEO)

“Io rido da solo alle mie battute? Vi spiego perché…”

pubblicato 5 Novembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 08:45

Dimenticatevi il Sergio Friscia di Mezzogiorno in famiglia, di Tale e quale show e di Striscia la notizia. Nella nuova serie di Raiuno dal titolo Questo è il mio paese, in onda da lunedì 9 novembre per sei serate, l’attore interpreta un ruolo drammatico, quello del magistrato. Intervistato da Blogo ha spiegato:

Con il regista Michele Soavi avevo già avuto il piacere di lavorare nella serie I narcotici. Qui interpreto il ruolo del magistrato che cerca, senza condizionamenti, di fare bene il proprio mestiere e di arrivare alla verità dei fatti. Sono molto contento perché ogni tanto mi permettono di fare altro, oltre alla mia etichetta di comico. Una etichetta che non trovo giusta. È un problema soltanto dell’Italia: Danny DeVito è un grandissimo attore, non solo comico. Ma in Italia, probabilmente, gli avrebbero fatto fare solo i cinepanettoni. Perché in Italia pensiamo che uno non possa spaziare e non possa essere completo e poliedrico. Invece, secondo me, bisogna sempre dare l’opportunità ad un attore di fare un provino e di dimostrare di essere in grado di fare altro. Uno è attore e cerca di fare bene il mestiere. Io i ho impiegato tantissimi anni a fare un ruolo drammatico, il primo è stato il killer nei Capi dei Capi e lo devo ad una casting che ha fatto benissimo il suo lavoro.

Friscia ha rivelato di essere conosciuto tra gli amici come “il cazzaro nero” ed ha risposto, su nostra richiesta, a chi soprattutto sui social lo critica perché, come Gabriele Cirilli, ride alle sue stessa battute:

La mia non è una risata alle mie battute. Che sono semplici, popolari e fatte d’istinto. Con quella risatina dico a me stesso ‘quando sono deficiente’. Sono il primo a non prendermi sul serio. Chi mi vuole bene lo capisce, quest’anno festeggio 25 anni di tv. Se ancora mi supportano qualcosa di buono ci sarà. Paga la mia semplicità. Non mi sento né un grande attore, né un grande comico. Mi diverto a fare il mestiere che amo fare.

In apertura di post il video integrale dell’intervista.

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