Home Festival di Sanremo Sanremo 2021, Beppe Vessicchio ci sarà (ma non con un big): lui spiega perché – esclusiva

Sanremo 2021, Beppe Vessicchio ci sarà (ma non con un big): lui spiega perché – esclusiva

Sanremo 2021, Beppe Vessicchio dirigerà l’orchestra di una Giovane. Ecco cosa ha raccontato il direttore d’orchestra a Tvblog: intervista.

22 Febbraio 2021 11:54

A una settimana dal Festival di Sanremo 2021, una domanda era ancora senza risposta. “Beppe Vessicchio ci sarà?“. La risposta ve la svela Tvblog: sì, ci sarà. D’altronde, il direttore d’orchestra più famoso non può mancare dalla kermesse musicale. “Ci sarò, e ci sarò con una ragazza tra i Giovani: la vincitrice di Area Sanremo, Elena Faggi“, ci risponde al telefono.

Beppe Vessicchio, perché non dirigerà nessun Big? 

“Glielo spiego subito. Se durante l’anno hai partecipato a una produzione o alla realizzazione di un album, come arrangiatore o produttore di un artista, è chiaro che se lui va al Festival sei automaticamente coinvolto. Quest’anno io non ho fatto produzioni discografiche, anche perché non sono più in questo settore con la frequenza di un tempo. Mi sto occupando di altre cose, come la sperimentazione degli effetti della musica sugli organismi viventi. Sono entrato in qualche altro aspetto della musica, che mi prende molto e che durante la pandemia ho potuto approfondire”.

Com’è avvenuto l’incontro con Elena Faggi, allora?

“Spesso i Giovani che vanno al Festival non hanno una casa discografica. Questo era il caso di Elena che, attraverso il suo staff, mi ha contattato per chiedermi un parere sul progetto. Sin da subito ho trovato la sua canzone molto interessante, perché l’ho ritenuta diversa da tutto quello che circola in questo periodo. Quel poco di diverso, che l’avvicina al mio mondo di musicista. Così ho accettato di mettermi a loro disposizione e loro si sono affidati di me. Sono contento di farlo con una Giovane, quasi con un atteggiamento paterno”.

Questo sarà un Sanremo insolito, come se lo sta vivendo?

“E’ tutto più complicato. E’ difficile anche farsi un’idea del Festival che sarà. Alle prove abbiamo avuto accesso separato: di solito si resta a seguire le prove degli altri, per capire cosa hanno fatto. Quest’anno invece non sappiamo nulla perché, finita la prima prova, dobbiamo uscire dal teatro per rispettare le norme dettate dal comitato tecnico-scientifico. Non ho potuto ascoltare niente, né incontrare qualcuno. Anche a Sanremo c’è un clima spettrale…”.

C’è un gran rigore, insomma…

“I musicisti continuano a tenere la doppia mascherina. Siccome è un’occasione rara per fare musica insieme, nessuno di loro vuole rischiare di lasciare quella sedia. Il musicista ha bisogno di suonare. Sono professionisti che hanno impegnato gran parte del tempo della propria vita per imparare a fare quello e per farlo, se glielo togli, gli togli molto”.

L’assenza di pubblico potrà essere penalizzante per i cantanti?

“Secondo me, per i cantanti sarà un problema superabile. Alla prima prova che abbiamo fatto, l’orchestra è stato il nostro pubblico. Certo, l’applausone della platea mancherà certamente a tutti. Ma chi canta è impegnatissimo in quello che sta facendo, e sa che lo sta facendo per il pubblico a casa. Diversamente, credo che possa essere più problematico per chi conduce o per chi deve fare una battuta di spirito. Il contrappunto della risata, per esempio, è un elemento importante per un comico”.

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