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Sanremo 2020, Emma D’Aquino e il monologo sulla libertà di stampa

Sanremo 2020, la giornalista siciliana torna sul palco dell’Ariston, questa volta da co-conduttrice

pubblicato 6 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 08:32

Emma D’Aquino ha partecipato alla seconda serata del Festival di Sanremo nelle vesti di co-conduttrice. Dopo aver annunciato insieme alla collega Laura Chimenti alcuni dei cantanti in gara, la giornalista del Tg1 ha tenuto un monologo sulla libertà di stampa, diritto inviolabile in democrazia.

“Il giornalismo rimane una professione pericolosa, nel 2019 sono stati 49 i colleghi uccisi nel mondo, dato più basso dei 16 anni. La media si aggira sugli 80 negli ultimi vent’anni”, ha sottolineato Emma D’Aquino, ponendo l’accento sul fatto che si muore per la ricerca della verità non solo nei territori in guerra, ma soprattutto nei paesi ufficialmente in pace, come il Messico e Malta. E poi quasi 400 reporter dietro le sbarre per aver fatto il proprio lavoro, onesto, forse troppo onesto. La giornalista si è inoltre soffermata sulla tradizionale graduatoria che viene stilata annualmente per monitorare lo stato della libertà di stampa su un campione di 180 paesi: l’Italia è al quarantatreesimo posto, fra Taiwan e Botswana. Ancora:

La libertà di informazione e la pericolosità del lavoro del giornalista, un binomio che in Italia ha assunto dimensioni preoccupanti. 433 minacce contro giornalisti e blogger nel 2019, oltre 70% con atti violenti; 19 colleghi che vivono sotto scacco e poi quelli colpiti dalle querele temerarie – bavaglio, canaglia – che vogliono indurre in punta di diritto il silenzio. Meno del 10% di queste querele intimidatorie hanno avuto seguito giudiziario, giudicate voi.

“La querela facile serve a zittire il cronista petulante, ostinato nella ricerca della verità, a creare il buio quando a noi piace la luce”, ha detto infine Emma D’Aquino, che ha chiuso il discorso chiedendo sostegno al pubblico e citando la “libertà è partecipazione” di Giorgio Gaber.

Sanremo 2020, Emma D’Aquino conduttrice con Amadeus

Emma D’Aquino sarà una delle undici donne ad affiancare Amadeus alla conduzione della settantesima edizione del Festival di Sanremo. La giornalista catanese, volto ormai storico del Tg1, sarà presente nella seconda serata dell’evento, al fianco della collega Laura Chimenti.

Emma D’Aquino, classe 1966, ha iniziato la propria carriera nella redazione di alcune televisioni e radio siciliane. Arriva in Rai a trent’anni, collaborando subito con Bruno Vespa nella trasmissione Porta a porta. Dopo essere stata inviata a New York a seguito dell’attentato dell’11 settembre 2001, nel 2003 entra nella redazione del telegiornale dell’Ammiraglia, seguendo per la testata alcuni casi di cronaca divenuti tristemente popolari nel nostro paese.

Dopo essere stato mezzobusto dell’edizione delle 13.30, ora si alterna con i suoi colleghi nell’edizione serale del telegiornale. Nel 2015 partecipa insieme al collega Alberto Matano al game show Gli italiani hanno sempre ragione su Rai 1 – insieme commentano a bordo campo le esibizioni delle coppie di Ballando con le stelle 11 – e si presta a fare da narratrice di una una puntata di Techetechetè. Il 6 gennaio 2017 e il successivo 3 maggio è tra gli Ignoti dei Soliti Ignoti, mentre continua a condurre speciali del telegiornale, rimanendo sempre legata a filo doppio all’attualità, guidando approfondimenti sulla cronaca nera e sull’informazione politica.

Emma D’Aquino torna sul palco dell’Ariston a due anni dalla prima partecipazione. Era infatti l’8 febbraio 2018 quando, insieme al direttore artistico Claudio Baglioni, prese parte ad una gag durante l’esibizione del brano Sabato pomeriggio del cantautore romano.

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