Salvo Sottile a TvBlog: Prima dell’alba, io e la Tv
L’intervista al conduttore di Prima dell’alba Salvo Sottile
Stasera in prime time andrà in onda una puntata Speciale di Prima dell’alba dedicata al racconto delle notti di questa estate 2018 che volge ormai al termine. Sarà un racconto per immagini, suoni, parole in giro per il Belpaese nel cuore del divertimentificio vacanziero italico, ma anche nei luoghi di chi le vacanze, o per lavoro, o per questioni familiari o economiche non le ha potute fare.
Per farci raccontare gli ingredienti di questa puntata di prima serata di Prima dell’alba che farà un po’ da apri pista alla serie di seconda serata in onda da ottobre sempre su Rai3, abbiamo interrogato il conduttore del programma Salvo Sottile, con cui non ci limiteremo a parlare del programma prodotto dalla Stand by me di Simona Ercolani, ma faremo quattro chiacchiere anche su quel che ci sarà dì’altro nei suoi impegni televisivi nella stagione 2018-2019 e non solo su qtesto.
Estate di lavoro quest’anno per Salvo Sottile come é andata la preparazione di questa serata speciale?
E’ stata una estate che ho fatto insieme alla troupe di Prima dell’alba. Siamo diventati praticamente una famiglia ed insieme abbiamo girato l’Italia, dal lago di Garda alla Sicilia, dal Trentino alla Sardegna, per raccontare le notti dell’estate. Abbiamo girato per due mesi, luglio ed agosto, lavorando spesso per 4 notti a settimana. E’ stato molto stancante perchè ho dovuto rinunciare alle ferie, ma è stata anche un’avventura entusiasmante, perchè di notte vedi un mondo unico, fatto di persone autentiche con storie imprevedibili, fatti curiosi in luoghi per lo più nascosti. Tutto questo cercheremo di raccontarlo in questa puntata speciale di prima serata che si intitolerà Prima dell’Alba, una notte d’Estate.
Quali saranno gli ingredienti?
Intanto abbiamo girato con una tecnica cinematografica, caratteristica questa peculiare delle produzioni della Stand by me di Simona Ercolani. Con la regia di Daniele Babbo abbiamo realizzato un prodotto visivamente molto importante, con una fotografia credimi spettacolare e tecniche di riprese all’avanguardia. Noi idealmente facciamo finta che sia un unica notte che dura 110 minuti, racconteremo non solo l’estate, ma anche gli italiani. Gli ingredienti sono la leggerezza, i temi sociali, la ricchezza, ma anche l’estate di chi non ha potuto andare in vacanza, la vita di provincia, le feste della tradizione popolare italiana nei paesini più interni del nostro stivale. C’è anche una parte dedicata alla strage di Genova, cercheremo di alternare vari sapori, mostrando quello che non va bene e che spesso porta a delle tragedie, ma faremo vedere anche gli eccessi, le trasgressioni, la vita di provincia. Daremo spazio anche ad una inchiesta sul tema dell’immigrazione e per fare questo siamo andati in Sicilia. Cosa fanno e cosa succede dopo gli sbarchi di questa povera gente? Cercheremo di rispondere a questa domanda. Il nostro vuole essere un racconto “immersivo” all’interno delle realtà italiane, immersivo anche nel verso senso della parola: farò infatti una immersione nei fondali del mare della Sardegna, con un gruppo di subacquei che fanno proprio immersioni notturne. Ovviamente poi ci sarà un alba strepitosa, perchè questo programma è anche poesia, oltre che denuncia. E’ un programma di racconto e rappresentazione degli eccessi, dei disagi, della solitudine, insomma tutto quello che raccoglie la notte.
Quando parte la serie di seconda serata e come si svilupperà nella stagione televisiva?
Saranno otto puntate che sto girando adesso e che andranno in onda dal 22 di ottobre in seconda serata attaccate a Report.
Fra i tanti tuoi lavori televisivi dove posizioni Prima dell’alba?
Lo posiziono ai vertici del programmi che ho fatto, come per esempio “Quarto grado”, perchè il tornare in strada a raccontare un fenomeno o un paese, andando io personalmente in giro, mi ha permesso di smettere i panni del conduttore fermo in studio, andando sul terreno e vedendo cosa succede. Prima dell’alba è un esperimento che pur essendo stato molto faticoso, ho cercato di portare a termine e ho rifatto con grande entusiasmo, proprio perchè mi piaceva tornare in strada, nel caso specifico per raccontare quello che succedeva di notte, mentre tutti dormono.
Torni con Mi manda Rai3, ci racconti la nuova serie ?
Debutta il 10 settembre alle 10 su Rai3 ogni mattina. Torno con le dirette quotidiane di questo che è un programma di puro servizio pubblico. Studio rinnovato per un marchio storico della Rai e che quest’anno potenzieremo dal punto di vista del racconto e dell’interazione con il pubblico. La mia idea è di fare anche degli speciali anche fuori dai nostri studi. Penso che se anche Mi manda Rai3 esce dagli studi e va direttamente in loco a risolvere i problemi, può dare una sensazione anche concreta di avvicinamento fra la televisione ed il suo pubblico, a maggior ragione su di una televisione pubblica quale è appunto la Rai.
Ti manca la conduzione di un talk o programma di infotainment? Ci torneresti?
Ogni tanto si, ho anche una mia anima di leggerezza, molto scanzonata. Nel passato ho condotto programmi come Domenica in con Paola Perego e Vita in diretta con Eleonora Daniele che mi hanno permesso di tirare fuori questa mia altra anima più leggera. Ogni tanto ci penso, però credo che nella vita si debba comunque fare nuove esperienze. Nella mia carriera ho cercato sempre di sperimentare cose nuove, misurandomi nella varie gradazioni della cronaca. Non escludo che un giorno possa tornare a fare un programma di infotainment.
Ti piacerebbe condurre Chi l’ha visto?
C’è Federica Sciarelli che è la più brava di tutti a fare questo programma e onestamente non ho mai pensato di condurlo. Spero che Federica lo conduca ancora per tantissimi anni, anche perchè credo che senza lei non sarebbe più il medesimo programma.
Tornerai a fare Quarto grado o un programma di cronaca nera ?
Non lo so, forse un giorno tornerò, ho un ottimo ricordo di quel programma, ma certamente lo rifarò con il mio stile._Oggi credo che ci sia troppa cronaca nera in Tv, è un argomento molto inflazionato. Se dovessi rifare un programma di nera, cercherei comunque di trovare una chiave diversa per raccontarla.
Rai, Mediaset, la7, pregi e difetti di queste aziende con cui hai collaborato
La Rai è la Tv del servizio pubblico, il pregio è che è fatta di grandi professionisti della televisione, dalle maestranze agli autori, dai dirigenti a tutti quelli che vi lavorano. Il difetto è che su certe cose è un po’ troppo lenta a dare le risposte, ma questo è dovuto alla troppa burocrazia che ingessa la nostra vita di tutti i giorni. Mediaset è molto più veloce, ed è questo il suo pregio. E’ una azienda a cui io sono molto riconoscente perchè mi ha dato il successo. Il difetto è – parlando molto personalmente – che molta produzione è fatta a Milano, quindi lontana da casa mia (ride, ndr). Mi fa piacere vedere che Mediaset stia puntando sull’informazione, con un rllancio di Rete 4, questo credo sia la strada giusta. Con Urbano Cairo io ho avuto un ottimo rapporto. Lui è un editore che ti permette di saltare i passaggi, cioè se vuoi fare delle cose parli direttamente con lui e questo è molto bello per un conduttore. Il difetto di La7, almeno nella mia esperienza, è che è una rete votata all’informazione politica, perchè di questo lei si nutre. Quando tu cerchi di fare diverse ti scontri con un muro, quindi o hai molta pazienza e aspetti, oppure come è successo nel mio caso, se non riesci ad aspettare, devi poi alzare bandiera bianca.
Salvo Sottile pubblico e privato..ci racconti un tuo pregio e un tuo difetto nelle due vesti?
Sono pieno di difetti, ho un caratteraccio. Sono fumantino, ma la cosa bella di me è che poi mi passa tutto in un secondo. Riconosco di essere a volte troppo precipitoso, ma questo attiene al fatto che io sono di pancia, sono un istintivo. Il pregio probabilmente che sono a volte troppo buono e generoso. In questo inganna un po’ la mia apparenza, tanti pensano “chissà quanto è cattivo questo!”, in realtà non è cosi e questa cosa alcune volte mi ha fregato nella vita. Il pregio del Salvo Sottile pubblico è che è innamorato di questo mestiere e che lo fa con tutta la passione del mondo. Il mio difetto è forse che non mi accontento mai e ho sempre voglia di sperimentare cose nuove e questo nella mia vita professionale alcune volte mi ha favorito, ma anche molte altre danneggiato.
Cosa ti piace e cosa non sopporti della professione del giornalista
Della professione di giornalista mi piace la curiosità, che è la benzina che muove il motore di noi giornalisti. Mi piace la voglia di raccontare una storia fino all’ultimo particolare, non lasciando nulla al caso. Mi da fastidio invece la faciloneria, l’approssimazione nei giudizi, il racconto di una storia senza prima aver verificato le fonti. Fare il copia/incolla di una cosa senza farsi le giuste domande e purtroppo ormai andiamo verso una professione per cui il mestiere per come era stato concepito una volta, cioè andare fisicamente nei posti a vedere e a sentire le persone, controllare per bene le fonti, si sta esaurendo. Tutto questo perchè ormai viviamo in un epoca di modernità digitale in cui pensiamo o abbiamo la presunzione di pensare che una informazione che ci arriva sul telefonino sia oro colato, quando invece spesso oro colato non è.