Home Fiction Remake all’Italiana, la pagina social che ironizza sui rifacimenti delle serie tv: “Siamo autoironici, non polemici. Ma davanti a certi palinsesti…”

Remake all’Italiana, la pagina social che ironizza sui rifacimenti delle serie tv: “Siamo autoironici, non polemici. Ma davanti a certi palinsesti…”

Da un gioco è nata una pagina Instagram e Facebook che sta raccogliendo sempre più seguaci: parlano i creatori di Remake all’Italiana

28 Aprile 2022 09:00

Quante volte vi è capitato, vedendo una bella serie tv straniera, di pensare “Chissà come diventerebbe se ne facessero il remake italiano?”. Una domanda che per gran parte di noi dà il via ad un gioco di immaginazione e fantasia, un po’ per mettere alla prova le nostre conoscenze in campo cinematografico e televisivo, un po’ per ironizzare sul risultato finale che ne verrebbe fuori. Per i creatori della pagina Remake all’Italiana questo gioco è diventato qualcosa di più concreto.

Facciamo un passo indietro: il 27 marzo 2022 su Facebook ed Instagram compaiono due nuove pagine con il nome, appunto, di Remake all’Italiana. La sua abbreviazione, “Ra’I” (sì, con l’apostrofo in mezzo), vuole parodiare la più grande azienda produttrice di fiction italiane, ma anche rendere il tutto ancora più surreale e divertente. Remake all’Italiana non fa infatti altro che prendere i titoli delle serie tv più iconiche e cult andate in onda (o tutt’ora in onda) e crearne il remake italiano.

Un lavoro certosino, dalla scelta del cast –Cristiana Capotondi come nuova Daphne Bridgerton, Valerio Mastandrea come versione nostrana di Saul Goodman o Alessandro Borghi nei panni del Lucifer italiano- all’impaginazione della locandina con tanto, ovviamente, di adattamento italiano del titoli e dei nomi dei protagonisti. Lo sforzo a livello creativo e tecnico è tanto, ma il risultato è notevolmente esilarante.

In un mese, Ra’I ha sfornato una ventina di remake immaginari, guadagnandosi giorno dopo giorno l’attenzione di chi va sui social in cerca di qualcosa di divertente ma non banale da condividere. Incuriositi da questo progetto, siamo andati a contattare i creatori della pagina, che restano nell’anonimato ma che hanno accettato volentieri di rispondere a qualche nostra domanda.

Ok, partiamo da una domanda scontata, ma necessaria: chi siete?

“Nella descrizione della pagina ci presentiamo come casa di produzione cinematografica specializzata in serie tv, pasta al dente e pizza senza ananas. Ma sostanzialmente siamo degli appassionati: di storie, di cinema, di serie tv… intendiamoci, anche Made in Italy!”

A prescindere dalla vostra identità, dai nomi degli interpreti che usate per i vostri remake sembra che ve ne intendiate non poco di fiction e di cinema italiano… Semplice passione o siete dentro questo mondo anche per lavoro?

“Da sempre ci siamo nutriti di quanto il cinema e il tubo catodico ci propinava e crescendo abbiamo inseguito la volontà di non esserne solo spettatori ma diventarne anche narratori. Sì, nobili intenti da sognatori… ma la realtà si è rivelata più ordinaria e siamo stati assimilati nella complessa macchina della produzione audiovisiva (nello specifico televisione e advertising) dove lavoriamo come grafici, montatori e filmmaker. Dal canto nostro non abbiamo mai prodotto un vero film, ma con questo progetto continuiamo a sognare…”

La pagina di Ra’i è nata da poco, proprio nelle stesse settimane in cui su Raiuno andava in onda Noi, remake (vero) di This Is Us… Ne siete stati ispirati o è pura coincidenza?

“Il progetto Ra’i era tra i nostri pensieri già da diverso tempo e spesso, terminata una serie tv, ci chiedevamo come sarebbe stata riadattata nel nostro Bel Paese. Quando siamo venuti a conoscenza di Noi ci siamo resi conto di quanto la realtà potesse a volte superare la fantasia: era chiaramente un segno del destino e così abbiamo deciso di darci dentro con Photoshop e creare la nostra pagina.”

Vi ho fatto questa domanda perché dai post che pubblicate traspare l’intento ovviamente ironico della pagina, però sembra quasi che ci voglia essere una punta di polemica verso la fiction italiana, o meglio verso un modo di fare fiction italiana. Il nome stesso della pagina, “Remake All’Italiana”, lo fa pensare: è così?

“Polemici no, più che altro autoironici. Sia chiaro: il nostro intento non è quello di condannare aprioristicamente il cinema italiano; anzi, crediamo moltissimo nel suo potenziale. Abbiamo interpreti eccezionali, sceneggiatori e registi con molto da dire, produzioni che non hanno niente da invidiare a molti blockbuster internazionali, colmi solo di effetti speciali. Purtroppo però davanti a certi palinsesti è difficile rimanere fiduciosi. Stanis Larochelle in ‘Boris’ dice ‘Non riesco a vedere film italiani, perché troppo italiani’ e purtroppo ogni tanto è vero: questo essere ‘troppo italiano’ sembra quasi uno stile, una modalità con cui soprattutto le fiction vengono realizzate. E tutto ciò è a dir poco frustrante!”

Tempo fa su TvBlog abbiamo parlato della tendenza in questa stagione tv di proporre numerosi adattamenti (Noi, Studio Battaglia, Vostro Onore, Più forti del destino), cosa che divide il pubblico tra chi lo considera un sintomo di mancanza di idee e chi, invece, ci trova un’apertura a storie che vengono dall’estero e che potrebbero catturare l’attenzione del pubblico generalista. Voi da che parte vi schierate?

“Certo, rifare un film o una serie tv è un’operazione spesso molto rischiosa: l’originale aleggia sul suo remake come uno spettro assetato di vendetta! E se non c’è dietro la volontà di dire qualcosa di più rispetto alla storia di partenza, ci si ritrova solo con una minestra riscaldata… insaporita al limite con qualche spezia locale che contraddistingua la nuova produzione. Ma non basta chiamare Walter Blanco il protagonista di ‘Metástasis’, per distinguerlo dal Walter White di ‘Breaking Bad’! …altroché il nostro ‘Chimica Criminale’! Eppure ci sono esempi di remake straordinariamente riusciti: come, in ambito seriale, il ‘The Office’ americano, o, al cinema, ‘La Cosa’ di Carpenter, per citarne un paio. Quando si è bravi a raccontare una storia, poco importa se il pubblico conosce già come andrà finire.”

Come nascono i post dei vari remake, quanto tempo ci vuole per creali, scegliere il titolo ed azzeccare il cast?

“Il progetto Ra’i nasceva come un gioco: -‘Fossimo in Italia, tu chi ci vedresti a fare Jon Snow?’ -‘Alessandro Borghi!’ -‘Ma no, Borghi è più un Lannister…’ -‘Allora Giallini!’ -‘Se, vabbè, Giallini al limite fa suo nonno!’. Poi però quando siamo passati ai fatti, abbiamo preso tutto più seriamente: ci mettiamo ogni volta nei panni di una vera e propria casa di produzione, sguinzagliamo gli sceneggiatori, facciamo partire i casting. A volte l’editing della locandina è più arduo del previsto: non è solo questione di trovare l’attore giusto per quel ruolo, ma bisogna saperlo fondere al meglio con l’originale. Ma quello che ci appassiona di più è creare mash-up coerenti con le produzioni nostrane: ad esempio, riunire il cast de ‘L’ultimo bacio’ nel remake di ‘How I Met Your Mother’… insomma, rispondere al What If ‘Cosa sarebbe successo se Muccino avesse diretto questa sitcom?'”.

La pagina Instagram ha da poco superato i 500 follower (mentre scriviamo è a 550), su Facebook avete più di 1.400 (1.477) “Mi piace”. La mia previsione è che siate destinati a salire molto velocemente, ora che la notizia della vostra esistenza si sta diffondendo tra appassionati ed addetti ai lavori. Anche in questo caso, la domanda è scontata ma necessaria: che aspettative avevate verso questa pagina?

“È vero, la nostra comunità di Remakers (ci piace chiamarla così) è ancora piccolina, ma speriamo che con il tempo possa crescere. Dietro ogni post c’è un certo lavoro creativo e tecnico che ci piacerebbe condividere con sempre più persone. Spesso riceviamo direct con consigli per nuovi remake o suggerimenti di cast per determinati ruoli e questo ovviamente ci fa molto piacere perché ci fa capire che non è un processo a senso unico, ma un dialogo (a volte anche molto brillante) con tanti utenti, accomunati da una certa dose di cinefilia e ironia. Oh, se poi ci danno veramente la regia de ‘L’alpino e la freccia tricolore’ noi la accettiamo, eh…”

Mi è capitato di condividere nelle mie stories alcuni dei vostri post. Sono stato contattato da dei miei follower ed amici che mi chiedevano se fossero remake veri. Tra coloro che vi seguono vi sono giunte domande simili o altre curiosità?

“Eccome! Questo in realtà è stato l’effetto collaterale contro cui ci siamo scontrati fin da subito: -‘Ciao, sapete dirmi dove posso vederlo?’ è uno dei commenti che riceviamo più spesso. A volte purtroppo ci imbattiamo anche in comunità di haters che appena vedono minacciata la propria serie del cuore, iniziano ad inveire contro di noi, che non c’abbiamo più idee e il canone Rai è solo un furto legalizzato. Fortunatamente c’è sempre qualche anima pia che sottolinea la presenza di uno strano apostrofo nel logo… addirittura settimana scorsa siamo giunti a conoscenza di un post con una nostra locandina che diffondeva la fake news che, dopo il successo del remake di ‘This is us’, Rai1 avrebbe prodotto ‘Il Club del Big Bang’, in arrivo l’anno prossimo… siamo rimasti basiti!”.

Remake All’Italiana è aperto a collaborazioni esterne?

“Certo, siamo sicuramente aperti: da appassionati ci cinema, serie tv, ma anche di comicità e satira, siamo sicuri che ci saranno molte possibilità di instaurare collaborazioni sui social… e non solo!”.

Ultima domanda: giochiamo al contrario. Esiste secondo voi una serie italiana di cui si potrebbe fare un… Remake all’Americana?

“La maggior parte delle nostre migliori serie affondano le loro radici nel suolo italiano, sono intrinsecamente impregnate di peculiarità regionali che le rendono uniche, praticamente impossibili da esportare: si pensi ad esempio a ‘Gomorra’, ‘Strappare lungo i bordi’ o ‘1992’. Ecco, forse potrebbe essere interessante vedere il remake USA di ‘Boris’, o meglio, capire come racconterebbero il mondo dietro le quinte della fiction in America. Sicuramente perderebbe la sua bellezza tragicomica… e poi, dai, non potrebbero dire che è ‘tutto molto italiano’!”