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Presa Diretta 2024, puntata stasera 8 aprile: A tutto idrogeno

Nuove puntate per il programma di inchiesta di Riccardo Iacona, che giunge alla trentesima edizione

8 Aprile 2024 09:31

Torna Presa Diretta, il programma di inchieste di Rai 3 che anche nel corso del 2024 propone nuove puntate e pone nuove domande al pubblico. A condurre Riccardo Iacona, che, con servizi ed ospiti in studio, affronta in ogni puntata vari argomenti. Se volete saperne di più, proseguite nella lettura!

Quando va in onda Presa Diretta?

La nuova edizione del programma, la trentesima, va in onda a partire da lunedì 19 febbraio 2024, alle ore 21:20, su Rai 3.

Presa Diretta su RaiPlay

Il programma, oltre che durante la messa in onda su Rai 3, è visibile anche in streaming su RaiPlay e sull’app per smart tv, tablet e smartphone. A questo link la pagina ufficiale del programma.

Presa Diretta 2024, puntate

Ottava puntata, 8 aprile 2024

“A tutto idrogeno”
Quale gas per il nostro domani? Il programma mette a fuoco l’idrogeno verde nella transizione energetica. Che ruolo può avere nel nostro mix energetico? I piani del Governo per trasformare l’Italia in hub del gas. A che punto siamo? La puntata fa il punto sull’Italia e sulle strategie in campo per raggiungere la piena decarbonizzazione entro il 2050. La sfida è ora. Secondo molti è il vero protagonista della transizione green, il tassello mancante che renderà possibile la decarbonizzazione dei nostri sistemi energetici. È l’idrogeno verde, il gas pulito, prodotto dall’acqua, che non emette CO2. PresaDiretta è stata presso il Centro Ricerche Enea di Casaccia, la prima Hydrogen Valley italiana, per scoprire come si produce e quali sono le sue applicazioni. Fondamentale è il suo ruolo per gestire e immagazzinare l’energia in eccesso prodotta da fonti rinnovabili. In sommario anche una visita in esclusiva alla prima grande centrale europea pronta a produrre idrogeno verde – un impianto da 20 Mw di potenza in Danimarca – e una ad Amburgo, in Germania, dove si sta realizzando un parco energetico in cui l’idrogeno verde giocherà un ruolo di primo piano. In questi paesi si stanno facendo sperimentazioni per sfruttare il potenziale dell’idrogeno in settori tradizionalmente a impronta fossile come la chimica e la siderurgia. È questa la chiave per un futuro più sostenibile? Obiettivo, poi, sull’Italia: il Governo vuole realizzare rigassificatori e gasdotti per trasformare il Paese nella porta di ingresso del gas in Europa: è il piano “Italia Hub del Gas”. PresaDiretta punta l’obiettivo su alcuni progetti chiave di questa strategia: la Dorsale Adriatica, un investimento di 2,4 miliardi, 400 chilometri che dovrebbero collegare l’Abruzzo con l’Emilia-Romagna; il rigassificatore di Gioia Tauro in Calabria che mira ad essere il più grande d’Europa; il progetto EastMed e Poseidon, il gasdotto che dovrebbe collegare Israele alla Puglia. Non mancano i progetti legati all’idrogeno verde. La strategia italiana è efficace e sostenibile? Quanti progetti ci sono in Italia e come sono finanziati PresaDiretta è stata a Figline, in Toscana, dove è stato creato il primo polo energetico circolare agroalimentare. E infine, un aggiornamento su auto e batterie elettriche: in Svezia, per vedere come nascono le batterie agli ioni di sodio e per visitare la prima gigafactory europea del riciclo batterie. Un modello di circolarità che potrebbe finalmente aiutarci a superare i modelli produttivi ed economici degli attuali motori endotermici.

Settima puntata, 1° aprile 2024

“Malati di cibo”
Il programma punta la telecamera sull’obesità in Italia e nel mondo. Una vera emergenza che aumenta i rischi per la salute, l’incidenza delle malattie cardiovascolari e il diabete. E basteranno i nuovi farmaci danesi e americani che agiscono sull’appetito a far diminuire il numero degli obesi? Che ruolo ha in quest’emergenza l’industria del cibo? In Italia, nella fascia d’età compresa tra gli 8 e i 9 anni, registriamo uno dei tassi più elevati di obesità in Europa, paragonabile a quelli di Cipro, Spagna e Grecia. Colpite, soprattutto le regioni del Sud. La trasmissione è stata nella provincia di Napoli, dove il 44% dei bambini ha problemi di sovrappeso e dove a essere più colpiti sono coloro che vivono nei territori più svantaggiati. Il programma ha incontrato alcune star del Web e della televisione come Max Mariola, che hanno raccontato perché l’interesse per il cibo è in continuo aumento. In Inghilterra l’allarme obesità è stato preso molto seriamente: qui sono nate iniziative contro il cibo spazzatura e si è introdotta la tassa sulle bibite zuccherate. Chi sono i Biteback, i giovani attivisti alimentari che si battono contro i modelli alimentari della grande industria, e in Italia come ci si difende? Ma sulla scena farmaceutica sono apparsi nuovi farmaci che agiscono sul cervello e abbattono di molto l’appetito: come funzionano? Perché sono così importanti per gli obesi gravi? Chi ne abusa e quali sono le controindicazioni per coloro che li assumono solo per dimagrire un po’? PresaDiretta è stata in Danimarca dove è nato il primo di questi “farmaci della magrezza”, intervistando medici e autorità sanitarie per capire le conseguenze cliniche e anche economiche legate all’uso di questo farmaco. E poi negli Stati Uniti, il paese che ha più di cento milioni di obesi, con un lungo viaggio nell’epicentro mondiale della “epidemia obesità”: importanti le interviste a Caroline Apovian, una delle massime esperte mondiali della cura dell’obesità e a Jeffrey Friedman, lo scienziato famoso in tutto il mondo per aver scoperto l’ormone che svolge un ruolo chiave nella regolazione della fame e del peso corporeo.

Sesta puntata, 25 marzo 2024

“Autodifesa”
Il viaggio del programma inizia da Detroit, dove l’industria dell’automobile è il fulcro dell’economia. Il 15 settembre del 2023 è stato indetto un importante sciopero del settore, la protesta ha coinvolto circa 50mila lavoratori di Ford, General Motors e Stellantis, le cosiddette big three. Sei settimane di sciopero ma alla fine si è arrivati ad un accordo per l’aumento degli stipendi dei lavoratori. Una vera e propria autodifesa, come quella che stanno tentando gli operai di Mirafiori o della Lear dove il calo di produzione rischia di mandare a casa molti lavoratori. A Torino, in quella che un tempo era la capitale dell’auto, si assiste al braccio di ferro tra governo e Stellantis, l’unico grande produttore di automobili rimasto in Italia. Il governo accusa il gruppo di produrre più in Francia che nel nostro Paese e Stellantis per restare sul territorio chiede investimenti pubblici nelle infrastrutture, incentivi all’acquisto di auto elettriche e forti sconti sul costo dell’energia, ma soprattutto minaccia tagli e chiusure. “Senza sussidi all’elettrico, Mirafiori e Pomigliano sono le fabbriche italiane i cui posti di lavoro sono più a rischio”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. Autodifesa non solo nel mondo dell’industria automobilistica, ma anche nel settore della lingerie di lusso. Le lavoratrici de La Perla di Bologna, una delle più importanti aziende del settore, da quando nel 2018 è stata comprata dal fondo finanziario Tennor stanno assistendo ad un tracollo della produzione, e ora l’azienda rischia la chiusura. La soluzione alla crisi dell’industria potrebbe arrivare da modelli come la “settimana corta”, ovvero quattro giorni lavorativi anziché cinque a parità di stipendio. Da Luxottica a Lamborghini, ma anche in Portogallo, dove quarantuno aziende stanno valutando se lavorare meno con lo stesso salario sia la strada giusta per produrre meglio e di più.

Quinta puntata, 18 marzo 2024

“Stop ai veleni”
Si possono trovare in uno smalto, negli imballaggi da fast food, persino nelle lenti a contatto: si chiamano Pfas, sostanze per-e poli fluoroalchiliche e sono stati definiti “inquinanti eterni” perché si trovano nell’acqua, nei cibi, addirittura si trasmettono di madre in figlio e per distruggerli è necessaria una temperatura di almeno 1000 gradi. Il programma racconta questo nemico invisibile attraverso un viaggio nelle zone più contaminate in Italia e nel resto di Europa. Si parte dal Veneto, dove tutto è iniziato e dove la Miteni ha prodotto un tipo di Pfas per oltre 50 anni e ora deve affrontare un processo per disastro ambientale. In Piemonte il gruppo chimico belga Solvay produce tuttora Pfas. In Toscana una nuova indagine di Greenpeace conferma che alcuni distretti industriali contribuiscono alla contaminazione da Pfas delle acque superficiali. E poi nelle Isole Faroe, tra Gran Bretagna e Islanda, dove molti abitanti presentano tracce di Pfas nel sangue e dove il maggior esperto di queste sostanze, Philippe Grandjean sta conducendo una ricerca sugli effetti sul corpo umano. Sulla pericolosità di queste sostanze si è interrogata l’Unione Europea: Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi e Danimarca hanno chiesto che i Pfas vengano vietati in blocco. L’Italia non si è pronunciata in merito, nonostante sia uno dei Paesi europei più inquinati dai Pfas. Migliaia di persone che vivono nelle zone contaminate soffrono di patologie anche mortali e l’industria sta cercando di correre ai ripari con nuove tecnologie per “vivere senza Pfas”. Ma liberarsi da queste sostanze tossiche non è facile e bonificare fiumi e terre avvelenati richiede un costo molto alto tanto che la giornalista di Le Monde Stéphane Horel ha detto: “l’inquinamento dei Pfas rappresenta la bancarotta dell’epoca moderna”.

Quarta puntata, 11 marzo 2024

“Sanità S.p.a.”
Ambulatori a pagamento per decongestionare il pronto soccorso degli ospedali, medici pagati con un gettone presenza per sopperire alla carenza di organico delle strutture pubbliche, analisi nei laboratori privati per saltare liste d’attesa di mesi e mesi: la sanità italiana si sta trasformando in una società per azioni? Il programma è andato negli ospedali di Lombardia e Calabria per capire se la trasformazione in atto del sistema sanitario nazionale verso la privatizzazione sia la strada giusta per assicurare il diritto alla salute dei cittadini. Nonostante il governo Meloni abbia investito 2,4 miliardi di euro per aumentare gli stipendi, non si ferma la grande fuga del personale sanitario. Tra il 2020 e il 2022 180 mila tra medici e infermieri hanno scelto di lasciare la sanità pubblica, migliaia di loro sono fuggiti in Paesi come la Francia dove guadagnano molto di più e non sono costretti a turni massacranti. A sostituirli negli ospedali sono arrivati i medici e gli infermieri a chiamata, comunemente detti gettonisti, perché lavorano, appunto, a gettone. Sono organizzati in cooperative e si spostano a seconda del bisogno, dell’offerta e delle condizioni. L’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, ha calcolato che in 4 anni dal 2019 al 2023 i medici e infermieri gettonisti sono costati allo Stato 1,7 miliardi di euro. La spesa più alta in Lombardia con 1400 liberi professionisti in corsia. Ma c’è chi continua a lavorare nel pubblico, che ha fatto di ospedali come il Maurizio Bufalini di Cesena un polo d’eccellenza, punto di riferimento per tutti.

Terza puntata, 4 marzo 2024

“Il salario delle donne”
La disparità di genere inizia dallo stipendio. In Italia le donne guadagnano in media 8 mila euro in meno all’anno rispetto agli uomini, secondo l’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell’Inps. Il programma affronta la questione salariale femminile attraverso il racconto delle operaie, delle libere professioniste, delle studentesse e anche delle sportive che devono fare i conti con stipendi più bassi e la carenza di strutture a disposizione delle lavoratrici. La mancanza di una politica di sostegno adeguata fa sì che le donne vengano considerate ancora oggi cittadine di serie B. E non solo in Italia, anche nel resto d’Europa. In Gran Bretagna, ad esempio, dove oltre 50 mila lavoratrici hanno fatto causa all’azienda per discriminazione salariale. Una disparità che indebolisce l’economia di un Paese; è stato dimostrato infatti che una retribuzione paritaria rende più ricca l’intera Nazione. Inoltre dietro i casi di violenza sulle donne il più delle volte si ritrova la mancanza di indipendenza economica delle vittime. Non avere un proprio reddito rende molto difficile per le donne lasciare il compagno violento. La violenza economica è la forma di violenza più subdola e difficile da riconoscere. Il gender pay gap viene ormai studiato in tutto il mondo. A Presadiretta l’intervista a Claudia Goldin, professoressa all’Università di Harward, la prima donna a vincere il premio Nobel in economia da sola, senza averlo dovuto condividere con un uomo.

Seconda puntata, 26 febbraio 2024

“Terra occupata”
Il programma racconta le guerre, in Medio Oriente e in un reportage realizzato da Riccardo Iacona, con il coordinamento giornalistico di Maria Cristina De Ritis e Raffaella Pusceddu. Decine di migliaia di morti e di feriti, città e villaggi distrutti, combattimenti casa per casa in attesa che mesi di negoziati portino finalmente ad un cessate il fuoco. A due anni dall’intervento russo in Ucraina, a quattro mesi dalla strage compiuta da Hamas in Israele e dall’inizio dell’operazione dell’esercito di Tel Aviv a Gaza, PresaDiretta attraversa i territori devastati dalle tante, troppe guerre in corso. In Israele tra i pacifisti e i familiari degli ostaggi che chiedono di fermare l’intervento militare a Gaza, in Cisgiordania dove si assiste all’avanzata dei coloni ebrei nelle zone dove vivono i palestinesi. Che fine hanno fatto le ragioni della pace, quelle che avevano portato agli accordi di Oslo nel 1993? E poi ancora a Beirut che sta vivendo nel timore che il conflitto si estenda anche in Libano, un paese già divorato da una crisi economica senza precedenti. In Ucraina, invece, Riccardo Iacona ha raccolto le testimonianze delle mamme e delle mogli dei soldati scomparsi nel nulla, dei familiari dei ragazzi che da mesi combattono al fronte senza avere la possibilità di tornare a casa.

Prima puntata, 19 febbraio 2024

“Democrazia sotto attacco”
Ovunque aumentano i regimi autoritari, ma perché i principi democratici arretrano su molti fronti. Si comincia con un viaggio in Ungheria, Paese osservato speciale dalle istituzioni comunitarie a causa delle continue violazioni dello stato di diritto e in Polonia che ha recentemente cambiato rotta con la vittoria dei partiti moderati alle elezioni dello scorso ottobre, ma che in passato più volte è stata richiamata all’ordine dall’Unione Europea per non aver rispettato i principi democratici. E ancora in Italia, in Basilicata, tra crisi della rappresentanza, astensionismo e cittadini che si allontanano dalla politica. Per finire a Londra, davanti al carcere di massima sicurezza dove è recluso il giornalista e fondatore di WikiLeaks Julian Assange. Mancano ormai poche ore alla decisione della giustizia britannica sulla sua estradizione negli Stati Uniti. Assange, che ha svelato al mondo i crimini di guerra commessi dall’esercito statunitense in Iraq e Afghanistan negli Usa è accusato di spionaggio e rischia una pena fino a 175 anni di carcere. Per l’avvocato Jennifer Robinson, il giornalista e attivista australiano non reggerebbe all’estradizione, “se ciò dovesse accadere, sappiamo che si suiciderà: è una questione di vita o di morte”.

Quanto dura Presa Diretta?

Anche questa edizione del programma è composta da otto puntate, della durata di circa 100 minuti ciascuna. L’ultima puntata va in onda l’8 aprile.

Chi conduce Presa Diretta Rai 3?

Il conduttore di Presa Diretta fin dalla prima edizione è il giornalista Riccardo Iacona che lo ha ideato nel 2009. Nel corso della sua carriera televisiva, Iacona ha lavorato a Samarcanda, Il Rosso e il Nero, Tempo Reale, Moby Dick, Sciuscià, W l’Italia, Pane e Politica e La guerra infinita. Tra i premi che ha ricevuto, il Nino Culicchia nel 2006, il Premio Sulmona di giornalismo nel 2008 ed il Premio Nazionale Vincenzo Padula nel 2013.

Presa Diretta, contatti

Il programma ha una pagina Facebook ed un account su X.

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