Home Notizie Pio e Amedeo, la ricetta della normalità che fa ridere, un lusso per Canale 5?

Pio e Amedeo, la ricetta della normalità che fa ridere, un lusso per Canale 5?

La comicità di Pio e Amedeo, gli one man show su Canale 5, un genere di lusso per la televisione commerciale ?

di Hit
11 Maggio 2021 11:02

Pio e Amedeo  sono stati i padroni di casa del venerdì sera di Canale 5 con il varietà Felicissima sera, con ottimi indici di ascolto. Due comici alla conquista della prima serata della prima rete commerciale italiana. Ma cosa deve fare un comico? Domanda apparentemente banale, la cui risposta appare scontata: far ridere. Ma far ridere è sufficiente per essere un comico? Qui il discorso diventa un pochino più articolato. Aristofane è stato fra i capostipiti della commedia greca comica, egli con le sue commedie faceva ridere il mondo antico e fu oggetto di studio, anche molto critico,  dei filosofi dell’epoca. Già allora l’elemento turbatore dell’ordine costituito era parte integrante della sua scrittura.

Platone poi sull’argomento ebbe modo di scrivere: “Non bisogna amare il riso, perchè quando un uomo si lascia andare ad una forte risata, quest’ultima provoca un forte sconvolgimento del suo animo“. Il celebre filosofo e scrittore greco dunque condanna in qualche modo la comicità perchè in buona sostanza pone in ridicolo  le celebrità, semplicemente perchè sono conosciute dai più e fa diventare volgari chi l’ascolta e infine nientepopodimenoche (come direbbe il buon Mario Riva) sconquassa l’equilibrio della psiche umana. Addirittura! Di contro invece Aristotele difende la comicità dicendo che è innocuo mettere in ridicolo il prossimo, anzi, tutto ciò porta a migliorare la persona, che alla fine resta sollevata da quel riso, rendendo il suo animo più sereno e disposto al bene.

Dibattito dunque che si perde nella notte dei tempi quello sulla comicità, ma tornando ai nostri due eroi del venerdì sera di Canale 5, essi, con una misurata distribuzione dei compiti nell’alchimia di coppia che sono stati in grado di creare, restituiscono al pubblico che li guarda esattamente quelle esigenze di leggerezza e di sorriso proprie dell’essere umano, sopratutto oggi, nel clima generato dalla pandemia che ci affligge ormai da più di un anno. Quegli elementi di volgarità che vengono usati dai due comici durante le loro performances non sono altro che le scintille che servono ad accendere il sorriso che poi viene sviluppato da un testo -quasi sempre improvvisato come affermato da loro stessi- propedeutico al puro divertimento.

Si tratta quindi a tutti gli effetti di un accordo sottointeso stretto con il loro pubblico,  in un percorso che fa del sorriso e del divertimento puro il fine ultimo. Il riso del resto, come diceva Aristotele, rappresenta una forza che unisce gli uomini.  Per altro il riso, aggiungeva lo stesso filosofo,  è un fenomeno esclusivamente umano. Cicerone poi aggiungeva che il riso, alla fine della fiera, qualunque sia la scintilla che lo provoca e il carburante che poi lo tiene acceso, ha un valore di conciliazione rispetto ai temi affrontati ed una specie di tendenza a portare benevolenza.

Ma forse il concetto più esaustivo su cos’è il comico ci arriva da Plutarco che diceva: “il comico è, per sua natura, una forza critica, disgregatrice e sovvertitrice delle tradizioni mostrandone il lato ridicolo“. Tutto qui, nient’altro. Pio e Amedeo dunque, sorti all’olimpo del varietà televisivo generalista di “Felicissima sera” (in un varietà molto stile Ballandi, inteso come il grande Bibi) rispondono esattamente a questa definizione e si avviano ad essere -non solo televisivamente parlando- una delle coppie comiche più interessanti del panorama artistico nostrano, pronti magari a sedersi dietro il bancone nella prossima stagione di Striscia la notizia.

Detto questo Felicissima sera risulta essere il primo vero one man show (two nel caso specifico) da quando esiste Mediaset. Il one man show è però un genere televisivo che resta più congeniale alla Rai, in quanto è un varietà che, metaforicamente parlando, resta come il pranzo di Natale, o di Pasqua o di Ferragosto nell’economia nutrizionale dell’anno.  Cioè un qualcosa di unico che non soddisfa il desco domestico quotidiano, che televisivamente parlando vuol dire: Forum, Uomini e donne, Avanti un altro, Striscia la notizia per il day time e Grande fratello vip, Isola dei famosi, Amici, Tu si que vales e C’è posta per te per quel che riguarda la prima serata. Insomma Felicissima sera per Mediaset è una coccarda da appuntarsi sul petto, una bella coccarda sgargiante e colorata, un bel e succulento pranzo di Natale e niente più. Sarebbe pericoloso ed economicamente parlando azzardato sottoporsi a questo tipo di libagioni troppo spesso durante l’anno, un lusso che forse non ci si può permettere.