Home Serie Tv Pan Am, su Foxlife gli anni Sessanta in volo, tra Storia e dramedy

Pan Am, su Foxlife gli anni Sessanta in volo, tra Storia e dramedy

Su Foxlife (canale 114 di Sky) Pan Am, la serie tv che racconta le avventure di quattro hostess e due piloti della Pan Am, compagnia aerea americana leader nel settore negli anni Sessanta

pubblicato 9 Gennaio 2012 aggiornato 5 Settembre 2020 00:30


Tutti a bordo di “Pan Am”, la nuova serie tv che Foxlife (canale 114 di Sky) trasmetterà da stasera alle 21:5o. Creata da Jack Orman (produttore ed autore di “E.r.”), la serie offre un preciso ma anche divertente spaccato storico dell’America degli anni Sessanta, attraverso gli occhi di una generazione pronta a conquistare il mondo… ad alta quota.

Protagonisti della serie sono, infatti, i piloti e le hostess della Pan American World Airways (abbreviata in “Pan Am”, appunto), storica compagnia aerea che in quegli anni era leader nel settore. Siamo nel 1963, il mondo ha da pochi anni curato le ferite causate dalla Seconda guerra mondiale, ma deve già affrontare un nuovo conflitto, quella “guerra fredda” che contrapporà le due superpotenze di quel tempo, America e Russia.

Gli Stati Uniti, decisi ad esportare il sogno americano in tutto il mondo, non intendono stare a guardare, e mentre a terra la Storia procede con il corso che tutti conosciamo, sui cieli tocca alla Pan Am ed ai suoi componenti fare da biglietto da visita a chiunque voglia entrare in America e godere delle sue bellezze ed opportunità. Per questo lavoro, la compagnia assume solo giovani piloti e promettenti hostess, che saranno così tra le prime donne a riuscire a viaggiare fuori dal Paese, oltre che a iniziare a gettare i semi i cui frutti arriveranno più tardi, con il femminismo degli anni Settanta.

Pan Am



La serie segue dunque gli spostamenti da una Nazione all’altra di quattro assistenti di volo, ognuna con una propria storia ed un proprio motivo per volare: Maggie (Christina Ricci) è la più ribelle, sfacciata e capace di tirarsi fuori da qualsiasi guaio in qualsiasi Paese, grazie ad un’intraprendenza che racchiude molto del girl-power degli anni a venire; Collette (Karine Vanasse) è francese, ma non ha una dimora vera e propria (anche a causa del passato che ha dovuto vivere, raccontato nel terzo episodio, uno dei più intensi della stagione), e vive una storia d’amore che fin dalla prima puntata le porterà una delusione.

Poi ci sono due sorelle, Kate (Kelli Garner), e Laura (Margot Robbie, Donna nella soap “Neighbours”), costrette a volare insieme. Tra le due i rapporti non sono sempre sereni: se Kate, infatti, vive da sempre una condizione di “sorella inferiore”, tanto da accettare un incarico da parte della Cia per sbrigare una serie di missioni segrete in giro per il mondo per contrastare l’avanzata russa, Laura è sempre stata una ragazza a modo, pronta a seguire le orme della madre, a sposarsi ed a diventare una perfetta casalinga. Fin quando, in un momento di crisi, l’emancipazione della sorella le servirà per avere il coraggio di mollare tutto, scappare da casa in abito da sposa ed entrare nella Pan am.

A guidare i bolidi che portano le protagoniste laddove viene richiesto, il capitano Dean (Mike Vogel, “Miami Medical”), fidanzato con una hostess che però ha fatto perdere le proprie tracce (storyline che avrà a che fare con una delle quattro protagoniste, ma non vi sveliamo chi) ed il co-pilota Ted (Michael Mosley, visto nell’ultima stagione di “Scrubs”), ex marine che sogna di poter diventare capitano.

Le loro vite s’intrecceranno con la Storia, quella che finirà sui libri e che avrà al centro personaggi di cui i protagonisti sentiranno molto parlare, fino anche ad incontrarli (ancora una volta, il terzo episodio segna un “incontro” tra Maggie ed il presidente Kenendy). Ma “Pan Am” non vuole essere una serie storia, ma solo sfruttare il clima di ottimismo e forza di quegli anni per raccontare un’America che oggi non c’è più. C’è un clima di speranza, negli episodi dello show, quasi come se la serie volesse ricordare agli americani come erano una volta e come possono tornare ad essere.

Ma oltre al patriottismo, la serie sfrutta evidentemente anche un’altra moda, quella di raccontare storie ambiente negli anni Sessanta. Il richiamo va per forza a “Mad Men”, telefilm che prima di tutti ha riaperto il cassetto dei ricordi e ne ha sfruttare le immagini sbiadite, ridando loro colore e vivacità. Ma se in “Mad Men” a dominare sono dei personaggi che vivono nel loro mondo e che spesso si scontrano con quello all’esterno, in “Pan Am” c’è maggiore armonia e delicatezza.

Anche in questo caso, la cura dei dettagli è incredibile, così come, però, stessa importanza viene data ai dialoghi, sempre freschi ed in cerca di un sorriso. “Pan Am”, forse proprio per questa sua commistione tra Storia e finzione, non è riuscita ad arrivare al pubblico americano, che l’ha abbandonata nel corso degli episodi, forse non capendo il vero senso della serie. Si è passati così dagli undici milioni (3.1 rat. 18-49 anni) della prima puntata, ai cinque milioni di media successivi, con rating sotto i due punti. Anche “Pan Am”, quindi, è a rischio cancellazione, proprio come successo all’altra serie storica, ambientata negli stessi anni, della Nbc, ovvero “The Playboy Club”.



Pan Am, la serie tv