Home Netflix Orange is the New Black 5, i primi 10 episodi messi in rete da hacker dopo il ricatto a Netflix

Orange is the New Black 5, i primi 10 episodi messi in rete da hacker dopo il ricatto a Netflix

Un hacker minaccia di rilasciare il primo episodio di Orange is the New Black di Netflix. Altri network sotto attacco.

pubblicato 1 Maggio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 10:30

Update 1° maggio: il sito di cybersecurity databreaches.net ha postato una lista di altri show vittima del gruppo hacker The Dark Overlord. Nell alista ci sarebbero Brockmire di IFC e la nuova stagione di C’è Sempre il Sole a Philadelphia (It’s Always Sunny in Philadelphia). Nella lista non confermata di serie tv hackerate ci sarebbero anche NCIS e The Middle.

Update ore 18:22: la minaccia è diventata realtà. Secondo quanto riporta Variety l’hacker anonimo The Dark Overlord avrebbe portato a termine la sua minaccia e dopo il rifiuto di Netflix di pagare il riscatto ha rilasciato i primi 10 episodi della quinta stagione di Orange is the New Black su Pirate Bay, popolare sito di file sharing.

Netflix ricattata da un hacker. Secondo quanto riportato dall’Associated Press un hacker o meglio un gruppo di hacker chiamati The Dark Lord starebbero ricattando Netflix chiedendo una somma di denaro non ben definita per non rilasciare il primo episodio di Orange is the New Black in anticipo rispetto al debutto ufficiale del 9 giugno.

I The Dark Lord avrebbero già caricato su un servizio di condivisione il primo episodio di Orange is the New Black e sarebbero pronti a mandarlo in giro per il mondo nel caso in cui la piattaforma non cedesse al ricatto. Associated Press non ha però potuto verificare l’autenticità della minaccia in questione. Raggiunta dai principali media americani, Netflix avrebbe confermato la minaccia “Siamo consapevoli della situazione” aggiungendo che “una società usata da diverse major ha subito un attacco hacker e le forze di polizia competenti sono già state informate” e sia l’FBI che altre forze di polizia starebbero indagando.

Nella lettera di riscatto pubblicata da The Dark Overlord il gruppo di hacker ha rivelato di avere a disposizione anche diversi altri titoli di altri network pronti per essere rilasciati prima della loro messa in onda e subito dopo l’arrivo dei primi trailer ufficiale così da catalizzare l’interesse dello spettatore. Nella lettera non vengono fatti i nomi degli altri network minacciati, presenti al contrario in un tweet che sarebbe riconducibile agli hacker

Chi è il prossimo nella lista? FOX, IFC, Nat Geo e ABC. Ci divertiremo parecchio. Non stiamo più giocando” minacciano in questo tweet. Nessun portavoce delle compagnie citate ha voluto commentare la notizia, a differenza di quanto fatto da Netflix né i The Dark Overlord hanno specificato a quali show facciano riferimento.

Secondo Torrentfreak, riportato da Variety, ad aver subito l’attacco da parte di The Dark Overlord sarebbero stati i Larson Studios società che si occupa della post-produzione audio di show e film e proprio per questo sarebbe in possesso delle copie originali di diversi programmi.

La minaccia hacker non arriva in un periodo particolarmente florido per Netflix che ha recentemente annunciato una crescita nelle sottoscrizioni più bassa rispetto alle attese. I nuovi abbonati nel primo quadrimestre del 2017 sono cresciuti di 1,42 milioni negli Stati Uniti, al di sotto degli 1,59 attesi e di 3,53 a livello internazionali, cifra inferiore rispetto ai 3,68 sperati. Il CEO Reed Hastings ha però sottolineato come siano cresciuti i margini di profitto mentre il calo delle sottoscrizioni sia dovuto allo slittamento di House of Cards a maggio (almeno per i paesi dove è presente nel catalogo). Per aumentare l’impatto internazionale inoltre Netflix starebbe aggiungendo l’ebraico, il thailandese e il rumeno tra le lingue supportate. Secondo le attese Netflix dovrebbe spendere più di un miliardo di dollari quest’anno in marketing per aumentare il proprio impatto globale, ma al contempo solo nei primi 4 mesi del 2017 avrebbe speso 423 milioni di dollari per sviluppare e acquistare nuove produzioni, il 62% in più rispetto all’anno precedente.

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