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Olimpiadi di Londra 2012: la regia “oscura” Napolitano e il CONI protesta

Pur avvertita della presenza del Presidente della Repubblica, la regia olimpica ha preferito inquadrare Carraro. Così arriva una lettra formale del capo-delegazione italiano.

pubblicato 28 Luglio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 03:04

E’ quasi divertente, questo corollario politico-televisivo della cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2012. Chiunque abbia visto la cerimonia saprà anche che quando hanno sfilato gli atleti della delegazione azzurra, con Valentina Vezzali come portabandiera, è stato inquadrato più volte il presidente del CONI Franco Carraro, ma mai Giorgio Napolitano.

Eppure, il Presidente della Repubblica era presente, al pari di molti altri capi di Stato e personalità politiche mondiali, all’evento. Solo che il telespettatore a casa non l’avrà saputo in alcun modo (non dalla televisione, perlomeno. E si sa: se non si vede in tv non esiste, giusto?). Almeno, non l’ha visto il telespettatore Rai. Mentre il telespettatore SKY lo ha visto inquadrato più volte.

Così, il CONI ha deciso di protestare formalmente nei confronti della Regia Olimpica (chi dovrà rispondere dell’errore? Danny Boyle in persona?) con un comunicato stampa seriosissimo (ma difficile da prendere sul serio). Nel comunicato si legge:

«A seguito di numerose segnalazioni giunte da più parti nella giornata di oggi, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha inoltrato formale protesta al General Manager dell’Olympic Broadcasting Service (OBS), Manolo Romero, per non aver inquadrato il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, mentre dalla postazione assegnatagli dal cerimoniale del Comitato Organizzatore (Locog) salutava in piedi il passaggio della rappresentativa italiana durante la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012».

Cerimonia di apertura Olimpiadi di Londra 2012 – Sfila l’Italia

L\'Italia entra all\'Olympic Stadium
Valentina Vezzali issa il tricolore
Ecco la portabandiera italiana


Poi si spiegano le modalità della protesta:

«Nella lettera, firmata dal Capo Missione Raffaele Pagnozzi, è stato anche sottolineato che il CONI aveva segnalato agli organizzatori per tempo la presenza del Capo dello Stato al quale rivolge ancora una volta il più profondo ringraziamento per non aver voluto far mancare il suo sostegno alla squadra, sia pure in un particolare momento di carattere personale».

Infine, c’è stato anche un solerte chiarimento nei confronti dello stesso Napolitano:

«Il Presidente del CONI, Giovanni Petrucci, ha inviato una lettera al Presidente Napolitano per illustrare l’accaduto esprimendo il rincrescimento dell’intera delegazione italiana».

E pensare che qualcuno rideva della rabbia delle atlete della Corea del Nord quando, al momento della presentazione dell’incontro di calcio contro la Colombia, sono state associate alla bandiera della Corea del Sud.

In realtà c’è poco da ridere: la protesta formale del CONI dimostra semplicemente che tutti prendono tutto davvero sul serio. E allora, forse, non ci resta che piangere.