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Nicholas Vitaliano a TvBlog: “Tv Talk per me è una famiglia. Il mio ‘pensionamento’? Io farei ancora altre undici stagioni”

Nicholas Vitaliano, l’analista più longevo della storia di Tv Talk, dove è dal 2012, si racconta per la prima volta a TvBlog: l’intervista.

pubblicato 20 Marzo 2023 aggiornato 13 Novembre 2023 09:22

Da più di dieci anni a Tv Talk, Nicholas Vitaliano è diventato punto di riferimento per gli analisti del programma di Massimo Bernardini. Entrato a far parte del cast del programma nel novembre 2012, Vitaliano non pare per ora prossimo a lasciare la trasmissione. “Continuo a partecipare a Tv Talk con grande passione. Non mi annoio: quando si accendono le telecamere, a me viene ancora quel brivido perché si sta per cominciare” racconta a TvBlog.

Come nasce la tua passione per la tv?

Fondamentalmente l’ho sempre guardata e l’ho sempre voluta guardare. Quando ero bambino, mio padre mi ha sempre proibito di guardare troppa televisione: così, quando ero più grandicello, mi sono sfogato e ho iniziato a guardare tonnellate di cose che prima non potevo vedere. In quegli anni mi sono focalizzato sempre più su cose trash, per poi trovare un equilibrio.

Nel 2012 decidi di partecipare ai casting di Tv Talk. Era la prima volta? Come andò quel provino?

Era la prima volta. Non andò benissimo, credo di aver fatto un effetto medio a chi mi stava ascoltando, Massimo Bernardini compreso. La produttrice di allora, Laura Bolio, fu decisiva perché le avevo fatto una buona impressione, nonostante non fossi stato brillantissimo.

Che ricordi hai della prima stagione a Tv Talk?

Dopo la prima puntata, che andò benissimo, sono stato chiamato sempre perché gli autori, Furio Andreotti in primis, hanno creduto in me. Con gli analisti di allora, Fabio Lippolis, Marco Fattorini, Marco Carrara, si era creato un bellissimo clima e con loro continuo a sentirmi anche ora.

Com’è cambiato il tuo ruolo a Tv Talk nel corso degli anni?

Quando sono arrivato ero un analista esattamente come tutti gli altri. Negli ultimi anni ho invece assunto un ruolo di tutoraggio e coordinamento nei confronti degli altri analisti. Sono l’unico contrattualizzato per tutte le puntate della stagione e cerco di fare da guida per i ragazzi nuovi che arrivano ogni anno dopo i casting, lavorando a stretto contatto con Furio e Cinzia (Bancone, ndr). 

Hai mai percepito come troppo impegnativa la gestione della tua immagine pubblica legata a Tv Talk rispetto al resto dei tuoi impegni, insegnamento fra tutti?

Innanzitutto nonostante la gestione dei miei impegni stia diventando sempre più complicata perché, oltre a fare l’insegnante alla scuola superiore, collaboro con l’Università degli Studi di Milano e ho un contratto con il Piccolo Teatro, Tv Talk ha sempre una sua priorità. La gestione della mia immagine pubblica non l’ho mai vissuta come un problema. Non parlo di quello che faccio a Tv Talk ai miei studenti, ma comunque ho grande apertura con loro, con i quali a volte riesco a mischiare argomenti più legati alla comunicazione con quelli che sono i programmi ministeriali di italiano e storia.

I tuoi studenti quindi lo sanno che se il sabato pomeriggio accendono la tv su Rai3 ti possono trovare a Tv Talk?

Sì, sì, lo sanno, ma non mi faccio assolutamente promozione. Qualcuno che segue la tv mi guarda e a volte mi fa anche domande.

Citavi prima Fabio Lippolis e Marco Carrara, ora impegnati rispettivamente con I Fatti Vostri e Agorà. Hai mai sognato anche tu un passaggio in un programma diverso da Tv Talk?

C’è stato un momento in cui mi è stato anche proposto. Era qualche anno fa e facevo anche delle cose per Mediaset con la Libero Produzioni di Marco Falorni. Avevo già troppi impegni e non sono riuscito a incastrare anche questo nuovo. Ho capito però che la mia strada è un’altra: ho fatto anche il redattore, il collaboratore ai testi, ma ho capito che mi piace stare davanti alla telecamera. Non potrei poi lasciare Milano, perché sono troppo legato sia alla città che alla mia famiglia. Il gruppo di Tv Talk resta una famiglia: Massimo Bernardini ha un affetto nei miei confronti che va al di là della stima reciproca, Cinzia Bancone è un’amica stupenda, che mi è stata vicina in tanti momenti importanti. Quando sono arrivato a Tv Talk, l’analista mediamente restava al massimo cinque, sei anni: ora io sono al mio undicesimo anno. Per me sarebbe difficile lasciare e lo sarà quando arriverà il momento.

Il “pensionamento” da Tv Talk la vedi come una possibilità imminente o ancora di tempo per te ne deve passare?

Se dovesse arrivare questo momento, ce lo potremmo dire con chi lavora al programma in maniera molto franca, come abbiamo fatto sempre. Questa cosa però per ora non la vedo perché io continuo a partecipare a Tv Talk con grande passione. Non mi annoio: quando si accendono le telecamere, a me viene ancora quel brivido perché si sta per cominciare. Finché io sento questa cosa non me ne vado, se poi a chi sceglie di farmi lavorare io non vado più bene per le più svariate ragioni, ne parliamo e va bene. Sono sempre dell’idea che, da qualunque posto in cui si lavori si vada via, non si sbatte la porta e io non ne avrei neanche motivo. Io ora però ne farei altre undici di stagioni!

Il prossimo anno quindi ti vedremo ancora.

Penso di sì, ma io non amo dare niente per scontato. Quando poi a settembre ci si sente, per me ogni anno è una riconferma: io ci sono in tutte le puntate di una stagione, per la successiva si vede sempre poi.