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Mundial 1982, “Io c’ero”: i personaggi tv ricordano su TvBlog la vittoria dell’Italia di Bearzot in Spagna

I ricordi dei personaggi televisivi di quei memorabili giorni del Campionato mondiale di calcio Spagna 1982

di Hit
pubblicato 11 Luglio 2022 aggiornato 11 Luglio 2022 19:09

È una di quelle date che non si possono dimenticare per chi l’ha vissuta. Parlo dell’11 luglio 1982 e la vittoria della nostra Nazionale di calcio al Mundial di Spagna. Una vittoria memorabile che veniva ad oltre quarant’anni dall’ultimo trionfo dell’Italia nel Campionato mondiale di calcio. Oggi sono esattamente quarant’anni da quel mitico 11 luglio 1982, precisamente alle ore 21:50 di questa sera si chiuse quella partita con la vittoria dell’Italia per 3-1 sulla Germania ovest. La finale del Mundial 1982 si svolse alle ore 20 presso lo stadio Santiago Bernabeu di Madrid alla presenza del Re di Spagna Juan Carlos, del cancelliere della RFT Helmut Schmidt e del nostro amatissimo Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che gioì al termine della partita insieme a tutti gli italiani presenti allo stadio e collegati in diretta sulla Rete 2 della Rai che trasmetteva la telecronaca a cura di Nando Martellini.

Momento cult ed indimenticabile dunque per molti quella sera dell’11 luglio 1982 e TvBlog ha voluto chiedere ai personaggi della nostra televisione cosa ricordano di quei momenti, dov’erano, con chi erano, cosa hanno fatto durante la partita e dopo il triplice fischio finale dell’arbitro. Ecco in ordine sparso le loro testimonianze qui su TvBlog di quel loro fantastico 11 luglio 1982 e fra un ricordo e l’altro alcuni dei brani musicali che sono stati la colonna sonora di quell’anno.

Clemente J. Mimun

Io ero lì, allo stadio. Sono partito nel primo pomeriggio e all’aeroporto di Madrid siamo stati accolti da centinaia di tifosi tedeschi già un po’ brilli e strasicuri di vincere. Siamo arrivati -ero con un po’ di amici- al Santiago Bernabeu un minuto prima del fischio d’inizio. Abbiamo tremato dopo il rigore fallito da Cabrini,ma i nostri erano talmente forti e determinati che ci sembrava impossibile potessimo perdere. E infatti abbiamo goduto, festeggiato, poi salutato Bearzot, la squadra e Pertini. All’aeroporto abbiamo ritrovato i tifosi tedeschi sdraiati per terra e disperati. È’ stato bellissimo. Arrivato a Roma mi sono unito alle masse in festa fino alle 5 del mattino. Giornata indimenticabile. Conservo come una reliquia il biglietto di quella partita. L’unico cruccio è’ pensare che sembra ieri ma sono trascorsi 40 anni. Bello però’pensare che c’ero anch’io.

Fra i successi musicali del 1982 c’è anche “Paradise” tema del film omonimo cantata da Phoebe Cates :

 

Carlo Conti

Alle 20 ero davanti alla tv con il mio vicino di casa Michele ed alla fine per festeggiare abbiamo messo le casse del suo stereo (non potentissimo!!) sul terrazzo di casa e messo musica a tutto volume !!!! Abbiamo suonato un po’ di tutto ! Parecchio rock, i dischi che avevamo allora: Deep Purple, Sweet, Alice Cooper, David Bowie. Una serata ed una nottata indimenticabile!

Quando “Reality” era solo un titolo di canzone e non ancora un genere televisivo, colonna sonora del film “Il tempo delle mele” cantata da Richard Sanderson :

 

Mara Venier

Ricordo tutto benissimo. Sono stata tutta la notte a festeggiare a piazza Navona a Roma con tutti i tifosi. Con tutti gli italiani e tutti i miei amici. Allora era di moda il Bar Navona,  appunto a piazza Navona e mi ricordo come fosse ieri che sono stata li a fare baldoria per tutta la notte e fino a mattina. Ricordo meraviglioso e bellissimo che ho scolpito nel mio cuore e nella mia mente.

Milly Carlucci

Naturalmente mi ricordo benissimo di quella fantastica serata davanti alla tv per tifare Italia. Eravamo nella nostra casa romana con tutta la mia famiglia. Mia sorella Gabriella la più sfegatata di tutti, lei grande tifosa di calcio,  avendo visto la precedente partita vittoriosa contro il Brasile seduta per terra, si è vista anche la finale in quella posizione per scaramanzia.  Tutti quanti poi tenevamo il medesimo posto come gesto scaramantico viste le vittorie della nostra squadra nelle precedenti partite. Poi dopo il fischio finale grande gioia, grande entusiasmo e tutti a festeggiare insieme ai nostri connazionali.  

Vinse il Festivalbar del 1982 di Vittorio Salvetti e fu il brano più gettonato di quella magica estate, parlo di “Bravi ragazzi” di Miguel Bosè:

 

Salvo Sottile 

L’11 luglio dell’82 avevo 9 anni. I miei genitori lavoravano e anche quell’anno passavo le vacanze estive coi miei nonni a Cefalù, il paesino della provincia di Palermo affacciato su un mare blu cobalto. Il vero appassionato di calcio in casa era mio nonno Vincenzo. Era un capostazione in pensione e ricordo che per seguire i Mondiali aveva comprato una tv a colori nuova di zecca. Si metteva lì con la sua sdraietta e si godeva le meraviglie della tecnologia. “Ma ti rendi conto la magia della televisione?- mi diceva – quelli giocano in Spagna e noi vediamo tutto in tempo reale”. Non si capacitava di come quelle immagini potessero attraversare migliaia di chilometri e arrivare da noi, colorate e limpide come una cartolina. Ogni partita dell’Italia era una fabbrica di emozioni. Noi bambini avevamo imparato a memoria tutti i nomi degli azzurri, Zoff, Altobelli, Cabrini, Rossi, Causio. Erano diventati tutti familiari , quasi dei parenti, così come le voci dei telecronisti Bruno Pizzul e Nando Martellini che riuscivano a farti sentire parte di quel sogno. Per vedere l’ultima partita, quella contro la Germania arrivarono a casa dei miei nonni amici e parenti. Ricordo che la Germania era un avversario che faceva paura. La nazionale di Bearzot era una locomotiva. “Pablito” sembrava uno di quei fantasisti brasiliani, dava tutto per la squadra e aveva certi guizzi da genio. In ognuno di quei quattro gol di quella partita, che portarono l’Italia alla vittoria,  ricordo mio nonno che mi teneva sulle gambe. Dopo ogni rete degli azzurri mi prendeva in braccio e mi baciava. Lo fece per ogni rete tranne che per l’ultimo gol. Avevamo vinto il mondiale. Per la gioia mio nonno mi portò sul balcone che dava sul mare e mi alzò come fossi la Coppa del mondo. Non ero mai stato così felice!

Altro brano che è andato molto forte nel 1982 è stato “Avrai” che Claudio Baglioni scrisse dedicandolo al figlio appena nato :

 

Barbara Palombelli 

Ero a casa mia, nel piccolo appartamento al rione Monti a Roma con Francesco. Eravamo davanti alla nostra Tv in bianco e nero, eppoi di corsa in bici tutta la notte a festeggiare! Per la grande emozione, mio figlio Giorgio (ero incinta di 4 mesi) iniziava a muoversi nella mia pancia… una notte indimenticabile!

Altro pezzo andato molto bene in quell’anno fu “Hard to say I’m sorry” della band statunitense dei Chicago :

Ivan Zazzaroni

L’11 luglio del 1982 ricordo che lavoravo, come sempre, al Guerino, il vero trionfatore giornalistico dell’82. Momenti indimenticabili.

Gianluigi Nuzzi 

Avevo 13 anni e correvo in bici per gli sterrati in Trentino, non avevo i soldini per comprarmi una bandiera e la disegnai con i pennarelli per poi attaccarla sulla bici da cross. Ero felice.

Enrico Mentana

Quella sera dell’11 luglio 1982 ero in redazione, era una domenica ed ero di turno al Tg1. Abbiamo visto la partita con i colleghi in redazione e abbiamo gioito come tutti gli italiani dopo la vittoria degli azzurri. Poi sono andato in onda dopo la partita con l’edizione della notte del Tg1 dove abbiamo dato conto di tutti i festeggiamenti in corso in Italia. 

Ora è la volta delle “parole” di F.R. David in “Words” :

Gianluca Semprini 

Quel giorno ero solo con mio padre nel salone di casa con un piccolo televisore in bianco e nero Brionvega. Stavamo vedendo la finale solo noi due, perchè in quel periodo avevamo mia sorella in ospedale e mia mamma stava con lei. Mio padre non era un grande appassionato di calcio, io stravedevo per Bruno Conti. Al termine della partita andammo fuori a festeggiare, solo io e lui. All’epoca avevamo un Alfa 6 e andammo in giro a festeggiare verso Ostia, eravamo entrambi felici, anche mio padre, nonostante che non fosse un tifoso di calcio. Ricordi impastati di felicità e romanticismo indimenticabili.

Un pezzo che ha scalato le classifiche nel 1982 proveniente dal Festival di Sanremo di quell’anno, presentato fuori gara, fu “Non succederà più” cantato da Claudia Mori :

Giovanni Minoli

Dell’11 luglio 1982 ricordo la grande gioia e i festeggiamenti del dopo partita, ma mi ricordo molto bene anche il giorno dopo il 12 luglio, quando insieme al mio gruppo preparai una puntata speciale di Mixer che andò in onda in prima serata in diretta sulla Rete 2. Al programma che fu condotto da Gianni Minà venne tutta la squadra campione del mondo più tanti ospiti del mondo dello spettacolo, li s’incontrarono per la prima volta Marco Tardelli e Stella Pende. Fu una trasmissione memorabile e ricordo ancora di più quella sera perchè subito dopo la fine del programma corsi all’ospedale dove stava per nascere mia figlia e feci in tempo a mettermi la mascherina ed entrare in sala parto per vederla nascere. Due giorni per me memorabili l’11 e il 12 luglio 1982.

Restiamo a quel Sanremo 1982 per il pezzo -in gara- che ha ottenuto più successo, si tratta di quel “Felicità” della coppia più rosa del panorama musicale italiano: Albano e Romina Power :

Piero Chiambretti

Era un giorno molto caldo,  ero appena tornato da un viaggio su una nave da crociera sulla quale lavoravo d’estate e con un amico ci mettiamo davanti al tv sdraiati su un materasso,  unico elemento d’arredo in una casa da studenti. Dopo la partita andammo a festeggiare in un corteo in centro a Torino.  Trovai per terra 10 mila lire. Festeggiammo due volte!

Ma quel Sanremo 1982 fu vinto da Riccardo Fogli con le sue “Storie di tutti i giorni” :

 

Mario Giordano 

Avevo 16 anni e stavo passando l’estate,  come tutte le estati,  nella casa del nonno a Canelli, in Piemonte. Seguii lì, con tutta la mia famiglia e qualche amico, la finale e poi ovviamente uscii a fare festa per le strade del Paese. Non c’è come la Nazionale di calcio per unire noi italiani, tifosi e non. Bei ricordi!

Ora è la volta di una band cult i Village People con “5 o’clock in the morning” :

 

Massimo Giletti 

Attimi ed emozioni che resteranno per sempre.  Avevo vent’anni e mi trovavo nella nostra casa di campagna nel biellese dove preparavo un paio di esami di giurisprudenza. Al mio fianco insolitamente due donne che il calcio non sapevano neppure cosa fosse: le nonne Bianca Maria e Melania. La prima classe 1901 e la seconda 1916. In più mia madre Giuliana. La memoria mi porta a riavvolgere il nastro degli attimi vincenti di quella partita, ma su tutto resterà l’urlo delle nonne al gol di Marco Tardelli: vi assicuro degno di due ultras quindicenni!

Era la sigla di apertura di Fantastico 3, lo spettacolo abbinato alla lotteria Italia condotto da Corrado, con Gigi Sabani, Renato Zero e Raffaella Carrà che  cantava la sigla, si trattava di “Ballo ballo” :

Tiberio Timperi

L’11 luglio ero in diretta alla radio. Avevo accettato la turnazione domenicale un mese prima senza riserve. L’Italia in finale era inimmaginabile! Davanti al microfono, un orecchio (distratto) a quello che dicevo e mandavo in onda e un occhio alla piccola tv in studio. L’eccitazione cresceva di gol in gol e disco dopo disco. Al fischio finale, ebbi l’ardire di mandare in onda l’audio della Rai.  La tv di Stato su una radio privata! Neanche a farlo apposta, colsi al volo il triplice “campioni del mondo” di Nando Martellini. Il direttore dei programmi lì per lì ebbe a ridire ma poi confessò di aver gradito la mia “Tiberiata”.

Ma la canzone dell’estate 1982 è stata “Un’estate al mare” scritta da Franco Battiato e cantata da Giuni Russo :

Bianca Berlinguer

L’avventura dell’Italia ai mondiali del 1982 e’ stata tanto più radiosa e emozionante perché partita male, sghemba e sfortunata. L’urto di Tardelli e la gioia di Pertini nella finale sono immagini che non dimenticherò mai.Nessuna vittoria sportiva mi ha emozionato come quella perché mi sembrava una prova di coraggio contro la malasorte e poi perché fu l’ultima volta che vidi un grande spettacolo sportivo in tv accanto a mio padre, mia madre, i miei fratelli e un gruppo di amici. Tutti insieme a tifare Italia. E l’entusiasmo del Capo dello Stato fu il nostro stesso entusiasmo e come lui ci alzammo tutti in piedi quando capimmo che l’Italia aveva vinto.

L’anno prima aveva vinto il Festival di Sanremo con “Per Elisa”, nel 1982 ha voluto lanciare un “Messaggio” è Alice:

Marco Liorni 

L’11 luglio dell’82 ero ancora minorenne ed  ero per le strade di Scauri (dove facevo il bagnino nella spiaggia dell’Hotel Villa Eleonora). Vedevamo la partita in una specie di pub che si trovava sul lungomare e potete immaginare l’esplosione di gioia collettiva al termine della partita.  Avevamo una bandiera gigantesca, mai più vista una così grande, comprata in colletta. Pochi giorni dopo ho avuto un brutto incidente col motorino e una delle prime cose che ho detto al risveglio è stata: ‘Meno male che ho fatto in tempo a vedere l’Italia vincere!’

Il 1982 ha regalato a Loredana Bertè una delle sue canzoni più belle e anche quella più identificativa della sua persona, si tratta di “Non sono una signora” :

 

Monica Setta 

Quando penso al Campionato del mondo di calcio 1982, mi viene in mente Paolo “Pablito” Rossi capocannoniere e ripenso a quei 90 minuti della sera dell’11 luglio 1982: Italia Germania 3-1.  Avrei compiuto 17 anni il 5 agosto, frequentavo il liceo classico a Brindisi e quella era la prima sera che trascorrevo con il mio primo amore, un compagno di scuola super tifoso di calcio che poi fece il calciatore professionista per una brevissima stagione in una squadra minore del nord. Quella serata e  il giorno dopo  – the day after- sono fatte di molti volti e molti gesti pubblici come l’esultanza di Sandro Pertini in tribuna (ma anche Juan Carlos, Re di Spagna, tra l’incredulo e lo stranito guardando un capo di Stato di 86 anni sbracciarsi come un tifoso qualunque); Helmut Schmidt, Cancelliere della Rft, muto, Henry Kissinger e Gianni Agnelli, nel viaggio di ritorno della nazionale campione del mondo nell’aereo presidenziale, giocando a scopa con il Presidente della Repubblica (Pertini-Zoff contro Bearzot-Cabrini). Eppure per me oltre alla emozione della partita quella del primo bacio ad un amore che non avrei più rivisto senza dimenticarlo mai.

Nel 1982 arriva uno dei pezzi più eleganti e di atmosfera di Elton John, si tratta di “Blue eyes” :

Lucio Presta

1982, estate nella casa di famiglia in Sila, ma nel pomeriggio si scende in città a Cosenza per stare tutti insieme noi cugini. L’atmosfera è tesa, il caldo soffocante, l’ora della partita sembra non arrivare mai, tra noi nessuno osa fare un pronostico per quel maledetto luogo comune che è “tanto poi vince sempre la Germania “.  Siamo tanti in quella stanza grande che sembra piccolissima, nessuno osa cambiare posto, alzarsi, ognuno mastica la propria sigaretta anziché fumarla, solo al fischio finale ci si rende conto che siamo diventati UN PAESE, a COSENZA esattamente come a Milano e quella partita e quel mondiale sarà consegnato alla storia oltre il risultato sportivo stesso. Resterà qualcosa di indelebile scolpito nella memoria.

Beppe Caschetto

Ricordo la strana sensazione di un silenzio rumorosissimo. Abitavo con mia moglie e suo papà al terzo piano di un palazzo che affacciava su una via trafficatissima e normalmente tremendamente rumorosa. Quella sera invece ho la memoria di un silenzio surreale: il solo vociare della telecronaca anche dalle abitazioni di fronte che per me sino ad allora erano state anonime e del tutto impersonali. Ero lì da pochi mesi e quella partita mi apri un mondo che non conoscevo più. I suoni della prima adolescenza quando le sere d’estate nel caldo delle strade ci si parlava dai balconi. Ecco ricordata così quella magnifica serata sportiva oltre i goal mi riporta quei sapori perduti che forse non ritornano più…e infatti anche il prossimo mondiale lo “guardiamo” ma non lo giochiamo!”

 

Alan Parson Projet “Eye in the Sky“, devo dire altro? No, solo risentirla:

Fabio Fazio 

Oltre a quel fantastico 11 luglio, ricordo un po’ tutta quell’estate dell’82. Quella è l’estate della mia vita, quella in cui stavo per compiere i diciott’anni. Ricordo Savona, la piazza con la fontana, si chiama Piazza Diaz, con la statua di un uomo che combatte contro un pesce. Quello era il luogo per chi aveva il coraggio di fare il classico tuffo nella fontana, che io non ho fatto. Ricordo un’estate piena di luce, piena di sole, con quella meravigliosa prospettiva per il futuro che solo un diciottenne può avere. Da li a poco sarebbe poi cominciata la mia carriera televisiva, un’estate spartiacque quella del 1982 per me. Io avevo avuto la fortuna di andare qualche mese prima di quell’11 luglio ad Alassio, dove c’era la Nazionale di Bearzot in ritiro in un Hotel per conto di una radio per la quale lavoravo, per la verità non lavoravo ma ci passavo del tempo per passione e dove facevo dei programmi. Io e il mio amico Paolo andammo li e intervistammo Beppe Viola (grande giornalista sportivo del Tg1, scrittore ed umorista, ndr) Paolo Rossi, Giancarlo Antognoni e molti altri. Quello è stato il mio debutto assoluto in una intervista vera, in una situazione per altro piuttosto rocambolesca, perchè eravamo due ragazzini e c’eravamo nascosti dentro quella struttura, per non essere visti e riuscire a fare quelle interviste. Il mondiale del 1982 è stato dunque molto speciale per me,  perchè avevo conosciuto dal vivo quelli che poi sarebbero diventati i campioni del mondo. Un ricordo pieno di luce e di colore il mio di quell’estate dell’82.

Per Rettore nel 1982 c’è anche una canzone romantica oltre alla più movimentata “Lamette”, si tratta di “This time

 

Marco Santin

Grande attesa, ricordi ancora vividissimi di quei giorni. Quell’11 luglio dell’82 ero a casa con i miei genitori, sono venuti un po’ di amici miei e c’erano tantissimi amici dei miei genitori, eravamo almeno una ventina di persone e al termine della partita siamo usciti tutti a festeggiare. La cosa particolare è che quello fu l’ultimo mondiale che vidi da spettatore, perchè dal mondiale messicano del 1986 ho iniziato a commentare i mondiali di calcio con i miei amici della Gialappa’s alla radio e non abbiamo mai più smesso di commentarli da allora. Quindi il mondiale di Spagna ’82 è stato l’ultimo che ho visto da spettatore.

Momenti quelli attorno ai mondiali di Spagna ’82 che hanno fatto sentire uniti e vivi gli italiani come poche cose riescono a fare e proprio “Vivi” fu uno dei successi di Gianni Togni di quell’anno :

Paolo Del Debbio

Di solito le partite della nazionale le guardavo a casa con il mio babbo,  ma nell’82 non c’era più. Allora – naturalmente – andai nella seconda casa, al bar insieme a un gruppo di scatenati. Ed il bello venne dopo la fine della partita, con un memorabile bagno in una fontana con tanto di vasca accanto alla cattedrale di Lucca. Passò la polizia municipale ma non si curò di noi e andò oltre. Eravamo felici e stemmo talmente tanto in giro con le Cinquecento e i motorini che alla fine arrivammo a casa asciutti. Che meraviglia. Molti di noi, quella sera, si resero conto che esisteva il presidente della Repubblica. Si chiamava Sandro Pertini.

L’anno prima al Festival di Sanremo aveva guadagnato il secondo posto con “Maledetta primavera”, nel 1982 altro successo con “Pieno d’amore” lei è naturalmente Loretta Goggi :

 

Pupo

Ero all’Hotel Cesari di Frosinone. Guardai lì la partita insieme ai miei musicisti e poi andai a fare un concerto in una festa di piazza lì vicino. Non ricordo però il nome del paese. Ricordo solo che non fu un concerto, ma una bolgia in cui la musica era solo un sottofondo. Ad un certo punto smisi di cantare e andai in mezzo alla gente a festeggiare. Un gruppo di giovani mi presero e cominciarono a lanciarmi in aria come fossi un pupazzo di stoffa. Altro che un Pupo in carne ed ossa! Ebbi paura di non uscirne sano, ma fu bellissimo, come trovo dolce ricordarlo oggi. 

E restando con Pupo, il suo successo del 1982 è stato “Lo devo solo a te” :

 

Roberta Capua

Avevo 14 anni ed ero in vacanza con la mia famiglia in Grecia, precisamente a Corfù in un villaggio turistico e mi ricordo che per vedere tutta insieme la partita misero un grande schermo. Tifo di gruppo, scatenato e per festeggiare la vittoria il classico bagno in piscina vestiti. Mi ricordo bene ancora tutto come fosse ieri. Una serata bellissima ed emozionante, che ancora oggi ricordo molto volentieri.

Il 1982 è l’anno del debutto al Festival di Sanremo di un certo Vasco Rossi, che poi un po’ di strada l’ha fatta nel nostro paese ed il brano era “Vado al massimo” :

Alba Parietti

Ero a Roma a casa di Salvatore Samperi insieme al mio ex marito e con mio figlio appena nato e con Diego Abatantuono e Teo Teocoli. Ricordo che vedemmo tutti insieme la partita ed il povero Teo non poteva gioire più di tanto in quanto reduce da un intervento all’occhio. Poi dopo la partita andammo per le vie di Roma tutti insieme a gioire. Il bello di queste situazioni, come appunto le vittorie della Nazionale di calcio, è che fa sentire uniti tutti gli italiani, tutti che gioiscono per lo stesso motivo e lo fanno sinceramente, come non accade ormai quasi più nella vita di tutti i giorni, sopratutto quella di questi tempi dominati spesso e volentieri dalla rabbia e dalla cattiveria che viene diffusa dai social network. Ricordando quindi quell’11 luglio del 1982 viene subito in mente tanta felicità, tanta gioia, tanta unità, bei ricordi davvero. 

 

E chiudiamo, giustamente come deve essere, con colei che ha ereditato la responsabilità editoriale dello sport Rai, che all’epoca, nel 1982, era di Gilberto Evangelisti, capo del pool sportivo Rai. Ecco dunque il ricordo di Alessandra De Stefano di quel Mundial 1982.

Roma sotto la pioggia quel mattino dell’11 luglio dei miei sedici anni. In sella al Ciao attraversai strade deserte come sanno esserlo soltanto le domeniche d’estate. Stiracchiate ed interminabili. La sera giunse senza che le ore scorressero seguendo l’ordine prestabilito dal tempo. Tutta la famiglia davanti alla tv. Mio padre fumava ininterrottamente, seduto con le spalle alla finestra spalancata sul cortile dove solo la voce di Nando Martellini rompeva il silenzio dell’attesa. Un’arena fatta genitori, figli bambini, nonni , cani gatti e bandiere. Quante bandiere quelle dell’Italia squadra del Presidente più amato e dell’intero popolo che nelle notte del Bernabeu sublimò qualcosa impossibile da rendere con le parole. GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL.
Se chiudo gli occhi sento ancora quel suono prolungato che fece ballare il tavolo, lo schermo, mentre le sedie finirono una dopo l’altra sul pavimento. Si correva tutti dal bagno alla cucina, sul posto perché la gioia è fluida. E poi gli abbracci quelli che ricorderò per sempre e che conservo nella mia galleria personale dei momenti indimenticabili. Campioni del Mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo.

Ed ecco la mitica telecronaca di Nando Martellini di quella finale Italia-Germania 3-1 di Madrid, con il suo triplice urlo “Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo” entrato nella storia dello sport italiano e della televisione. Ricordiamo che la finale del Mundial del 1982 trasmessa in diretta da Rai2 a partire dalle ore 19:55 ottenne una media di 36.700.000 telespettatori.

 

Grazie di cuore a tutti per aver aperto il loro scrigno dei ricordi e un ricordo dolce, appassionato, pieno di sentimento per Paolo Rossi, il Pablito nazionale, che ha acceso la luce in quella magica estate del 1982.