Home Report Milena Gabanelli – “Contenta. Ma mezza RAI contro di me”

Milena Gabanelli – “Contenta. Ma mezza RAI contro di me”

Milena Gabanelli incassa la tutela legale dalla Rai. Ma ha mezza azienda conro.

pubblicato 29 Luglio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:41


Milena Gabanelli è contenta ma non troppo. Diciamo che è contenta a metà. Esattamente la metà che ha identità di vedute con quei 4 voti a favore della tutela legale ottenuta da Report. Ricorderete, infatti, che il cda di ieri si è spaccato in due

All’AGI la giornalista commenta la cosa. Ovviamente, è lieta del fatto che Report possa andare in onda regolarmente – senza tutela legale non sarebbe accaduto, visto che la Gabanelli aveva dichiarato irricevibile la proposta dell’azienda -; un po’ meno per come sono andate le cose.

Mi spiace che mezza azienda sia con me e mezza invece contro di me […] avrei preferito lavorare in un’azienda dove non ci fossero queste divisioni. La percezione che ho è questa, avrei preferito diversamente.

Come darle torto? D’altro canto, la sua posizione è sempre stata chiarissima e lei stessa ribadisce, sempre all’AGI, cose ormai arcinote.

Non avevo segnali tranquillizzanti. Sono abituata ad essere tranquilla quando le cose le vedo sulla carta. La questione che mi riguardava, la tutela legale, era un pretesto. Si era infatti riproposto già due anni fa. Per un programma del genere, o l’azienda si assume la responsabilità di proporlo oppure meglio dire che non si può fare. Il giornalista si assume le proprie responsabilità e paga gli errori fatti per dolo o in malafede. La tutela legale l’abbiamo sempre avuta, e ogni volta alla scadenza del contratto si ripropone il problema.

Per il futuro, e per il suo rapporto con la dirigenza, in particolare, la Gabanelli non si fa illusioni, nemmeno dopo questo piccolo successo.

Perché il segnale non è particolarmente positivo, a voler veder bene la questione. E così la Gabanelli non si dice speranzosa. Nemmeno dopo aver incassato un mezzo segnale positivo.

Non ho grandi frequentazioni con il settimo piano, ma non credo che sia indicativo di un cambiamento. E’ talmente ovvio che un programma simile debba avere la tutela legale, e se non l’avessero data sarebbe stato grave. E’ più semplice dire che un programma non si può fare, e non girarci intorno. Comunque, non sono inchiodata alla sedia.

Ora manca solo un dettaglio: l’approvazione del contratto della giornalista. Su cui, ci auguriamo, non dovrebbero esserci altri problemi. E che dovrebbe essere nuovamente di durata biennale.

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