Home Rai 1 Mike Bongiorno, la moglie: “Rai e Mediaset non lo ricordano, Sky più generosa e attenta alla memoria”

Mike Bongiorno, la moglie: “Rai e Mediaset non lo ricordano, Sky più generosa e attenta alla memoria”

Lo sfogo della vedova Bongiorno: “Come mai la Rai, la prima azienda culturale pubblica, non ha memoria e ignora le proprie radici? Perché non gli ha mai dedicato un documentario, una fiction, un premio o una serata?”

pubblicato 23 Luglio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 02:12

“Non so se a lui farebbe piacere questa mia presa di posizione, la prego non mi faccia apparire arrogante… Con tutto quello che succede nel mondo, è l’ultima cosa che vorrei. Mi spinge a parlare solo il dispiacere”. A parlare è Daniela Zuccoli (nella foto con i figli Nicolò e Leonardo), la moglie di Mike Bongiorno, scomparso l’8 settembre 2009 da un infarto all’età di 85 anni.
La moglie dello storico conduttore televisivo si è sfogata in un’intervista al quotidiano La Repubblica, nella quale ha ammesso: “per il quinto anniversario della morte vorrei che fosse ricordato come merita, anche dalla tv”, mentre “in questi anni c’è stato solo silenzio” (ed è così, in effetti, eccezion fatta per la presentazione per la statua in suo onore in diretta a Sanremo 2013 e per l’Allegria Day).

La signora Zuccoli lamenta il fatto che “né Rai né Mediaset hanno fatto un gesto per ricordarlo”, “per non parlare della sua città, Milano”, per il quale “Mike è un mecenate, ha fatto come Robin Hood, ha chiesto ai ricchi per dare a chi non ha niente”. Il punto di vista è chiaro: la gente continua ad esprimere, con lettere e mail, affetto e gratitudine nei confronti di colui che ha di fatto portato al successo la tv in Italia, mentre “il potere e le istituzioni sono lontani da lui”. L’unico a salvarsi è l’ex concorrente de La Ruota della Fortuna Matteo Renzi, vero e proprio “spiraglio di speranza”, perché “nomina Mike molto spesso e lo ricorda con grande affetto e gratitudine”

La vedova Bongiorno si è chiesta:

Come mai la Rai, la prima azienda culturale pubblica, non ha memoria e ignora le proprie radici? Perché non gli ha mai dedicato un documentario, una fiction, un premio o una serata?

E ha anche risposto al quesito:

Per ragioni ideologiche. Perché curano solo i loro amici. C’è grande incompetenza da parte di chi fa televisione.

La Zuccoli ha ringraziato alcuni colleghi di Bongiorno, tra i quali Fabio Fazio che, come scritto anche da TvBlog, “da tempo ha proposto di rifare Rischiatutto, ci teneva tanto, era un modo per far rivivere Mike. Nessuno ha risposto”. Così come Fiorello “legatissimo a mio marito, ha rinunciato a una serata per offrirla alla fondazione di Mike”. Citati anche Gerry Scotti, che “ha fatto una raccolta fondi per la Fondazione Bongiorno”, Carlo Conti e Pippo Baudo che si sono offerti per fare da testimonial. Nomi di primissimo piano che hanno spinto la Zuccoli ad un’osservazione che evidentemente a Viale Mazzini non è stata fatta:

Uno speciale della Rai sarebbe un omaggio dovuto e anche un affare. Non costerebbe niente, gli amici verrebbero gratis.

Dopo essersi limitata a dire che “Sky è stata più generosa e più attenta alla memoria”, senza però offrire maggiori dettagli, la Zuccoli ha attaccato Silvio Berlusconi, con il quale Mike poco tempo prima di morire ruppe:

Silvio è desaparecido. Forse la riconoscenza non fa parte del Dna di Berlusconi. Pensi che è il padrino del mio figlio più piccolo, Leonardo: mai una telefonata per un compleanno o la laurea.

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