Home Real Time Matrimonio a Prima Vista Italia, Nada Loffredi: “Non ci sono coppie gay per i troppi pregiudizi”. Di chi?

Matrimonio a Prima Vista Italia, Nada Loffredi: “Non ci sono coppie gay per i troppi pregiudizi”. Di chi?

La sessuologa: “Sarebbe un altro esperimento”. Ma i pregiudizi sulla comunità LGBT esistono anche per la scarsa rappresentanza in televisione

28 Marzo 2021 13:07

Nella corso della puntata di ieri di Tv Talk è stata invitata Nada Loffredi, la sessuologa che insieme al sociologo Mario Abis e allo psicoterapeuta Fabrizio Quattrini si occupa di formare e seguire le tre coppie protagoniste di Matrimonio a Prima Vista Italia, il dating show che è ripartito con la sesta stagione su Real Time, dopo l’anteprima dal 19 gennaio in esclusiva sulla piattaforma streaming Discovery +.

Uno degli analisti storici dell’osservatorio della tv italiana di Rai3, Nicholas Vitaliano, ha posto all’ospite una questione sulla quale una parte del pubblico si interroga da tempo:

“Questo programma esiste dal 2016, ma vi siete sempre occupati solamente di matrimoni eterosessuali. Perché non una storia fra due donne o fra due uomini, un’Unione Civile a Prima Vista?” 

La Loffredi ha risposto:

“Perché risulterebbe estremamente difficile. È inutile negarlo. I pregiudizi sono ancora molti perché viviamo in un Paese che non ha questa capacità di accogliere liberamente un format del genere”.

Le parole della sessuologa hanno generato insoddisfazione in studio (e non solo lì, immaginiamo) , tant’è vero che Sebastiano Pucciarelli ha ricordato “Uomini e donne gay” e il conduttore Massimo Bernardini ha obiettato che “altri programmi questo passaggio l’hanno fatto“.

Assediata dialetticamente, la sessuologa ha replicato in maniera ancora più enigmatica:

“Sì però purtroppo finora ci siamo trovati di fronte a tutta una serie di ostacoli. Non che non ci abbiamo pensato. A mio avviso sarebbe anche un po’ più difficile anche da un punto di vista psicologico. Non sarebbe la stessa cosa, sarebbe stato un altro tipo di esperimento. Non è facile, vi è assicuro non è facile”.

Francamente una spiegazione del genere da parte di una sessuologa e psicoterapeuta è abbastanza deludente. Che cosa significa che ci sono ancora troppi pregiudizi? La Loffredi dovrebbe sapere che i pregiudizi sulla comunità LGBTQI dipendono anche da una scarsa visibilità mediatica, in un contesto televisivo italiano nel quale i pochi omosessuali dichiarati hanno una visione politica piuttosto conservatrice, tra chi si dichiara contrario alle adozioni gay e chi duetta candidamente sulle note di un tormentone con una politica che se fosse per lei non farebbe vincere alle coppie LGBTQI nemmeno un pesciolino rosso al luna park.

Escludere una coppia gay o lesbica da un dating show di questo tipo equivarrebbe inoltre a far passare il messaggio che la stabilità sentimentale sia appannaggio degli eterosessuali. E si è visto con quali risultati, visto che hanno divorziato tutte le coppie delle precedenti cinque edizioni, tranne una.

La Loffredi peraltro in un secondo momento, quando probabilmente ha capito di aver fornito una spiegazione poco convincente, ha insinuato la presenza di alcuni ostacoli al coinvolgimento di questo tipo di concorrenti. Sarebbe stato molto interessante sapere quali. Difficoltà nel reperire concorrenti omosessuali? Dubitiamo che Maria De Filippi abbia avuto un problema del genere per le due edizioni del trono gay di Uomini e Donne. E addirittura nel 2012 l’ex gieffina Lina Carcuro ne aveva condotto l’antesignano Made in Love su una rete locale campana, Napoli Tivù. Difficoltà nel coinvolgere famiglie che accettano l’orientamento sessuale dei figli? Da anni esiste in Italia l’Agedo, l’Associazione dei Genitori e degli Amici di Omosessuali (era stata anche coinvolta nella fiction Una grande famiglia, andata in onda su Rai1, non uno sperduto canale satellitare).

Ci risulta quindi davvero difficile immaginare per quale motivo in sei edizioni di Matrimonio a Prima Vista Italia siano protagonisti solo eterosessuali, a meno che questi ostacoli non siano stati posti “dall’alto“, visto che alla versione australiana hanno partecipato nel 2018 anche Craig Roach ed Andy Ankers, due maschi che per la cronaca hanno divorziato anche loro, pare per problemi di compatibilità. La presenza di un’unione civile in un dating show sarebbe una grandissima occasione di civiltà per la nostra televisione, anche con il suo eventuale divorzio.

Real Time