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MasterChef Italia 10, tra le fazioni spunta ‘la famiglia Simpson’

A MasterChef Italia 10 il gruppo dei ‘migliori’ si è fatto già amare dal resto della classe. Ma per fortuna è solo un dettaglio.

pubblicato 14 Gennaio 2021 aggiornato 3 Febbraio 2021 13:23

I Simpson a MasterChef Italia 10? È quanto sostiene Francesco Aquila, aka Johnny Depp, in un confessionale del quinto doppio appuntamento del cooking show di Sky Uno. A detta del concorrente, fattosi notare fin dai casting, esiste in MasterClass una ‘famiglia Simpson’ composta da Igor, Alessandra, Antonio e Azzurra: chi e con quale ruolo lo lasciamo decidere a voi. Al netto delle ‘somiglianze’ possibili con i protagonisti del cartoon, la ‘famiglia Simpson’ identifica un gruppo di concorrenti non solo solidale, ma unito dalla consapevolezza della propria bravura. Lo conferma anche Cristiano nell’Invention Room scegliendo a chi assegnare il piatto più difficile della prova e anche la suddivisione delle Brigate nella seconda esterna che ora si guardano con occhi diversi. Grazie alla ‘rivelazione’ di Aquila.

Mentre la sfida prosegue anche con eliminazioni inattese alla vigilia – che stanno decimando proprio The Simpsons – e mentre il racconto del programma si conferma tra i migliori della sua storia, si delinea una MasterClass particolarmente divisa fin dalle primissime battute. Un assaggio lo avemmo già seguendo la suddivisione delle due Brigate nella prima Esterna di stagione, nella quale si avvertirono non poche tensioni tra i vari ‘gruppetti’ che si sono formati tra i 21 concorrenti partiti in questo MasterChef Italia 10. Fedele alla sua nuova concezione di racconto – particolarmente apprezzata, va detto, fin dalla scorsa stagione -, non si è lavorato sulle tensioni, sulle antipatie, sulle cattiverie, sui montaggi alla Sergio Leone, bensì si è preferito stemperare con uno degli scambi più divertito e divertente registrato tra i giudici.

Non si punta sulle tensioni nel racconto, quindi, ed è un pregio, visto che la cucina è tornata ad essere protagonista e ad essere la principale chiave per presentare al pubblico i caratteri e a definirli. Lo dimostra anche il modo in cui si ‘gestisce’ l’informazione avuta da Aquila: non si indugia, ma si registra senza morbosità. E anche questo è segno di attenzione alla costruzione generale del programma. Un’attenzione che si fa sempre più curata anche nella realizzazione delle esterne: il tavolone imperiale allestito sul ponte è un tocco di classe. Ma questa è un’altra storia.