Home Rai 1 Lampedusa, Massimo Wertmüller a Blogo: “Sono contento di indossare di nuovo una divisa. La mancanza di empatia è il male di questo paese” (Video)

Lampedusa, Massimo Wertmüller a Blogo: “Sono contento di indossare di nuovo una divisa. La mancanza di empatia è il male di questo paese” (Video)

L’intervista di Blogo all’attore romano.

pubblicato 19 Settembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 20:02

Massimo Wertmüller è uno dei co-protagonisti di Lampedusa, la miniserie di Rai 1 con Claudio Amendola e Carolina Crescentini, che andrà in onda in prima sera, martedì 20 e mercoledì 21 settembre 2016.

In occasione della conferenza stampa di presentazione di Lampedusa, noi di Blogo abbiamo intervistato l’attore romano che ha esordito, parlandoci del suo personaggio:

E’ il comandante del centro che raccoglie gli SOS. Ci sarà un momento molto delicato che dovrà gestire insieme al capitano dell’imbarcazione. Non posso dire molto perché non ho fatto molto. Sono molto contento di essermi messo di nuovo una divisa. La divisa, intesa come simbolo, è un simbolo da meritarsi. Tra queste divise, c’è quella della Guardia Costiera: quelle persone in divisa bianca sono i primi angeli che quelle povere creature che vengono qui, pronti a morire per il barlume di una speranza, vedono. Si sta parlando di chi sta scappando da un dolore e non di chi viene qui per delinquere. Noi siamo privilegiati.

Per interpretare questo ruolo, Massimo Wertmüller si è calato nella realtà della Guardia Costiera, ascoltando anche reali messaggi di SOS:

Io, da un po’ di tempo, sono commosso dal tema dei diritti degli animali. A chi liquida l’argomento, consiglio di farsi una passeggiata nei mattatoi. La stessa cosa la consiglierei a chi parla male dell’arrivo di questi profughi, con toni sbagliati. Direi loro: “Datevi una passeggiata dentro i centri di raccolta SOS!”. Ho sentito molti SOS per capire come dovevo comportarmi. Una visita lì sarebbe educativa per tutti.

Riguardo la demagogia e la retorica sull’argomento, l’attore non ha dubbi: i mali di questo paese sono la maleducazione civica e la mancanza di empatia. Questo è il suo sfogo:

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. C’è chi parla così per interessi elettorali e non c’è niente di peggio. L’educazione civica di questo paese è uno dei grandi mali di questo paese. A Melito, c’è stata la ragazza violentata di cui dicono che se l’è cercata, a Sangineto alcuni ragazzi hanno massacrato un cane, Tiziana si è suicidiata per uno scherzo su Facebook: da qui, passando per le corruzioni, le mafie e le case costruite con il polistirolo, voglio dire che il male di questo paese non è solo la maleducazione civica ma la mancanza di empatia totale che ci tira la giacchetta verso il sottosviluppo. L’empatia e l’educazione civica passa anche attraverso la cultura e la cultura è la prima cosa che viene tagliata alla prima crisi. Se non impariamo queste due cose, non risolviamo niente. L’Italia è uno dei paesi più malati di questa disattenzione civica. Bisogna insegnare la civiltà e l’empatia dalle scuole.

Per le dichiarazioni complete, c’è il video.

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