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“Mai dire martedì”: tanti comici, si ride solo con il Grande Fratello

Dopo la quinta puntata in diretta ieri di “Mai dire Martedì” alle 22.10 su Italia 1, sorgono tanti dubbi (sono già sorti) sul futuro della comicità in tv. E’ un mestiere complesso, sempre più difficile. Ma quando il tentativo è quello di creare un fast food di personaggi e situazioni prive di sostanza, di qualità

di aleali
30 Aprile 2008 07:00

Mago Forest Dopo la quinta puntata in diretta ieri di “Mai dire Martedì” alle 22.10 su Italia 1, sorgono tanti dubbi (sono già sorti) sul futuro della comicità in tv. E’ un mestiere complesso, sempre più difficile. Ma quando il tentativo è quello di creare un fast food di personaggi e situazioni prive di sostanza, di qualità e idee, viene un dubbio ben peggiore: che non siano tanto gli attori a proporre personaggi poco divertenti, ma la visione generale del prodotto gestita dalla Gialappa’s (e dai suoi autori) ad avere una resa scadente. Tanto che non sembrano divertirsi più nemmeno le voci televisive più ironiche della tv italiana.

Il Mago Forest ne azzecca una ogni dieci e a ben pensarci, si ride solo nel vedere i filmati del Grande Fratello. O siamo tutti impazziti, o i contenuti creati ad hoc dal grosso cast di professionisti della risata riescono a passare in secondo piano rispetto alla naturalezza della stupidità umana ripresa da un reality. Un cattivissimo segno.

Un numero di imitazioni di cantanti imbarazzante, come se davvero fosse l’unica tipologia di personaggi che imitati ci possano far ridere (Allevi, Biondi, Winehouse, Grignani, Zero Assoluto). A distinguersi è solo Gigi della coppia Gigi e Ross con il verso di Tiziano “la sua fanda svena” Ferro. Le altre, esercizi imitativi senza struttura.

A risollevare le sorti di questo programma che abbassa il target e tocca la deriva sono i Trailer di Marcello Macchia (Maccio Capatonda) e i nuovi episodi di “Sensualità a corte” di Marcello Cesena e i suoi compari, sempre all’altezza, inflazionatissimi, ma due classici attesi, con una menzione speciale per Fabrizio Casalino, che nelle sue vesti naturali di cabarettista (ex “Colorado”) rende cento volte meglio che in qualsiasi altra sua performance. Male per le due brave e depotenziate Paola Minaccioni e Federica Cifola, che, ahi noi, una volta facevano ridere (le pornodive della linea live sexy erano sensazionali) e che oggi tra un centro estetico e uno spot giovanile reso parodia, si barcamenano appena.

Non c’è sole a “Mai dire Martedì”, non c’è la tensione ritmata nello spettatore che dovrebbe ridere e sorridere con gusto. Per assurdo sono gli ospiti a offrire le performance più esilaranti, ultima la bistrattata Sara Tommasi e i Neri Per Caso, che nella loro goffaggine recitativa erano più efficaci del pagliaccio che avevano al proprio fianco. Un consiglio? Ridurre gli speleologi e i tristi tamarroidi e puntare su poche cose, ma fatte bene. Altrimenti non si ride, altrimenti ci si annoia, altrimenti non è più “Mai dire”. Solo un secco “mai più”.

Italia 1