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Lorenzo Biagiarelli a TvBlog: “È sempre mezzogiorno mi ha insegnato che il contrario di spocchia non è banalità, ma semplicità”

Componente fisso del cast di È sempre mezzogiorno, concorrente dell’ultima edizione di Ballando, Lorenzo Biagiarelli si racconta a TvBlog.

23 Gennaio 2023 21:18

Volto del mezzogiorno di Rai1 dal settembre 2020, da poco reduce dall’esperienza come ballerino a Ballando con le Stelle, Lorenzo Biagiarelli si racconta per la prima volta in un’intervista TvBlog, fra un bilancio dell’esperienza nel dancing show di Milly Carlucci, dove la fidanzata Selvaggia Lucarelli siede in giuria, e un racconto di quello che ormai da tre anni a questa parte vive ogni giorno fra le cucine di È sempre mezzogiorno, al fianco di Antonella Clerici.

Da piccolo sognavi di diventare una rockstar, ora sei diventato un volto famigliare del mezzogiorno di Rai1. Quante anime ha Lorenzo Biagiarelli?

In realtà è solamente una, ma declinata: amo fare le cose in maniera leggera, con ironia, proponendo però anche un taglio culturale, che è il mio modo preferito di esprimermi.

Quando Antonella Clerici ti propose di prendere parte a È sempre mezzogiorno nel 2020, che cosa ti spinse ad accettare il suo invito?

Quell’anno, nei primi mesi della pandemia, convinsi io Antonella a fare delle dirette su Instagram, conoscendo il potere terapeutico della televisione di Antonella. Quando mi propose di fare È sempre mezzogiorno, mi piacque della sua proposta il fatto che fosse molto centrata: mi invitò a portare nel programma quello che facevo già, ovvero girare per il mondo per poi portare a casa cibi storici e tradizionali.

Quando proposi ad Antonella le dirette su Instagram vi conoscevate già?

Ci eravamo incontrati una volta a un pranzo, perché Selvaggia e Antonella condividevano la stessa editor. Ricordo che in quell’occasione facemmo una chiacchierata su Cortesie (per gli ospiti, nella versione B&B, a cui prese parte Lorenzo Biagiarelli, ndr), ma si trattava solamente di un pranzo di piacere.

Ad È sempre mezzogiorno sei diventato una presenza fissa, mettendoti al servizio del programma anche in momenti di gioco come l’immancabile gioco telefonico Pentola o dispensa. Cosa ti sta dando l’esperienza quotidiana in un programma del daytime di Rai1?

La cosa in cui sono più cambiato è sicuramente il linguaggio: la prima cosa che mi ha detto Luca Tiberio, il capo progetto, che è la persona con cui mi confronto di più, insieme ad Antonella, è: “Il tuo pubblico non è quello di Una pezza di Lundini”. Ho capito che il contrario di spocchia non è banalità: il contrario di spocchia è semplicità.

Oggi ti consideri a tutti gli effetti un volto televisivo o ti senti ancora più legato a quella che è stata la tua prima professione di food blogger?

In questo momento preferisco di gran lunga la televisione ai social come mezzo espressivo. Quello che mi piaceva fare sui social, come la scrittura, che una volta potevo coltivare con post di seimila battute, oggi ha molto meno peso. Qualche giorno fa ho scritto un post di quattromila battute e nella maggior parte dei commenti si lamentavano della lunghezza del mio post. La brevità della televisione, che è il prodotto di un lavoro armonico di varie voci, permette alla fine di comunicare sempre quello che si vuole esprimere, anche in modo non verbale. Quindi oggi mi piacerebbe continuare a lavorare in tv.

Quando ti è arrivata la proposta di Ballando con le Stelle, hai raccontato che inizialmente sei stato diffidente ed esitante circa un tua possibile partecipazione come concorrente. È stata una proposta inaspettata?

La proposta è arrivata a Selvaggia, dopo che lei aveva rinnovato la partecipazione anche per la nuova edizione. Sapendo che innanzitutto quello è un suo lavoro, non volevo invadere il suo campo: doveva essere d’accordo lei, poi purtroppo lo sono stato anche io.

C’è qualcosa che salvi dell’esperienza a Ballando?

Salvo il ballo, che poi è quello che c’è nel titolo del programma. Ho ingenuamente pensato che potesse essere un programma di ballo. A me è piaciuta la dimensione artistica del programma, che nel momento dell’esibizione mi ha sempre dato grandi soddisfazioni personali.

Che cosa invece ti ha deluso di più?

Vedendolo da fuori non avevo bene la percezione di quale fosse il bilanciamento talent-reality. Pensavo che nell’ipotesi peggiore potesse essere 50-50. Nella mia esperienza ho percepito che si volesse molto più il lato reality rispetto al lato del talent. Ho avuto la percezione che il mio ruolo all’interno dello show dovesse essere di “quello che beve il caffè con la ballerina”, per usare delle loro parole. Si è voluti passare dalla gag alla Sandra-Raimondo, a cui sia io sia Selvaggia eravamo ben disposti, a un dato di realtà da trovare e lì io non ti posso seguire perché non mi interessa. Quando ho spento quel tipo di dinamica, forse a quel punto servivo poco al programma.

Rimproveri qualcosa in questo ad Anastasia Kuzmina, la tua maestra?

Credo che si sia trattato di un concorso di colpe e di una congettura di eventi. Anastasia fa parte del cast da dieci anni e credo che, una volta trovatasi tra due fuochi, anche lei probabilmente non abbia saputo gestire la situazione. Non ce l’ho con lei per come è andata.

Se Selvaggia tornerà come giurata nella prossima edizione, pensi che torneresti dietro le quinte dello show?

Magari la aspetterei in hotel.

In una puntata Fabio Canino profetizzò per te una futura partecipazione a Tale e Quale Show. Diresti di sì a una proposta del genere, dopo la delusione di Ballando?

Sono un po’ scottato dopo l’esperienza di Ballando. Tale e Quale lo farei esclusivamente per ego, mentre Ballando lo fai per il motivo opposto, per l’assenza di vergogna, accettando potenzialmente di metterti in ridicolo.