Home Festival di Sanremo IndigneRai denuncia: “Vicario a Unomattina costa migliaia di euro a puntata, per Sanremo 2015 scelto scenografo amico di Conti”

IndigneRai denuncia: “Vicario a Unomattina costa migliaia di euro a puntata, per Sanremo 2015 scelto scenografo amico di Conti”

L’accusa è di mettere sotto contratto collaboratori esterni per ruoli che potrebbero essere svolti con competenza da dipendenti Rai

pubblicato 27 Giugno 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 02:58

Nuova denuncia da parte del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori IndigneRai. La nota, inviata nella giornata odierna, si intitola ‘L’insostenibile leggerezza del regista esterno’ e racconta alcune delle anomalie che si verificherebbero da tempo in Rai. In particolare si fa riferimento all’ingaggio di collaboratori esterni per ruoli che potrebbe essere coperti con la stessa competenza da dipendenti dell’azienda pubblica.
Vengono citati in particolari i casi della nuova edizione Unomattina e Festival di Sanremo 2015.
Di seguito vi proponiamo il comunicato stampa (maiuscolo originale, noi abbiamo corretto solo i non pochi refusi):

Non c’è niente da fare, è più forte di loro, mentre organizzano convegni al grido di “La Rai ai Cittadini ” poi nella pratica sussurrano ” i soldi dei Cittadini agli amici dei nostri amici”. Puntualmente la dirigenza Rai dimentica di disporre di registi interni di altissimo profilo professionale e di modesta retribuzione ed assegna incarichi per la realizzazione delle trasmissioni a professionisti dalle amicizie potenti e dalle retribuzioni da nababbi.
Succede che per presentare i palinsesti si ricorre all’ aiuto di un regista esterno, quando le precedenti stagioni la regia è stata brillantemente eseguita da personale RAI.
Succede che per la prossima stagione di UNO MATTINA chiamino STEFANO VICARIO , noto e bravo regista (uomo da migliaia di euro a puntata), a fare da consulente artistico per un presunto restyling della quotidiana UNO MATTINA che quest’anno è stata diretta da una valente regista RAI con alle spalle migliaia di ore di trasmissione live e che di certo non ha bisogno dell’aiuto di presunti geni della regia televisiva. Stiamo parlando di un talk show di taglio giornalistico, purtroppo inquinato da numerosi autori e collaboratori extra RAI, più attenti alle “marchette” che al servizio pubblico…e di questo il dg ne è al corrente!
Succede che per il prossimo SANREMO la scenografia sia stata già affidata al solito scenografo amico di CARLO CONTI e del solito entourage, chiedete informazioni alle tante persone che sono cadute presso lo studio NOMENTANO 5 a causa di pozzetti di scena non correttamente segnalati.
Succede che, come al solito, si fanno JOB POSTING quando si è già deciso il regista o il collaboratore esterno da prendere, perché amico o parente di, vedi “Ballando sotto le stelle” con la regia di Danilo Di Santo (il preferito dalla conduttrice) che sta già partecipando alle riunioni di preparazione convocate a viale Mazzini: JOB POSTING CHI ERA COSTUI?
BASTA! NEL NOME DELL’UTENTE CHE PAGA IL CANONE, BASTA!

Quindi la chiusa con la rinnovata accusa di stipulare contratti “scellerati” a dispetto delle promesse di trasparenza enunciati in convegni anche recenti, come quello promosso da Adrai.

Il Dg che ci dice che dobbiamo volere bene alla RAI ma si continuano a fare scelte che bestemmiano il nome etereo di SERVIZIO PUBBLICO, DELLA TRASPARENZA E DEL TANTO VITUPERATO MERITO! Ci chiediamo chi è che vuole davvero bene alla RAI, noi dipendenti rompiscatole che chiediamo rispetto per le professionalità interne e la trasparenza nelle scelte? O voi dirigenti che alla LEOPOLDA vi mondate l’anima dai peccati pronunciando 10 SERVIZI PUBBLICI e 5 RAI ALL’UTENTE ma appena vi girate il vostro intrinseco MR HIDE vi porta a firmare scellerati contratti che non trovano giustificazione se non in nome di un patto tra amici a spese dei contribuenti?
Ci rivolgiamo anche all’ADRAI, che dopo il “conclave” chiamato “100 parole e 100 mestieri per la RAI” ha prodotto tante belle parole, speranze e proiettato video con i volti dei dipendenti rai impegnati nel loro lavoro ma poi, al primo soffio di vento, quelle 100 parole se ne sono andate lasciando spazio alle solite scellerate scelte.

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