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Il matrimonio, la guerra, i Tg

Che differenza c’è fra un matrimonio e una guerra? Vediamo. Il matrimonio è molto prevedibile perché viene annunciato mesi prima. La guerra, be’, la guerra è prevedibile solo se si conosce a fondo la politica internazionale. E comunque, almeno un paio di giorni prima anche la guerra dev’essere in qualche modo annunciata.C’è un aforisma di

pubblicato 29 Aprile 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 06:52


Che differenza c’è fra un matrimonio e una guerra? Vediamo. Il matrimonio è molto prevedibile perché viene annunciato mesi prima. La guerra, be’, la guerra è prevedibile solo se si conosce a fondo la politica internazionale. E comunque, almeno un paio di giorni prima anche la guerra dev’essere in qualche modo annunciata.

C’è un aforisma di un anonimo che li accomuna, il matrimonio e la guerra: Il matrimonio è l’unica guerra nella quale uno dorme con il nemico. Ma questa è facile ironia, e la lasciamo agli anonimi imitatori di Oscar Wilde.

C’è un’altra cosa che accomuna i matrimoni alle guerre, però. Almeno, per quanto riguarda i matrimoni vip, come quello di William e Kate. E’ la copertura mediatica. La guerra e i matrimoni sono eventi che devono essere documentati dalla televisione.
Ora, non sfuggirà ai lettori che si può fare un impietoso parallelismo su come sia stato televisivamente coperto – ai limiti della nausea – il matrimonio di William e Kate. E invece, cosa ricordate della guerra in Libia? Lo ricordate, il buco clamoroso del Tg1 e del Tg5?




L’abbiamo vista lentamente derubricata dalle prime pagine dei giornali così come dagli speciali in tv, la guerra in Libia. Nemmeno troppo lentamente, a dire il vero, fatte salve alcune testate.

Ma soprattutto, non l’abbiamo vista coperta con il medesimo spiegamento di forze, con la stessa muscolarità che oggi Tg1 e Tg5 hanno mostrato, per esempio.
Le due principali testate giornalistiche televisive d’Italia, per quanto riguarda il matrimonio dei reali, hanno fatto anche troppo il loro dovere. Ammesso e non concesso che fornire le immagini in diretta di un matrimonio sia un dovere (per quel che riguarda il sottoscritto, seppellirei il lieto evento con un sanissimo chissenefrega).
Dovere cui invece vennero meno quando iniziarono le operazioni belliche in Libia, come abbiamo puntualmente documentato.
E oltre a non essere sul pezzo, be’, le televisioni terrestri nostrane non hanno saputo raccontare la guerra, non hanno saputo spiegarla, non sanno spiegarne le origini né le conseguenze: dovrebbero semplificare per ragioni di tempo, oppure approfondire. Magari dedicare un lungo speciale, come quello di oggi, minuti preziosi di televisione buttati per un matrimonio.

L’osservazione non è troppo dissacrante. Anzi. Per capirlo, basta fare una banale considerazione.
Come cambia la vita, la quotidianità dei telespettatori, dopo un matrimonio vip? In nessun modo.
Quali conseguenze può avere, invece, una guerra, sulla quotidianità a breve, medio e lungo termine? Be’. Non vorrei proporre ai lettori disamine socio-politico-economiche di un intervento bellico, ma è facile comprendere che le guerre incidono più dei matrimoni. Persino di quelli della famiglia reale britannica.

Le guerre sono un evento tristemente attuale, tragicamente moderno, con conseguenze pesanti.
Il matrimonio di William e Kate è una messa in scena buffamente medievale.
Considerare quanto tempo i tg nazionali abbiano dedicato all’uno e all’altro evento consente una spietata disamina della situazione dell’informazione nostrana: semplicemente drammatica, tristemente medievale.