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I Migliori Anni 2016: Conti confeziona un Sanremo bis per la Tatangelo, ‘valletta’ parlante

I Migliori Anni torna su Rai 1: la prima puntata live su Blogo.

pubblicato 30 Aprile 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:15

  • 20.22

    Quasi un’ora prima del debutto della nuova stagione de I Migliori Anni.

  • 20.31

    In collegamento con il Tg1 Carlo Conti ricorda che I Migliori Anni mancava da tre anni.

  • 20.32

    Intervista doppia Massimo Giletti e Flavio Insinna: c’è lo zampino di Pantani in tutto questo.

  • 21.21

    In onda senza saperlo. Si inizia benissimo, Pagnussat… Puntata numero 67 per I Migliori Anni.

  • 21.22

    Avevo davvero sperato nel Paolo Limiti Museum e invece è la nuova imitazione di Ubaldo Pantani.

  • 21.24

    Paolo Limiti, che chiama Conti ‘Febo’, in ricordo di un altro Conti – storico personaggio Rai – è con le 10 ragazze di Lucio Battisti. Due sono morte. La cadenza e gli intercalari della sua parodia sono buoni, la gestualità anche: la voce, però, è inimitabile.

  • 21.26

    Finisce l’anteprima. La serata è ancora lunga.

  • 21.30

    Si comincia da Renato Zero, che appare in studio subito dopo la pubblicità. E canta I Migliori Anni della Nostra Vita. E vabbè, la canzone è sempre da brivido.

  • 21.33

    E vivaddio, Zero canta live. E lo studio con lui.

  • 21,34

    Zero apre, canta e se ne va sui titoli di coda. Però, non tutti si possono permettere un inizio così.

  • 21.35

    Parte la colonna sonora di Star Wars ed entra Carlo Conti, che ricorda il meccanismo della sfida, la giuria e le modalità di interazione social.

  • 21.37

    Si inizia con il 1971. Va’, io nemmeno io c’ero ancora…. Ma si portava assai Donna Felicità dei Nuovi Angeli. Ussignore, il cantante sembra Mr. Burns.

  • 21.40

    Cantano, ricordano il 25ennale della loro carriera e Conti li caccia. Deve entrare Anna Tatangelo. Uno spacchetto proprio…

  • 21.41

    “Sei pronta, che devi condurre proprio, eh”: Conti ricorda alla Tatangelo che non vuole farle fare la valletta. Ma le ruba subito la battuta.

  • 21.43

    Si continua col 1967: già all’epoca Roma soffriva per il traffico e per la mancanza di parcheggio. Ma per chi stava in Bianchina ad amoreggiare c’era Wilma Goich con Se Stasera sono Qui.

  • 21.47

    Breve intervista alla Goich: due domande e via. Per fortuna. E si riparte dal 1977, tempo di frisbee, punk, Sanremo a colori, Febbre del Sabato Sera.

  • 21.48

    Ma il 1977 è anche l’anno di Figli delle Stelle di Alan Sorrenti. Oddio, è lui?!

  • 21.51

    Conti riesuma il Musicarello con Alan Sorrenti, che è anche il primo film di Vanzina…

  • 21.52

    Ma torna in scena Renato Zero con Chiedi. E si è anche cambiato.

  • 21.57

    Il primo 45 giri di Renato Zero era del 1967: “Una tenerezza assoluta per questo pischelletto che si è barcamenato tra i vip di via Ripetta e la Montagnola. E una scuola come quella è insuperabile. Il marciapiede richiede di saper trattare con i principi e con i coatti, che con la loro energia si fanno rispettare”.

  • 21.59

    Cosa porterebbe via con sé Zero degli anni ’70? Vabbè, inizia la supercazzola di Renato, che però ricorda come quell’Italia fosse impreparata per il fenomeno Zero.

  • 22.01

    Cosa porterebbe degli anni ’80, invece? Quelli di Viva la Rai, per intenderci. “Osservando questo pout-pourri sono scandalizzato di come sono riuscito a fare tutta ‘sta roba. E se vi devo fare un appunto, molti brani che non sono stati inseriti hanno tutta la pretesa di essere molto importanti della vita del paese e del mio curriculum”. Vaaaaabbene.

  • 22.04

    E con gli anni ’90 c’è la svolta intimista, da Vecchio a Cercami. C’è un video con Dalla e scatta la standing ovation. “Ho avuto tanti regali dalla vita, oltre che tanti rifiuti, come essere stato sorcino di Poli, dei Fratelli Giuffré e di accostarmi a realtà così alte delle cultura italiana”.

  • 22.07

    Chiave politica per Zero: “Siamo un popolo eccezionale, le istituzioni lo capiranno, ma avremo prima o poi un parlamento di persone semplici ma che non raccontano cazzate”.

  • 22.08

    “In Il Tuo Sorriso ti chiedi “Quale Dio ci accetterà così”… E Zero risponde: “Ce lo chiediamo in molti…”.

  • 22.12

    “Grandiii”. Ed è subito Panariello…

  • 22.13

    Anna Tatangelo: “Ma che bel momento!”

  • 22.14

    Si passa al 1979. La Tatangelo non c’era ancora. Ma nacque la Terza Rete. Ussignore, la presentazione del palinsesto della neonata Rai 3: c’era anche la bellona Fabiana, di fucsia vestita…

  • 22.16

    Ma tocca a KC and The Sunshine Band con Please don’t go, quella che, in versione remix, divenne un tormentone all’inizio degli anni ’90 con Non è la Rai, per intenderci. C’ha la faccia un tantino allucinata il cantante, eh.

  • 22.19

    Pubblicità. E’ la prima dall’inizio della puntata.

  • 22.23

    Entra Roger Moore, lo 007 degli anni ’80. Uh mamma, si muove a stento. Ma perché scongelarli? E soprattutto, che gli facciamo dire? Ah, ovvio, “Il mio nome è Bond, James Bond”. E lui invece dice, “My name is Conti, Carlo Conti”. E vabbè. Momento disagio sanremese proprio.

  • 22.27

    E quando poi Moore chiede allo studio di cantare la canzone di Ivanhoe? Il gelo.

  • 22.28

    Conti ha detto a Moore che parla molto bene l’italiano e ora lui fa tutta l’intervista così. E intanto va in onda la sigla di Attenti a quei due, serie anni ’70 che ancora va in onda su Rai 3. Avanguardia postmoderna proprio. E la domanda è contemporanea: “Com’era Tony Curtis?”.

  • 22.31

    E giustamente noi gli facciamo vedere la clip doppiata, dalla stessa voce di Connery. E dire che Moore aveva appena sottolineato la differenza tra il suo accento e quello scozzese di Connery.

  • 22.33

    Moore consiglia a tutti di farsi controllare la prostata a una certa età. Lui ha sconfitto un cancro proprio lì.

  • 23.35

    Carramba, la Bond Girl Corinne Clèry ritrova il suo James.

  • 22.36

    Eccola Corinne quando girava con Roger. E in ricordo dei bei tempi, lei gli regala un paio di calzini perché aveva sempre freddo ai piedi…

  • 22.40

    Ohhh, siamo al 1992, anno del Karaoke, di Cicciolina e Moana alle elezioni, di Mani Pulite, della morte di Franco Franchi.

  • 22.41

    Fermi tutti! Aleandro Baldi e Francesca Alotta in Non Amarmi. Pagnussat, neanche un’inquadratura in coppia mentre cantano?

  • 22.45

    Ancora un momento dal Paolo Limiti Museum, che incontra la Piccola Ketty (o Katy, fate voi).

  • 22.47

    Si riparte dal 1968. E dai Camaleonti, con L’ora dell’amore.

  • 22.52

    Si continua con Io per lei. E in platea scatta il lento. E dopo Eternità.

  • 22.56

    Pubblicità. Eh beh, dopo tutte queste emozioni ci voleva proprio, eh…

  • 23.02

    Arriva qualche Noi che. La scelta è più che retorica.

  • 23.04

    Medley di Donna Summer per Anna Tatangelo. Con quel costume lì l’hanno messa in fascia protetta…

  • 23.07

    1976, arrivano Domenica In e L’Altra Domenica, Italia vince la Coppa Davis…

  • 23.09

    Ma in classifica c’è Leo Sayer con You make me feel like dancing.

  • 23.12

    Altro lentone, When I need you. Ecco, questa l’ho sentita già, l’altra no a dire il vero.

  • 23.16

    Intervista doppia per Massimo Giletti e Flavio Insinna. Giletti è vero…

  • 23.17

    … Insinna no. E’ Pantani. Io pensavo a una intervista doppia registrata solo di Pantani.

  • 23.17

    Ma com’era cucciolo Giletti nel 1992…

  • 23.20

    Pantani gioca con tutta la tendenza ‘salameleccosa’ di Insinna e il suoi cambi di registro.

  • 23.21

    Ma c’è il filmato della prima, vera, puntata di Insinna ad Affari Tuoi. Era il 2006.

  • 23.23

    Noooo, Giletti alla prima puntata ‘sua’ di I Fatti Vostri. ERa il 1996, 20 anni fa.

  • 23.24

    Giletti conferma: “Resto in Rai”.

  • 23.26

    Se parli di Giletti non puoi non parlare di Fiorello: è un po’ la sua ‘ossessione’.

  • 23.37

    Ogni domenica la tensione è al limite, ma ogni settimana 4 milioni di telespettatori…vuol dire che credono nel nostro lavoro”. Le interviste restano proprio il punto forte di Conti, eh.

  • 23.39

    No, venerdì prossimo tornano? Ovviamente ci sarà Flavio Insinna vero e Massimo Giletti di Pantani, no? Lo scopriremo solo vivendo.

  • 23.30

    Si torna alla sfida: 1983. Tempo di Jogging, di Bancomat, di schede telefoniche…

  • 23.31

    …. e di Stadio, con Acqua e Sapone, la colonna sonora del film di Verdone.

  • 23.35

    Per l prima volta in 40 anni non c’è il batterista Giovanni Pezzoli, colto da malore lo scorso marzo e ora a riposo.

  • 23.36

    Ma tocca a Chiedi chi erano i Beatles. Anno Domini 1984.

  • 23.38

    Anna, che resta valletta, va al 1982: l’anno dei mondiali vinti e l’anno di Stefano Sani, che canta Lisa. Credo sia stata anche la sua unica canzone…

  • 23.43

    Vabbeeeene, direi che si è fatta una certa. E anche Stefano Sani, salutando, dice a tutti BUONA NOTTE! E in effetti lo zoccolo duro starà già dormendo…. Pubblicità.

  • 23.47

    Si salta al 1999, l’anno in cui inizia Montalbano e inizia a circolare l’Euro, dice la Tatangelo. Beh, no: diciamo che è l’anno in cui nasce la valuta; la circolazione inizierà nel 2002. E a Sanremo Alex Britti canta Oggi sono io. Pezzone.

  • 23.54

    Si continua con un medley dei suoi successi, come Solo una Volta, La Vasca.

  • 23.57

    Si spegne il gobbo. Panico in studio. Ma dura poco. Si arriva al 1991. Intanto è tempo di Tg1 60 secondi. E Conti si è rimesso in pari con la scaletta.

  • 00.03

    E’ sabato. E c’è Conti. Solo. Perché gli altri erano fuori. Assistente di studiooooo.

  • 00.04

    Questi ancora cantano, manco fossimo a Sanremo. Ma questa è cattiveria, però. Ten Sharp con You. Canta e lo mandano a casa.

  • 00.07

    Pantani fa Roberto d’Agostino: “Ma basta… so’ ‘e tre. E ‘nnamo a casa! Comunque tu non fai un programma vintage, fa un programma mortage!”. La migliore della serata.

  • 00.10

    “Il mondo è finito! Queste so’ ‘e repliche!”: Dago c’ha ragione.

  • 00.10

    Vabbene, io capisco che Ciao Darwin è una corazzata, ma finiamola, vi prego. Vi salvate giusto perché ci sono gli Stadio che cantano Un giorno mi dirai.

  • 00.15

    Il merito del successo di questa canzone è di quest’uomo qui” dice Curreri. Si sa, infatti, che è stato Conti a consigliare al gruppo di riarrangiarla. E i due si abbracciano come dopo la vittoria a Sanremo 2016.

  • 00.16

    “Che fa, inizia il dopofestival”, scherza (MICA TANTO) Il Dago di Pantani. Comunque direi di sì: tocca a un medley di KC and The Sunshine Band con Shake Shake Shake, That’s the Way, Boogie Man.

  • 00.20

    In studio ballano. E beati loro. KC saluta pure i parenti.

  • 00.22

    Vabbè, ragazzi, I Noi Che anche no (“noi che non avevamo i regali a Natale, ma il poster dei Pink Floyd in camera non ce li toglieva nessuno; Noi che per far qualcosa con una ragazza non prendevamo pillole, ma una Bianchina e un sedile ribaltabile…”).

  • 00.24

    Ma la Tatangelo si commuove sui Noi Che.

  • 00.24

    Tanti ringraziamenti alla squadra Rai (ancora… qualche problema in preparazione) e si scopre il decennio vincitore: vincono gli anni 90. Come la paura…

“Il mondo è finito! Queste so’ le repliche!”

Rubo la battuta al Dago di Pantani (comparso alle 00.04) perché la trovo la sintesi perfetta di quel che si prova a vedere I Migliori Anni (e a scriverne, lo confesso). Lo è almeno per tre ordini di motivi.
Il primo è connaturato al format, che ripercorre I Migliori Anni del pubblico di Rai 1, soprattutto di chi ballava cheek to cheek “Se Stasera sono Qui”; il secondo è connaturato alla serialità del prime time italiano, che riporta in palinsesto per la settima volta in 10 anni lo stesso programma; il terzo è legato a Conti, che confeziona un Sanremo bis per struttura, ritmo, scrittura e ruoli narrativi. In fondo per Sanremo 2016 si parlò di un Festival ‘tale e quale’ a I Migliori Anni. La prova del nove conferma l’equivalenza.

Partiamo dalla fine, la durata. La prima puntata finisce alle 00.25: capisco la ‘sfida’ con Ciao Darwin, ma è un’eternità per un programma che guarda soprattutto alle fasce più mature. A mio avviso è controproducente. E se qualcuno pensa che basta mettere una giuria di 100 giovani per attirare chi ha meno di 35/40 anni, c’è qualche problema di valutazione delle audiences.

E dire che l’inizio era stato promettente. L’apertura con Renato Zero, la rapida successione di cantanti e annate in gara aveva dato un buon ritmo al programma, come a Sanremo fu la prima parte dedicata agli artisti in gara. A spezzare il ritmo, ahimè, Ubaldo Pantani, che appare come un elemento estraneo – ancora – al programma. L’innesto non è armonico e la partitura di Conti ne risente. Interessante, ma non avvincente, la parodia di Paolo Limiti – unica novità del parterre di imitazioni di stasera -, fastidiosamente lunga la parodia di Insinna nella pseudo intervista doppia con Giletti (e immagino che la prossima settimana si continuerà a ‘parodie inverse’), tardiva l’uscita di Roberto D’Agostino. L’amalgama tra Conti e Nino Frassica è difficile da ricreare: lì Conti era davvero spalla di un comico ‘veloce’, qui è quasi in funzione ‘contenimento del mattatore’, a mo’ di novello Baudo.

E l’atteggiamento à la Baudo emerge con Anna Tatangelo. Conti ne sottolinea in apertura il ruolo di conduttrice, ma alla fine non ne fa altro che una valletta parlante, anche questo in perfetto stile Sanremo. La Tatangelo – che sembrava vicina alla conquista del Festival alla vigilia – si ritrova a fare quello che un paio di mesi fa hanno fatto Garko e…. e… Ghenea! (non mi veniva…). Anna, in versione muchacha sexy (ma non ‘disturbante’) annuncia gli anni, si esibisce e prova la carta della naturalezza. Ci prova, ma Conti non riesce ad assecondarla e lei sembra non crederci abbastanza. Vorrebbe, ma non sa fino a che punto spingersi. Risultato? Lei appare ancor più fuori contesto di quanto già non lo sia per via della sua (apparente?) distanza, per la sua carente empatia.

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Altro momento tipicamente sanremese? L’intervista all’ospite internazionale, aka ‘momento disagio’. Da “My name is Conti, Carlo Conti“, con cui Roger Moore ha omaggiato il padrone di casa, alla carràmbata dell’incontro con la Bond Girl Corinne Clèry è stato tutto piuttosto evitabile.

In tutto questo, trovo che, in sé, I Migliori Anni sia un programma sadomaso: sadico, perché stimola nel pubblico il gusto del “Guarda quanto è invecchiato!”, che può consolare chi, anche a casa, ha visto il tempo passare, magari con meno danni di quanti ha lasciato sul volto e nelle forme dei vip; masochista, perché, inesorabilmente, ricorda a chi lo segue (e nonostante questo, insiste) che certe emozioni e certi periodi non torneranno più.

In sintesi: auspicabile una durata minore, con meno ospiti e più revival (e in fondo era in fondo il mantra ripetuto anche per Sanremo).

Certo, la prima puntata, dopo tre anni, pare abbia emozionato Conti più di quanto non abbiano fatto le due edizioni di Sanremo. Per la Tatangelo è stato un debutto, live, e un’ulteriore occasione per far amicizia con la telecamera. Finora i tentativi non sono stati esaltanti. Ma lasciamo il beneficio del dubbio fino alla prossima puntata. Sempre che Conti riesca a trovare con lei una vera dimensione interattiva e non ‘solamente’ virtuale.

Se ne riparla venerdì prossimo.

I Migliori Anni 2016 | Diretta prima puntata

I Migliori Anni | 29 aprile 2016 | Anticipazioni

Carlo Conti torna in tv dopo Sanremo con un altro dei suoi capisaldi televisivi: debutta questa sera, venerdì 29 aprile 2016, la settima stagione de I Migliori Anni, che seguiremo live dalle 21.10 su TvBlog. Per questa nuova stagione Conti ha voluto con sé Anna Tatangelo, che era invece stata data papabile anche nel toto-vallette di Sanremo 2016 e che in questa occasione omaggerà in ogni puntata un’icona della musica internazionale con un medley, e anche Ubaldo Pantani, che sul finire della stagione di Quelli che il Calcio si prepara a una fine primavera ricca.
La formula dello show non cambia, tra omaggi e ricordi, memorie e ospiti internazionali, con una pseudo-gara che serve solo a fare da filo conduttore alle serate e giustifica la presenza in studio di 100 ragazzi chiamati a votare. Ma rinfreschiamoci la memoria sul format.

 

I Migliori Anni 2016 | Il Format

La struttura ruota intorno alla sfida tra decenni del costume italiano, dagli anni ‘60 ai ‘90. A decretare, alla fine della stagione, il decennio più affascinante sarà la nuova generazione rappresentata da una Giuria di 100 ragazzi presente in studio chiamata a scoprire quale musica si ascoltava, quali film si vedevano, cosa andava in onda in tv, quali erano le tendenze e quali gli oggetti di moda, capendo così quanto il passato sia ancora attuale e fonte di continua ispirazione.
In ogni puntata tanti ospiti, chi ancora sulla cresta dell’onda chi invece ‘recuperato’ nei cassetti della memoria.
Il programma, tra i più venduti all’estero tra quelli nati in Italia, è prodotto da Rai1 e realizzato in collaborazione con Endemol Shine Italy, ed è scritto da Carlo Conti, Ivana Sabatini, Emanuele Giovannini, Leopoldo Siano, Mario D’Amico, Francesco Valitutti, Andrea Palazzo, con le musiche di Pinuccio Pirazzoli, le coreografie di Fabrizio Mainini, le scenografie di Riccardo Bocchini e i costumi di Donato Citro. La regia è di Maurizio Pagnussat.

 

I Migliori Anni 2016 | Anticipazioni prima puntata

Tocca a Renato Zero inaugurare questa nuova edizione del programma, sull’onda lunga della sua quarantennale storia e del suo ultimo disco, che presentò in anteprima proprio al Sanremo 2016 di Conti. Ospiti della prima puntata anche arriveranno anche Roger Moore, il James Bond anni ’80, KC and The Sunshine Band con l’indimenticabile tormentone “Please don’t go”, gli Stadio con la canzone “Un giorno mi dirai” che ha vinto l’ultimo Sanremo, e ancora Leo Sayer, Alan Sorrenti, Alex Britti, Nuovi Angeli, Camaleonti, Ten Sharp, Wilma Goich, Aleandro Baldi e Francesca Alotta, Gerry Bruno de I Brutos e Stefano Sani.
Anna Tatangelo canterà e ballerà su alcuni brani di Donna Summer mentre Pantani, nelle vesti di uno dei suoi personaggi, si cimenterà in un’intervista doppia con un grande protagonista della tv e insieme ripercorreranno i loro migliori anni.
Anche il pubblico sarà invitato a entrare nel programma e a prendere parte a questo viaggio nella memoria con l’ormai celebre rubrica “Noi che”, che torna in versione 2.0: i telespettatori attraverso internet e i social network potranno infatti condividere i propri ricordi e le esperienze più care.

 

I Migliori Anni 2016 | Come seguirlo in tv e in live streaming

Il programma va in onda nel prime time del venerdì di Rai 1, come tradizione. Va in onda anche in alta definizione su Rai HD, canale 501 del DTT. E’ possibile seguire il programma anche in Live Streaming su Rai.tv, su cui è poi possibile rivedere integralmente le puntate o guardare le singole clip. In tutto cinque puntate: la settima edizione, infatti, si concluderà venerdì 27 maggio.

 

I Migliori Anni 2016 | Second Screen

Per commentare I Migliori Anni vi invitiamo a farlo seguendo il nostro liveblogging, su TvBlog dalle 21.10. Il programma, che prevede una forma di interazione 2.0 con il pubblico chiamato a suggerire i propri “Noi che…”, ha un sito dedicato, una pagina Facebook ufficiale e un proprio profilo Twitter (@RaiMiglioriAnni). L’hashtag è #IMiglioriAnni.


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