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Grazie Lucio Presta, grazie Marco Salvati

Lettera a un agente e a un autore televisivo.

pubblicato 5 Maggio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 04:59


Caro Lucio Presta, caro Marco Salvati,

vi scrivo pubblicamente – e con l’occasione, in calce al presente pezzo, si troverà anche la mia firma per esteso, che pure è una specie di segreto di pulcinella, ma tant’è, vorrei evitare che una missiva così sentita e sincera si perdesse dietro alla retorica del metterci la faccia e del nickname – per ringraziarvi.

Vi scrivo da qui, su TvBlog, perché con la televisione ci lavorate e dunque questo è un pezzo decisamente a tema. Vi ho seguiti con attenzione su Twitter, popolare social network molto usato anche fra i “vip” televisivi e gli addetti ai lavori, come voi, per comunicare con semplici telespettatori, blogger e altri addetti ai lavori. Ho seguito con curiosità e interesse il vostro modo di esternare, soprattutto nei confronti di coloro che hanno opinioni dalle quali vi distanziate, coloro con i quali dissentite. Ho avuto modo di apprezzare il vostro modo di esprimere dissenso e di giudicare l’altro, nonché di argomentare sull’altro, in pubblico.


Mi sono beato nel leggere frasi – almeno una dedicata, per inciso, a un blogger di TvBlog che non raccoglie le vostre simpatie: cose che capitano, naturalmente, no? Mica ci si può essere sempre simpatici tutti. Ah, disinneschiamo anche un’altra prevedibile obiezione: no, qui non ci sono paladini e non c’è nessuno che abbia bisogno di altri che lo difendano. Semplicemente, come al solito, scrivo ciò che penso – del tipo “ci sei nato cogli#ne” (si veda immagine); vi ho visti argomentare dando ad altri del «pupazzo», vi ho visto usare la logica del tu non sai chi sono io; poi ho letto ironie fantastiche sulla presunta identità sessuale di una persona di sesso maschile e ho visto utilizzare quest’ironia a mo’ di sfottò («Avrà litigato col fidanzato», dice uno dei due. « Il fidanzato lo avrà sgridato perché e’ sempre troppo docile!», risponde l’altro). Ho apprezzato anche frasi come «una volta uno stupido come il pupazzo lo avrei preso a calci in culo, ora lo farei solo se lo incontrassi».

Così, be’, dopo aver assistito a tutto questo, volevo ringraziarvi pubblicamente e in maniera sentita: spero che la cosa vi faccia piacere.

«Ma per cosa li ringrazia?», si chiederà, a questo punto, qualcuno. Be’, per avermi fornito, attraverso queste esternazioni, un quadro molto specifico e dettagliato di come funzioni e si manifesti l’animo umano – anche quello declinato nella versione social-televisiva -, e per averlo fatto pubblicamente.

Anche queste righe, come molte altre, si perderanno nel marasma delle cose-che-vengono-scritte-sulla-tv-e-collateralità-varie. Ma mi piaceva scriverle. Per ringraziarvi, appunto.

Cordialità.

Malaparte
(Alberto Puliafito @albertopi)