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Fuori dal coro, Mario Giordano distrugge le zucche di Halloween. Quando la realtà supera Ubaldo Pantani (Video)

A Fuori dal coro Mario Giordano distrugge le zucche di Halloween con una mazza da baseball: “Meglio la festa di Ognissanti”. Poi mette in scena un finto calcio di punizione per raccontare le elezioni in Umbria. Quando l’originale supera la caricatura

pubblicato 31 Ottobre 2019 aggiornato 20 Novembre 2020 17:35

Un po’ Giorno di ordinaria follia, un po’ Arancia Meccanica. Mario Giordano stupisce ancora una volta tutti e tira fuori una mazza da baseball per distruggere una decina di zucche arancioni rappresentanti la ricorrenza di Halloween.

A Fuori dal coro la scenografia è perfetta per dare il via alla nuova invettiva, spettacolare quanto distante dalla tipologia del classico talk show. “Non voglio festeggiare Halloween – dice il giornalista – pensate come sono fuori dal coro. Voglio festeggiare la festa di Ognissanti e ve la dico ancora più strana: voglio anche celebrare la giornata di tutti i defunti. Sono fatto così”.

La linea è quella della difesa delle tradizioni italiane, offuscate dalle mode esterofile, sempre più diffuse.

“Si spendono ogni anno 300 milioni per vestiti di zombie, scheletri e cose orrende. Tutto per importare una tradizione che non è la nostra. Ci dimentichiamo invece le nostre radici, dimentichiamo le tradizioni: la zuppa di ceci, il pan dei morti. Allora dico no, io non voglio festeggiare Halloween. Io Halloween non lo voglio festeggiare”.

Frasi pronunciate mentre le zucche di fronte a lui vengono frantumate, tra gli applausi del pubblico in studio.

Erano zucche finte – precisa in seguito il conduttore – il cibo non si spreca, ma simbolicamente noi oggi qui vogliamo dire abbasso Halloween e viva la festa di tutti i santi”.

Passano pochi minuti e Giordano ne inventa un’altra, inscenando una finta punizione calciata da un giocatore del centrodestra con numero di maglia 57,5, come la percentuale ottenuta dalla coalizione in Umbria. Davanti a sé una barriera composta da quattro difensori col volto di Zingaretti, Conte, Di Maio e Speranza che prendono gol.

Giordano conferma pertanto il personale stile di narrazione che centra puntualmente l’obiettivo di far parlare della trasmissione. Una buona notizia per Rete 4, al contrario pessima per Ubaldo Pantani, costretto ogni domenica a Quelli che il calcio ad inventare una caricatura che vada oltre ad una realtà decisamente surreale.