Home Fiorello Fiorello: “Lasciai il Karaoke perché lessi un’intervista di Baudo. Dopo l’addio entrai in crisi per sette anni”

Fiorello: “Lasciai il Karaoke perché lessi un’intervista di Baudo. Dopo l’addio entrai in crisi per sette anni”

Fiorello: “Lasciai così presto il Karaoke perché lessi un’intervista di Baudo. Dopo l’abbandono affrontai una crisi di sette anni”

pubblicato 28 Giugno 2023 aggiornato 18 Ottobre 2023 11:11

Un Fiorello senza filtri si è raccontato a cuore aperto a Gabriele Vagnato, che lo ha seguito per una giornata intera al lavoro, nel pieno dell’esperienza a Viva Rai 2, conclusasi lo scorso 9 giugno.

Aneddoti, confessioni e racconti raccolti in “Giorno di Prova”, format che lo youtuber ha confezionato incollandosi allo showman siciliano – nel vero senso della parola – dalle prime luci dell’alba fino al primo pomeriggio.

Tra le tante rivelazioni, Fiorello ha anche svelato i motivi che lo spinsero ad abbandonare il Karaoke dopo appena due stagioni. “Fu un fenomeno sociale, inaspettato”, ha spiegato. “Nessuno pensava che avrebbe avuto successo. Si andava in una fascia oraria difficilissima, quella delle 8 di sera, in contemporanea con tutti i telegiornali. E, come sempre accade, le aziende e le tv vorrebbero che continuassi a vita”.

Ad illuminarlo fu un’intervista a Pippo Baudo: “La lessi. A convincermi a non fare più il Karaoke così presto fu una domanda. Gli chiesero cosa pensasse di me. ‘E’ bravissimo – rispose – ha un roseo futuro, ma stia attento, il Karaoke lo sta vampirizzando. Ebbi una reazione immediata e dissi: ‘non lo voglio più fare’”.

Fiorello a Viva Rai2 tgunomattina

A tal proposito, Fiorello ha evocato la sindrome di Spock, il personaggio di Star Trek che condizionò inevitabilmente la carriera di Leonard Simon Nimoy. “Fece talmente tante volte quel personaggio che nessuno lo volle più. Lo mettevano in un altro film, ma la gente continuava a vedere Spock. Se avessi continuato a fare quello con la giacche colorate e il codino, sarei rimasto schiavo del personaggio”.

L’addio al Karaoke, che nel frattempo era passato nelle mani del fratello Beppe, provocò delle inevitabili conseguenze, tutt’altro che positive: “Dopo l’abbandono affrontai una crisi di sette anni. La gente in me vedeva sempre quello del Karaoke, prima che mi levassi quella coperta di ghisa pesantissima ce ne è voluto di tempo. Poi è arrivato il varietà grazie a Bibi Ballandi”.

Fiorello