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Fantacalcio Serie A TIM: tutto è “realityzzabile”, l’importante è il come

Fantacalcio Serie A TIM è il format TIMVision dedicato al celebre gioco sul calcio, con 8 fantallenatori vip che si sfidano ogni settimana.

pubblicato 30 Novembre 2021 aggiornato 8 Dicembre 2021 23:47

Fantacalcio Serie A TIM, il format dedicato al celebre gioco sul calcio, una produzione originale TIMVision realizzata in collaborazione con Stand By Me, disponibile sulla piattaforma TIMVision ogni venerdì, è una riprova su come sostanzialmente tutto, o quasi tutto, possa diventare oggetto di un reality.

Fantacalcio Serie A TIM può essere definito un reality game. Il format è lontano dalla classica tipologia di game show perché non ci sono conduttori, né concorrenti e tutto viene gestito in autonomia dagli 8 fantallenatori vip che, ogni settimana, in concomitanza con le giornate di Serie A, schierano la loro formazione virtuale, tutti seduti attorno ad un tavolo.

I protagonisti di questa prima edizione (tra parentesi, il nome della squadra da loro allenata) sono Pierluigi Pardo (Pardense), Malcom Pagani (Atletico Mal Comune), Bernardo Corradi (Dinamo Corradi), Luigi Di Biagio (Monte dei Cocci), Ludovica Pagani (La Special One), Riccardo Rossi (Undici Rossi), Ludovico Rossini (Prof Boys) e Ivan Zazzaroni (Zazzuolo).

Un conduttore, come già scritto, non c’è ma è evidente la presenza di un direttore d’orchestra, di colui che gestisce il traffico per evitare l’autogestione totale di ogni elemento. Pierluigi Pardo accompagna il telespettatore nei vari momenti che scandiscono i trenta minuti di ogni episodio: dal controllo dei risultati fino allo schieramento delle formazioni per la giornata successiva, dal controllo delle scommesse, utili per accumulare fantamilioni da spendere sul mercato, alla breve intervista all’ospite presente in collegamento (in queste prime puntate, hanno presenziato Tommaso Paradiso, Cristiana Capotondi, Max Pezzali e Pietro Castellitto).

Tutto è “realityzzabile”, come scritto in precedenza, l’importante è il come. L’oggetto del programma, il Fantacalcio ovviamente, per quanto debba essere logicamente al centro del format, al contempo, però, deve risultare anche un pretesto per poter spaziare e permettere ai protagonisti di fare altro.

L’atmosfera è assolutamente ilare, si parla di calcio con leggerezza ma senza tralasciare la competenza. Non mancano trovate ironiche come, ad esempio, gli inni delle fantasquadre, la finta rassegna stampa, i finti tweet, Il Crisantemi D’Oro (premio a chi schiera la formazione peggiore), le penitenze da fare.

Il resto, lo fa il montaggio anche perché è impensabile proporre un programma di questo tipo senza un decisivo lavoro di post-produzione che ne determini il giusto ritmo.

Fantacalcio Serie A TIM osserva sufficientemente questi “obblighi” e i trenta minuti di episodio scivolano veloci.

Chi segue il calcio avrà giocato, almeno una volta nella propria vita, a Fantacalcio e, quindi, impiegherà poco tempo e zero fatica nell’apprezzare questo format.

L’unico limite, presumibilmente, con un format così circoscritto in un solo argomento (già a partire dal titolo), potrebbe risiedere proprio nella difficoltà di attrarre un pubblico non partecipe nel calcio, magari anche all’oscuro dell’esistenza dei fantasport.

Per questo motivo, è logico che un format come Fantacalcio Serie A TIM possa trovare spazio unicamente sulle piattaforme, dove si può sperimentare maggiormente con rischi minori.