Home Notizie È sempre mezzogiorno, l’apertura di Antonella Clerici dopo la straordinaria del Tg1 sul conflitto Russia-Ucraina

È sempre mezzogiorno, l’apertura di Antonella Clerici dopo la straordinaria del Tg1 sul conflitto Russia-Ucraina

Antonella Clerici prende faticosamente in mano il day time di Rai 1 nella mattina dell’inizio del conflitto. Le parole della conduttrice.

24 Febbraio 2022 14:17

Per Antonella Clerici oggi non deve essere stato semplice aprire la puntata di È sempre mezzogiorno. Un compito arduo che come una patata bollente scotta dopo una notte intera fatta di un via vai di notizie con il simulcast di Rai News 24 e ben cinque ore di edizione straordinaria del Tg1 condotte da Monica Maggioni. Immagini di una guerra che nessuno auspicava, immagini di un conflitto che rendono questo 24 febbraio 2022 tristemente storico, immagini che purtroppo ‘cozzano male’ con l’intrattenimento leggero e con quella legge dello spettacolo che deve andare avanti, ma a tutti i costi.

È sempre mezzogiorno oggi è iniziato qualche minuto dopo le 12 senza il solito accompagnamento allegro della conduttrice. Sobria e senza applausi si porta al centro dello studio e dà un buongiorno spento, cupo:

Quando si entra nelle vostre case dopo aver sentito queste terribili notizie è complicato fare un programma leggero. Abbiamo sentito tutta la mattina la bravissima direttrice del Tgi Monica Maggioni, ci ha portato per mano verso il racconto di ciò che accade non lontano da noi. C’eravamo svegliati pensando ad un giovedì grasso ed invece abbiamo sentito dell’invasione da parte della Russia nei confronti dell’Ucraina. La guerra è una realtà e sembra che la storia non ci abbia insegnato proprio niente. Dopo il Covid pensavamo di tirare un sospiro di sollievo e invece siamo qui a parlare di guerra, di conflitti. Putin dichiara guerra, crollano i mercati, sale il prezzo del gas. E’ una situazione forte, indescrivibile. Dopo il Covid non ci meritavamo tutto questo, questa guerra rischia di coinvolgere tutti gli equilibri di tutto il mondo.

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Antonella sa che il suo compito di intrattenere va ad incastrarsi in un contesto totalmente inadatto al mood del suo programma, ma con un linguaggio semplice, rivolto al pubblico popolare, riesce ad uscire da una situazione – non esitiamo a pensare – di comprensibile imbarazzo:

Il Tg1 può prendere la linea in qualsiasi momento, siamo a disposizione. Noi cerchiamo di tenerci compagnia e di stringerci un po’.

Gli occhi parlano, li vediamo e non sono occhi sorridenti, ma lei va – pur con toni aggiustati – a cominciare il programma. La situazione in cui Antonella Clerici si è ritrovata è la fotocopia di altre simili verificate in passato: pensiamo alla guerra nel Golfo nel 1991, a quella del 1994 in Jugoslavia, nel 1999 nel Kosovo, nel 2003 nuovamente in Iraq e alle tante tragedie raccontate dal piccolo schermo.

Informazione ed intrattenimento spesso sembrano mondi vicini per tanti aspetti. I fatti più ‘abbordabili’ da certi punti di vista, da certi tratti e dinamiche hanno sempre trovato un posto all’interno di molti programmi tv (con i dovuti modi). È chiaro che improvvisamente le distanze si allungano e diventano difficili da recuperare proprio in queste situazioni.