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DiMartedì, tre ospiti annullano la partecipazione al talk di Giovanni Floris

Andrea Gilli, Nathalie Tocci e Nona Mikhelidze hanno deciso ieri sera di non partecipare a DiMartedì. Ecco le ragioni di Gilli e Tocci.

4 Maggio 2022 14:29

“Stasera io, Nona Mikhelidze e Nathalie Tocci non saremo a DiMartedì. Ci hanno invitato ma abbiamo declinato”. Inizia così un post Instagram di ieri di Andrea Gilli, ricercatore universitario di sicurezza internazionale presso il NATO Defence College di Roma, che insieme a Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma, e a Nona Mikhelidze, responsabile di ricerca presso il medesimo Istituto, ha deciso di non partecipare al talk show di Giovanni Floris.

Gilli ha così spiegato nel post le ragioni che lo hanno portato a rifiutare l’invito a DiMartedì:

Il problema è Nadana Fridrikhson, “giornalista” della TV del ministero della difesa russo. Ho condiviso lo schermo con la Fridrikson a Otto e Mezzo. Ci si può confrontare sulle opinioni, sulle interpretazioni e sulle soluzioni: non ci si può confrontare con chi diffonde dati falsi preparati direttamente dall’ufficio propaganda del Cremlino.

Su La Stampa presente nelle edicole di oggi è invece la Tocci a spiegare le motivazioni del no che avrebbe pronunciato in un secondo momento al programma di Floris (mai espressamente nominato), dopo aver inizialmente accettato l’invito:

Avevo accettato in base agli ospiti; da qualche settimana è diventato questo il criterio che utilizzo per accettare o meno gli inviti televisivi quando sono disponibile. Gli altri invitati non erano tutte persone delle quali condivido analisi e opinioni. Ci mancherebbe altro. Ma se partecipando a una trasmissione penso di poter dare un contributo all’informazione, l’analisi e la comprensione di ciò che sta accadendo – senza sentirmi costretta a combattere contro la disinformazione -, allora il gioco vale la candela. […] C’è però una linea oltre la quale non sono disposta ad andare. Non sono disponibile a diventare complice della disinformazione e, in quanto tale, alimentare la guerra in corso, una guerra che si combatte tanto sul campo di battaglia quanto sul piano mediatico. Ecco che quando ho saputo che tra gli invitati alla trasmissione ci sarebbe stata una propagandista che lavora per il ministero della Difesa russo ho tirato la linea. Grazie, ma no grazie.

DiMartedìLa7