D’Aguanno – le notizie che colpiscono
Uno dei “riti”, quando si è all’estero, è guardare distrattamente – se si è in possesso di una tv con satellite – i tg italiani. Un omicidio. Vabbé, sono cose che capitano. Un tifone. Chissenefrega, tanto qua c’è il sole. La politica. Le solite menate, ma non sanno parlare d’altro ‘sti tg? Morto il giornalista
Uno dei “riti”, quando si è all’estero, è guardare distrattamente – se si è in possesso di una tv con satellite – i tg italiani.
Un omicidio. Vabbé, sono cose che capitano. Un tifone. Chissenefrega, tanto qua c’è il sole. La politica. Le solite menate, ma non sanno parlare d’altro ‘sti tg?
Morto il giornalista Alberto D’Aguanno. Ma dai? Quello di Mediaset? Ma D’Aguanno quello col pizzetto che faceva i collegamenti sui campi di calcio? E com’è successo?
Le notizie sono sempre uguali, si ripetono giorno dopo giorno. Anche la morte di qualche personaggio famoso non è una novità: Giovanni Paolo II, Alberto Sordi, Mario Merola, dei “miti” scomparsi in questi ultimi anni e che, seppure in modo diverso, hanno fatto la storia. E allora ci si commuove, si ripercorrono i loro anni di vita e si mandano in onda i loro film piuttosto che le loro gesta più importanti.
Ma accanto a queste morti che non giungono del tutto inaspettate, ce ne sono altre che, per assurdo, colpiscono maggiormente. Morti di personaggi che si conoscevano solo superficialmente, che decine di volte si erano visti in tv, ma dei quali non si conosceva magari nemmeno il nome e dei quali ci si accorge soltanto in momenti come questi. Morti che danno da pensare. Già, perché alla fine un personaggio televisivo è uno di noi, uno che la sera prima può dare un bacio a moglie e figli e che la mattina dopo può non risvegliarsi più.
E stavolta non ci saranno repliche dei suoi servizi o delle sue interviste a rendergli omaggio e il suo ricordo non durerà in eterno, ma soltanto una settimana, forse qualche giorno in più, poi tutto tornerà come prima, lo show continuerà, nelle trasmissioni calcistiche si ricomincerà a ridere e a scherzare, e a pensare a lui rimarranno soltanto la sua famiglia e i suoi amici più cari. Ed è giusto allora dare un saluto ad un bravo professionista che, anche se non rimarrà nella storia, ha fatto commuovere milioni di persone.