Home Cristina Parodi Live incorona Benedetta regina dei fornelli. E l’apprendista Clerici? Solo terza

Cristina Parodi Live incorona Benedetta regina dei fornelli. E l’apprendista Clerici? Solo terza

Le due sorelle fanno un torto ad Antonellina disconoscendone il primato televisivo.

pubblicato 3 Dicembre 2012 aggiornato 3 Settembre 2020 23:41

Ci sono dei momenti di autoreferenzialità televisiva che vanificano ogni sforzo di miglioramento identitario. Prendete Cristina Parodi Live, che ora apre con il dieta-reality di Katia Follesa e i consigli salutistici di Max Bertolani senza vergognarsene troppo, perché la mission è “essere nazionalpopolari”.

Al blocco odierno dedicato al cibo non poteva mancare Benedetta Parodi. La sorella Cristina, oltre a complimentarsi con i deliziosi muffin che fa B., le ha ritagliato una classifica su misura intitolata “le regine dei fornelli”. Quando si dice, il familismo che supera i confini dell’aziendalismo.

Si passava da volti illustri dei cooking show internazionali alle più ruspanti cuoche nostrane, come Marisa Laurito e Iva Zanicchi (a sua volta ospite odierna dei Fratelli d’Italia, orfano di John Peter Sloan che non ha rinnovato il contratto per dedicarsi al suo insegnamento dell’inglese).

Sino ad arrivare al podio, che ha visto Antonella Clerici accontentarsi di un “magro” terzo posto, surclassata persino dalla buona Wilma De Angelis (seconda, più che per il primato di Sale, pepe e fantasia, in quanto ospite in studio, per giunta dirimpettaia alla stessa Benedetta).

Come se ciò non bastasse la voce glam del servizio ha alquanto misconosciuto i meriti della conduttrice di RaiUno, la prima ad aver avuto l’intuizione di portare la cucina nel mezzogiorno televisivo. Ecco, infatti, com’è stata svilita a eterna apprendista della Moroni:

“In terza posizione la cucina della bionda Antonellina, che con l’aiuto della stridula Anna Moroni porta in tavola ricette condite con la sua voglia di imparare davanti ai fornelli tv. Antonellina, te le sei lavate le mani tesoro?”.

Anche le parole della rubrica più frivola sono importanti. Se pronunciate con tonalità discendente e schizzinosa dalla voice over, rischiano di sminuire (volutamente?) una “rivale” influentissima della generalista (per quanto Benedetta l’abbia stracciata nelle vendite).

D’altro canto la Moroni è la stessa che, in un’intervista, disse: “Alla Parodi faccio tanto di cappello, ma quando vedo le sue ricette mi chiedo: ‘che ci vuole a fare quel piatto lì?’ Mah”. Quando si dice, la vendetta è un piatto che va consumato… stridulo.

Ma veniamo, invece, alla presentazione roboante della prima classificata, che Cristina ha giustificato con un semplice ‘giochiamo in casa’:

“La numero uno è tutta per la nostra Benedetta Parodi, che ogni giorno accende con successo i suoi fornelli su La7 deliziando il palato di uomini, donne e bambini, curiosi di scoprire i suoi menu. Brava Benedetta, regina indiscussa dei fornelli golosi, ma soprattutto gustosi”.

Ma sì, cantiamocela e cuciniamocela nel daytime a conduzione familiare. Va detto che, se la Clerici è sempre stata superiore alla concorrenza culinaria – limitandosi a sottolineare di avere nettamente dalla sua parte l’Auditel – la stessa Parodi ci andò giù pesante in un’intervista al settimanale Oggi:

“L’ho sfogliato, Le ricette di Casa Clerici. In effetti non è il solito ricettario che riprende la Prova del cuoco. È più personale, più simile, come impostazione e scrittura, ai miei. Diciamo che forse l’ho ispirata. E ne sarei orgogliosa”.

Fu pronta a correggere, poi, questa velata accusa di plagio quando Fabio Canino le portò provocatoriamente ai Menù di Benedetta il secondo libro di Antonellina. E Benedetta rispose diplomaticamente:

“Il primo ce l’avevo, il secondo non ce l’ho e mi fa molto piacere. A me Antonella Clerici piace da matti, non ci conosciamo, però a distanza ci facciamo sempre i complimenti”

Dopo la classifica faziosa di oggi, come minimo, Antonella dovrebbe ordinarne una su misura a La vita in diretta. Tanto, se c’è una cosa in cui le reti sono tutte brave, sono le sviolinate alle proprie primedonne (meglio ancora se imparentate).

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